12°: Ne è valsa la pena

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Come immaginavo ho la febbre a 39 e mezzo. È una settimana che sto a casa e posso ammettere che non sono uscita da questa stanza nemmeno una volta.
Questo vuole anche significare che non ho rapporti sociali con nessuno da una decina di giorni. Mia mamma mi porta quello stupido e ripugnante brodo al pollo e poi torna a pulire; mio fratello non mi è venuto neanche a chiedere scusa dopo quell'episodio e Stacy l'ho sentita per telefono due volte, poi l'ho spento.
Per quanto riguarda Mason, invece mi sono affrettata ad avvertirlo del cambio di decisione e quindi ho rifiutato la sua proposta di lavoro: posso dire che ci sia rimasto male.
Del resto niente, sono qui in questo letto da così tanto tempo che ho perso il conto dei romanzi che ho letto e dei film che ho guardato. Straziante.
Decido di alzarmi solo per aprire la finestra, almeno entrerà qualche raggio di luce in questa buia stanza e cambierà un po' l'aria, ormai i miei microbi hanno fatto amicizia tra loro! Ma la vista di fronte alla mia non è la migliore e per quanto odi starmene con le mani in mano, preferivo di gran lunga il mio letto e il termometro.
Il fato ha voluto che mia madre comprasse la casa di fianco a quella degli Howen e che la camera del caro Mason fosse davanti alla mia. Quindi, che ne posso io?
Sicuramente una persona di buon senso avrebbe abbassato le tapparelle, ma lui non ce l'ha e a quanto vedo, vuole sfoggiare il suo bel fisichino e far vedere al mondo quanto se la spassa con la biondina... Sophie, mi sembra, no?
Spettacolo ripugnante, vi assicuro. Cerco di distogliere gli occhi da loro, ma ogni qual volta che lo faccio il mio sguardo si fissa di nuovo su lui. Anche se non stanno facendo niente che possa disturbare la quiete pubblica, a me disturba lo stomaco, non poco.
Ah, no. Ho trovato. Fermi tutti!Probabilmente le sarà andato di traverso un anello prezioso e lui, da buon uomo, sta cercando di recuperarglielo, se no non mi spiego tutta quella foga; è sicuramente come ho detto io.
Prima che la situazione peggiori e decidano di andare oltre, prendo l'iniziativa di rientrare dentro, ma mi blocco quando sento anche lui fermarsi.
«È tardi, no?» lo sento farfugliare.
Come un detective non posso far a meno di ritornare fuori e far finta di osservare il panorama. Non è che mi interessa lui, è solo che non so farmi i fatti miei... giusto? Mi sento proprio una comare.
«Ho ancora tempo» cinguetta. Dio, ma per fare le cheerleader c'è bisogno del patentino "Sono un'oca, prendete me"?
«Si, ma io no...» Si rimette la maglietta e si alza dal letto. Lei, già vestita, -per quanto possa essere vestita una cheerleader, si intende- sbuffa e raccoglie la borsa gucci appoggiata a terra.
«Ci vediamo domani?»
Lui annuisce e Sophie gli stampa un bacio, prima di uscire dalla sua stanza.
Non aspettatevi che l'accompagni all'uscita, troppo da gentiluomo. Stupido.
Quando lo vedo uscire al balcone, capisco che devo recitare al meglio possibile per non far vedere che, in effetti, lo stavo spiando. Inizio quindi a far finta di scacciare una mosca. Non chiedetemi perché, ma sventolare la mano come una pazza mi sembra l'idea migliore.
«Non far finta di niente... ti ho vista prima, sai?» ride. Cosa ride?
Dio. «Si mi piace guardare il cielo, è.... azzurro.»
«Azzurro.. eh?»
«Azzurro.» confermo. Magari così sembra un po' più... azzurro. Accidenti quanto faccio schifo a fingere.
Annuisce. «Bene, credo che 'azzurro' sia il complimento più strano che mi sia stato affibbiato, ma accetto»
Sgamata. Si passa al piano 2.0... Aspettate, qual è?
Per fortuna decide di continuare la discussione e non lasciarmi fare altre figure poco ortodosse. «Cavolo Clean. È una settimana che ti chiamo tutti i giorni per sapere come stai, dove ti eri cacciata?»
«Ho spento il telefono» ed è vero. Non ho idea di chi mi abbia cercato.
«Ero preoccupato per te.» mi guarda con occhi che sembrerebbero sinceri.
Indico la sua cameretta e poi sospiro. «Lo vedo...»
«Non stavamo facendo nulla...»
«Non devi darmi spiegazioni. Non te le ho chieste... solo, la prossima volta chiudi le finestre: è il minimo» faccio per entrare, ma lui continua a parlare.
«Non penso che ci sia bisogno di nascondersi per un bacio. Ti nascondevi, con Jared?»
Sto trasalendo. «Non nominarlo. Non lo conosci e non sai niente di lui.» ringhio, voltandomi come fossi un Bulldozer.
«Ahi... colpo basso, Clean. Palla in centro.»
«Almeno io stavo con una persona sola e lui era fedele.» faccio un sorriso sornione. Se vuole sfidarmi, sono stata chiusa una settimana in camera mia, ho alimentato il mio carattere, ricaricato le batterie.
Quando vedo che l'ho zittito, continuo. «Touchè»
Gli mando un bacio immaginario con la mano e poi rientro dentro la stanza decisa ad accendere il telefono e avvisare i miei compari che sono ancora viva e che non mi hanno mangiata gli squali.
Ho esattamente 37 chiamate perse, cui 36 sono di Mason. Accidenti, aveva ragione. Una è di Caleb, il che mi fa strano, poi leggo i suoi messaggi.
'Dove ti sei cacciata?' 'Tutto okay? Mason mi ha detto che non stai bene...' 'Volevo chiederti di uscire, ma noto che stai ancora male' 'Sarà per un'altra volta, riprenditi presto, un bacio.'
Caleb vuole uscire con me. Sono in un circolo vizioso? Mason non vuole che io stia con Caleb, Caleb non nutre molta compassione per Mason, si nota a pelle. Carter vuole che io stia lontano da Mason, ed io voglio stare lontano da Carter. Cavolo, posso scrivere una serie tv, altro che Romeo e Julietta! "La triste vita di Clean Hill" prossimamente al cinema.
Comunque mi affretto a rispondere: 'Sono sicura che troveremo il tempo per uscire, magari il prossimo week end, se ti va' invio la risposta e mi corico di nuovo nel letto, quando sento il mal di testa tornare a vendicarsi di me.

È passata un'altra settimana e finalmente, dopo aver superato anche l'influenza, posso tornare a scuola, più carica che mai... okay, non è vero. Per fortuna, però, in mezzo alla mia malattia ci sono state le vacanze per la festa del ringraziamento, quindi non devo recuperare molto.
Mi alzo di fretta e metto un pantalone di jeans e la mia felpona grigia, che arriva poco sotto la coscia. Poi metto le mie amate ankle boots grigie. Queste scarpe me le regalò Carter al mio sedicesimo compleanno.
Per quanto riguarda i capelli, invece, prendo due ciocche ai lati della testa e li lego all'indietro in due trecce a spiga di grano. Il resto dei capelli li lascio sciolti, mentre le ciocche più corte davanti mi ricardono sul viso. Questa acconciatura me l'ha sempre fatta mia nonna, diceva che ero più bella rispetto alle altre bambine. Certo, la nonna è sempre la nonna.
Con il trucco vado come sempre sul leggero, copro le occhiaie post febbre e raffreddore con il correttore e metto eye-liner, matita sotto agli occhi per accentuare il mio colore verde-azzurro e mascara. Dopo aver appliccato anche il rossetto color pesca, finisco e scendo finalmente a fare colazione.
«Come sei bella oggi, esci con qualcuno dopo scuola?» domanda mamma scrutandomi da cima a fondo.
«No, volevo essere solo più carina...» mi siedo a mangiare con lei e Carter che mi sta palesemente evitando, quando leggo un messaggio.
-Cinque minuti e sono fuori casa tua, ti accompagno- Howen.
Essendo che me lo ha scritto una decina di minuti fa, immagino stia aspettando fuori.
«Scusate, faccio tardi. Ah, mamma. Ci ho ripensato.» dico, sporgendomi per vedere Mason dalle finestre, «Forse esco» e detto ciò cammino svelta fuori dalla porta, che senza farlo apposta si sbatte con un forte rumore alle mie spalle.
Mason è davanti ala sua macchina che picchietta sul cruscotto... credo stia aspettando da parecchio tempo.
«Scusa io...» inizio a giustificarmi ma appena incrocia il mio sguardo la sua reazione mi toglie -letteralmente- le parole di bocca.
Mi squadra da testa a piedi per un tempo che a me pare un'eternità per poi guardami negli occhi incredulo.
«Sei...» scuote la testa e poi mi riguarda, facendomi ridere. «molto bella...»
Si avvicina un po' a me, quanto basta perché senta una sensazione dentro lo stomaco che non vorrei sentire... e trattengo il fiato.
«Scusa per...» provo a mettere insieme una frase di scuse per il ritardo, ma il mio cervello ha deciso di prendersi una pausa di riflessione.
Mi sorride. «Ne è valsa la pena...»

***
Non so con quale internet io sia riuscita ad aggiornare, ma okay. Vi volevo ringraziare anche qui per le 1K di visualizzazioni❤ Comunque lo so vi ho rotto, basta, la smetto.
Come le state passando queste vacanzee? Un besoo❤

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11, 2018 ⏰

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