2. the preks of a latte cup

162 17 69
                                    

Sirius Black non aveva mai amato il caffè.

A differenza di Remus, che viveva quasi in simbiosi con la bevanda, Sirius ne aveva sempre odiato il gusto, secondo lui troppo forte e amaro; caso sfortunato aveva voluto che solo la caffeina riuscisse a tenerlo sveglio, così quando aveva smesso di provare a far funzionare la teina, accettando la sconfitta del tea al bergamotto che tanto amava, il suo forte spirito di adattamento aveva trovato il modo di diluire una tazzina da caffè con una caraffa di latte ogni mattina.

In quella in particolare aveva bisogno di una razione doppia della sua bevanda dopo essere stato in piedi tutta la notte a sfogliare annuari, e perdersi in chiacchiere con i suoi amici. Da quando verso mezzanotte e mezza Sirius aveva passato l'annuario a Remus, che nel vedere la foto di Juliet Pevensie l'aveva riconosciuta come la ragazza del binario nove e tre quarti che profumava di cannella, nessuno dei ragazzi aveva chiuso occhio fino alle tre di notte, quando finalmente si erano decisi ad andare a dormire. In quel momento come in nessun'altro, quindi, Sirius aveva bisogno di una buona dose di caffeina per non cadere addormentato all'improvviso (la cosa era successa in passato, e per non farglielo dimenticare, occasionalmente James si riferiva all'amico come al bell'addormentato nel corridoio).

Sirius si era quindi trascinato alla tavolata dei grifondoro più stanco e mal vestito del solito -i suoi capelli erano in ogni caso perfetti-, e aveva lentamente iniziato a bere la sua colazione.

"Lily non è ancora arrivata." James sembrava pronto a schizzare da un momento all'atro sopra alla panca come una molla troppo carica. Non aveva toccato neanche per sbaglio l'abbondante colazione che Peter si era premeditato di mettergli nel piatto, come faceva ogni mattina; da quando aveva scoperto la sua forma di animagus, Peter Pettigrew era diventato piuttosto minuzioso in faccende che prima gli apparivano piccolezze di poco conto: la colazione per esempio, tra James su di giri per Lily Evans, Remus chino su qualche libro e Sirius con la testa ancora a letto lui era il primo ad arrivare a tavola, così aveva preso l'abitudine a riempire i piatti dei suoi compagni così che loro potessero sempre trovarli pieni.

"Magari è rimasta in sala comune a studiare pozioni per il test d'ingresso di Lumacorno." suggerì Remus con una lievissima scrollata di spalle mentre prendeva un sorso di caffè.

"O magari è a scambiarsi segretucci con le sue margherite." bofonchiò Sirius con la testa poggiata alla mano e gli occhi socchiusi.

Remus alzò gli occhi su di lui. "I segreti non si scambiano padfoot."

"Hai ragione, quelle sono le carte nelle cioccorane."

Remus fece roteare gli occhi riprendendo la sua lettura proprio nel momento in cui James fece un balzo sulla panca, segno che Lily Evans era entrata nella sala grande. Sirius seguì lo sguardo incantato dell'amico fino all'entrata principale della sala grande, dove tre ragazze stavano parlottando fra loro tra lievi sorrisi.

Per poco non sputò il caffelatte che stava bevendo. "Cazzo."

"Che c'è?" chiese Peter con la bocca piena per metà di brioche al cioccolato.

"Quella è Susan O'brien?" chiese.

"Abbiamo guardato foto sue per tutta la notte e ancora non riesci a riconoscerla?" sbottò Remus irritato ed assonnato.

Sirius gli assestò un calcio non troppo forte da sotto al tavolo. "Era una domanda retorica."

"Sai almeno che vuol dire domanda retorica?"

I due ragazzi sembravano in procinto di ringhiarsi contro a vicenda -la cosa era successa più di una volta-, così James intervenì prima che la situazione potesse degenerare, facendo fare un sospiro di sollievo a Peter, sempre teso al massimo durante i litigi dei suoi amici. "Vedete di finirla, sembrate una coppia sposata."

the moon-daisy's exclusive Club //maraudersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora