La sua mente frullava, "spinnava" nel mare come un banco di pesci variopinti che seguono una direzione e poi cambiano repentinamente confusi dal bagliore del sole e dal calore dell'acqua di superficie di quel mare.
Erano senza una meta precisa, semplicemente accorpati in un branco facevano di esso un'unica potente entità.
Ogni singolo pezzetto di carne spine e squame era una sua connessione di pensiero, flessibile, dinamica
labile presa singolarmente una furia se presa in gruppo.
E lui Leopard a cavallo di questo banco, seduto sul suo destriero a navigare "subaquamente" cercando di domare la sua mente. Ad ogni sterzata qualche componente del banco si disorientava e perdeva la scia perdendosi nell'oceano.
Un giorno venendo a mancare gli esemplari dominanti del gruppo il banco si sfaldò e Leopard con le briglie molli in mano rimase solo precipitando in quel oceano buio, un mare oleoso che lentamente lo inghiottiva privandolo dei movimenti.
Sprofondava in quel mare sempre più denso.
Nessuno vigeva in quell'abisso, in quell'ammasso di malleoso veleno nessuno faceva le leggi, nessuno proibiva lo scempio.
Indebolito cadeva morente verso il fondale dove era deciso a rimanere, stanco di tutto.
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Leopard
Short StoryBiografia adolescenziale da leggere in chiave metaforica, ricca di allegorie e purtroppo di errori :)