Lo scontro

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Il Leopard se n'è accorto. Le bestie che lo terrorizzano sono immaginarie, sono create dalle sue paure, dalla sua mente! 

Inutile è allenarsi giorno e notte: il suo corpo è già pronto per affrontare le belve.

Savana. Spruzzi di paglia ed Erba secca come tappeto di battaglia.  

Leopard al centro dell'arena con la sua pesante spada. L'odore comincia a sentirsi. Le bestie stanno arrivando. 

Il loro fetido sapore impregna i suoi polmoni. Eccole, lo circondano.

Sono in dieci, forse di più. 

Non le conta, è sicuro della loro inesistenza. 

Tutto finto, tutto immaginario. 

Le bestie cominciano a sbuffare dal naso dell'olio nero. Ora cominciano a caricare, così potenti con il loro pelo nero e i loro occhi viola. 

Il Leopard al centro lascia cadere la sua spada, alza le braccia a modi cristo in croce e guarda il cielo con dignità. 

Aspetta l'impatto. Le loro corna enormi lo puntano, stanno arrivando.

Un metro dall'impatto.

Una parola sussurra: -libertà-.

Le belve hanno le corna virtualmente nel suo costato, gli trapassano il corpo ma lo lasciano indenne perché come fantasmi sono fumo, aria, menzogna. 

Ha ragione: era tutto un incubo, un brutto sogno.

Nulla era vero, nessun motivo per temere, tutto è generato dalla sua mente.

Cade a terra svenuto in quel prato giallo acceso dal sole d'oro di quel solenne pomeriggio.

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