Capitolo 5

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[JUNGKOOK POV]

Ero furioso, arrabbiato, afflitto.

Avevo discusso con Yoongi per quasi tutta la notte, senza calcolare le occhiatacce ricevute nella mattinata, e ormai la tensione era palpabile in ogni singolo antro dell'appartamento.

Forse, tra tutte, quella era la vera, prima, grande litigata che avevo avuto con Yoongi, ma non mi importava molto.

Sapevo perfettamente che si sarebbe risolto tutto, nonostante eravamo entrambi fissi sulle nostre idee.

Le sue parole erano impresse nei miei timpani, inchiodate nella mente per recarmi ulteriore fastidio.

"È solo un umano, come puoi abbassarti al suo livello?"

Quella frase, tutt'ora, continuava a torturarmi insieme al modo aspro in cui era stata pronunciata, senza limitare tutto il disprezzo verso la persona che amavo.

"Dovresti vergognarti, sai perfettamente che c'è un regolamento rigido"

Mi morsi il labbro inferiore con violenza, mugugnando quando i denti trafissero lievemente la pelle delicata: era ovvio che avessi i canini affilati, ma in quel momento non ci avevo fatto troppo caso.

"Dimenticati di quel ragazzo, un licantropo non può concedersi ad un umano"

Gli istanti dopo, passati nel silenzio totale, mi avevano permesso di pensare alla risposta e, di conseguenza, a formularla nel modo migliore.

"Questa è la mia vita"

Avevo esordito, prima di soffermarmi sulle iridi dorate di Yoongi.

"E la vivo come voglio"

Non si udirono altre parole, tantomeno suoni che lasciassero Intuire lo stato d'animo di entrambi; fu Yoongi a spezzare il silenzio, sbattendo violentemente la porta della sua camera.

-Mi era sembrato persino offeso, e in quel momento avevo sentito una profonda delusione mangiarmi l'anima-.

Ora, passandomi le mani sul viso, ero completamente coricato sul divano, con le mani a sorreggere la testa mentre una gamba si appoggiava sullo schienale.

I canini affilati iniziavano a darmi un certo fastidio, così come quella sensazione di risentimento che sembrava non volermi abbandonare.

Presi il telefono ed osservai alcuni istanti lo schermo, prima di digitare un messaggio a Taehyung.

A: Taehyung

"Oggi usciamo insieme?"

Premetti l'invio ed attesi pazientemente la risposta, che non tardò ad arrivare.

Da: Taehyung

"Ovviamente sì, vieni a casa mia, così decidiamo dove andare"

Sorrisi involontariamente, avvertendo le farfalle nello stomaco.

A: Taehyung

"Certo, arrivo subito"

Spensi il cellulare e mi diressi rapidamente in camera mia, indossai i migliori abiti che possedevo, ovvero dei jeans di pelle e una maglia bianca, e guardai la mia figura nello specchio. Non stavo così male, anzi, ero abbastanza presentabile per un "appuntamento".

-No, non era proprio un appuntamento, ma adoravo sentire quella flebile speranza di uscire con lui in quel modo-.

Dopo aver guardato per almeno altri cinque minuti la mia immagine riflessa, accertandomi che gli occhi e i canini fossero ritornati normali, mi diressi rapidamente verso la porta d'uscita, sorridendo soddisfatto per aver appena "disubbidito" ad una regola che Yoongi mi aveva elogiato di rispettare.

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