Per la prima volta da quando arrivò all'accademia, il ragazzo era vacillante e non era certo di farcela, alle spalle aveva Amane, che lo guardava mentre s'incamminava verso un altro portale, pregando di uscirne almeno tutto intero.
"Maestro, i pochi guerrieri che hanno affrontato con successo la prima prova, quanti elementi controllavano?"
"Capisco dove vuoi arrivare... tre ne avevano due, uno invece ne aveva tre. Non ti aspettare nulla, ma allo stesso tempo, devi ambire a tutto".
Non voleva sentire altro, era apposto, si sentiva pronto, qualunque prova lo avesse aspettato, sarebbe riuscito a tornare indietro con le sue gambe; quindi, senza voler perdere un altro secondo, imboccò un nuovo portale, questa volta era una scala a chiocciola, in roccia e sabbia, con dei fossili sulle pareti e delle pietre preziose, come se fosse una miniera; l'aria era secca e calda, però c'erano degli spifferi freddi provenienti da alcune crepe sulle pareti che rendevano l'ambiente più gradevole.
Il ragazzo era ancora un po' sconcertato per l'esito della prova precedente, non accettava il fatto di non essere arrivato in fondo... aveva il potere dell'acqua, ma non aveva raggiunto il fondo.
"Sarò un caso unico, come si fa ad arrivare a compimento di una prova senza finirla? Il maestro ha parlato di elemento dominante, forse il fuoco era il mio elemento dominante e contro l'acqua non ha la meglio..."
Immerso nei suoi pensieri, continuava a camminare, mentre la strada cominciava ad allargarsi, fino a raddoppiare la sua misura e davanti a lui si trovo una biforcazione, sulla parete sinistra c'era scritto: "vai a destra" e sull'altra: "segui il mio consiglio", un primo rompicapo e, nel dubbio, imbocca la strada a destra, senza curarsi del consiglio dell'una o dell'altra.
"Lo spirito che organizza le prove è furbo: ti dà la soluzione ad un problema, quando se ne presenta un altro, quindi non seguire i consigli che ti sono dati, tienili a mente e, in base alla tua scelta, ti saranno più o meno utili" .
Il ragazzo ricordò le parole del suo maestro, dette durante il viaggio, l'unico aiuto che gli ha potuto dare...
La strada che ha preso era tutta in discesa e, mano a mano che scendeva, l'aria diventava sempre più calda e il vento si rarefaceva; in fondo al tunnel c'era una luce molto forte che proveniva dalla sala, o almeno lui pensava così.
Appena varcato l'arco che segnava la fine del tunnel si trovò di fronte a uno scenario stranissimo: la prima cosa che notò fu il caldo torrido, il sole picchiava sulla nostra pelle facendolo sudare copiosamente, perfino respirare sembrava difficile a causa di quell'aria infernale. Dovunque volgesse lo sguardo vi era solo desolazione e morte, non una sola pozza d'acqua, non un solo animale ne una pianta. Dalle pareti rocciose intorno a noi a volte cadevano piccoli massi che una volta arrivati al suolo si sgretolavano con un sonoro impatto. Se l'inferno esisteva, era certamente molto simile a quel luogo... era in un canion profondo e... sopra di lui c'era il cielo! Il ragazzo era in dubbio tra illusione o realtà, ma a primo occhio sembrava fuori dalla montagna, anche se una voragine del genere non era mai stata descritta in nessun testo di avventurieri che sono andati alla scoperta del Giappone...
La cosa che notò sin da subito furono due rocce scolpite che avevano sembianze umane, ma alte più di tre metri, che sostenevano un piedistallo, simile a quello della prima prova, attorno al quale fluttuavano delle rocce e con l'incisione del kanji della terra: "地".
Il terreno non era molto resistente, si muoveva spesso e faceva anche dei rumori sinistri.
"Questa prova è fine a se stessa, devo solo raggiungere la cima?"
Il ragazzo, seppur scettico, si incamminò verso la struttura tenuta dai due uomini; i due erano in roccia friabile e, a quanto pare, qualcuno prima di lui non si è fatto scrupolo di proseguire a balzoni rompendone dei pezzi, non curandosi dello stato della statua e, ora che la vide da vicino, si accorse di come i muscoli delle braccia e la tonaca fossero ridotti male: alcuni pezzi mancanti, alcuni erosi e altri che sembrano riportare i segni di un combattimento. Nonostante la condizione delle statue, il ragazzo provò a salirci per arrivare sul piano dove sono ricordati tutti i guerrieri Ji, quando fu a pochi passi di distanza la punta di una spada gli sfiorò il petto:
"Chi sei? Cosa vuoi giovane?"
Una voce molto giovane, piena di energia e dal tono fiero veniva da un uomo tutto pelle e ossa, nel vero senso della parola, era uno scheletro con dei pezzi di pelle appesi alle ossa con una spada pesante molto più di lui, gli sbarrava la strada:
"Io sono qui per affrontare le prove degli elementi, il mio ehm... cognome è già noto a Kagu-Tsuchi, primo guerriero Kasai ed a Ebisu, protettore della salute delle acque e primo guerriero Mizu".
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Il Sesto Erede
AventuraGiappone, l'isola è sotto il dominio di una dinastia da oltre 100 anni e, come di tradizione, qualunque dinastia che porti sul trono il 6^ discendente deve proclamare al signore della morte la sua fedeltà per ottenere una "protezione" obbligata da u...