Una lacrima lasciava la sua sbavata salata prima di unirsi con il mare suo salato alleato.
-Vieni giù Dio!!! Vieni giù! Dimmi perché!!! Dimmelo!!! Perché a me! Canee!!! Stavo bene!!!-
E poi sott'acqua ad urlare bolle finché i polmoni stanchi di far da spugna all'acqua che ingoiava lo convincevano a risalire sulla barca, a guardar la notte e le stelle, sognando di volare come un tempo, senza peso.
Volare con la spinta dell'aria che il suo canto rigettava verso il suolo.
Sospeso in aria ondeggiante sulle sue note, su quelle sfumature lillà che vedeva e che all'improvviso divenivano
macchie d'olio pesanti nelle quali affogava mentre queste precipitavano per schiantarsi al suolo.
Due anni fece per mare. Tutti i giorni stessi morbosi pensieri.
-Chi era? Cosa aveva in meno degli altri? Cosa in più? Perché vivere? Perché fare qualsiasi cosa? Perché?-
Quell'incidente aveva avuto un effetto domino, quella prima domanda sulla spiaggia -perché?- ne scaturì a migliaia.
Domande alle quali non aveva mai risposto che in coda, in attesa di una soluzione premevano sul suo stomaco e
alla notte prima di dormire esalavano il solito fetido alito di risposta inadeguata, non soddisfacente.
Poi un giorno decise di tornare convocando una truppa che lo avrebbe aiutato a rivivere l'isola, difendendolo dalle belve che la popolavano, aiutandolo ad affrontare le sue paure.
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Leopard
Short StoryBiografia adolescenziale da leggere in chiave metaforica, ricca di allegorie e purtroppo di errori :)