Capitolo 14

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[TAEHYUNG POV]

Jungkook era così strano.

Sembrava totalmente indecifrabile ai miei occhi, c'era qualcosa in lui che tentava in ogni modo di rimanere in incognito.

Le sue iridi erano diverse, prive di quelle magiche scintille che mi facevano battere forte il cuore.

Il suo comportamento era insensato, basato soltanto sul vendicarsi.

Persino in quel momento, completamente accasciato al suolo mentre Jungkook rimaneva coricato su di me, non riuscivo minimamente a trovare qualcosa di logico.

Troppa confusione.

Troppi avvenimento in contraddizione in un lasso di tempo troppo breve.

"Ora mi devo vendicare"

Jungkook titubava delle sue stesse parole, come se non fosse convinto di quest'ultime.

In quell'istante, guardando nuovamente il suo sguardo, che nonostante era fisso nel mio pareva non soffermarsi realmente in esso, avevo visto un piccolo luccichio famigliare, un lieve barlume nell'arancione denso che componeva una costellazione di emozioni.

Ma c'era qualcosa, in quell'universo, ad intrappolare quell'oceano di stelle.

Dovevo capire in che modo liberarle.

Sussultai quando il fiato di Jungkook avvolse il mio viso come una nuvola densa di vapore, per poi mordermi il labbro inferiore e, decifrando la mia espressione, schiudere lievemente la bocca.

"Non mi fare del male, ti prego"

E da quel momento, oltre al fiato pesante di entrambi -e di qualche gemito di Yoongi che, tutt'ora, rimaneva accovacciato in un angolo, intenzionato a non ricevere più ulteriori colpi-, non si udirono altri suoni, soltanto il silenzio ad inghiottirci nella sua immensitá.

Ma la quiete durò una frazione di secondo, il tempo necessario per permettere a Jungkook di formulare una risposta soddisfacente, almeno secondo i suoi principi.

"Io..Tae..."

Adesso la sua voce era così lieve, quasi impercettibile se non fosse stato a quell'estrema vicinanza dal mio viso.

"Devo punirti...ma..."

Appoggió le labbra sul mio collo e avvolse la mano nei miei capelli, succhiando ogni singola porzione di pelle con una dolcezza innata.

-Riconoscevo quel lieve contatto-.

Strinse i denti in uno dei punti maggiormente torturati, obbligandomi a rilasciare un ansito involontario, e passó la lingua con una lentezza straziante.

-Per quanto fosse dolce e delicato, non riuscivo a capire cosa stava succedendo nella sua testa. Pareva avere due personalitá opposte, entrambe decise a prendere il sopravvento nella sua mente. E avevo paura, quando la confusione prendeva il controllo dei suoi pensieri-.

Chiusi gli occhi per qualche istante, concentrandomi maggiormente su quello che stava accadendo: Jungkook aveva detto che voleva farmi del male, ma non me ne aveva ancora fatto in nessun modo.

Invece con Yoongi e Jimin aveva avuto un comportamento violento, totalmente differente dal modo "angosciato" in cui mi fissava mentre quella strana versione di lui governava la ragione.

"Tae..."

Era un sospiro malinconico, il suo, quasi disperato da qualcosa che non riuscivo ad intuire; sapevo soltanto che in quel momento, specialmente quando si comportava 'normalmente', qualcosa lo turbava nel profondo.

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