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Okay vado a sotterrarmi da qualche parte. E una vita che non aggiorno e mi dispiace immensamente. Ho ripreso un’ altra ff che si intitola “ PERFECT “ è la storia intrecciata fr i Grey e i Cross (se non avete letto i libri delle autrici, ve li consiglio perché meritano ),la ff la trovate sul mio profilo di EFP e di WATTPAD e al momento cosa più importante sto lavorando a tempo pieno e capite bene, che il mio povero cervello, la sera è talmente fuso, che a volte sbaglio le frasi dei messaggi che mando al cellulare. Quindi spero che il capitolo vi piaccia. Ci vediamo a fondo pagina ( magari senza forconi ).

Buona lettura e buona settimana 










“ Quando vedi il mare in un paio di occhi marroni, è la fine “



DEREK





Guardo mio figlio e Stiles dormire insieme, quando la vibrazione del cellulare mi distrae dalla cosa più bella di questo mondo; lo recupero e quando guardo chi è il mittente, lancio un’ occhiata veloce a mio marito e inizio a leggere il messaggio.

Derek ciao come stai? Come stanno i miei nipoti preferiti? Scusa se ti cerco solo adesso, immagino che li da voi sia notte fonda. Ti volevo dire che, per quanto i Bonnet non mi siano per nulla simpatici, abbiamo deciso di allearci con loro. Gerard ha fatto la sua ricomparsa, e come al solito, le sue apparizioni a sorpresa non portano mai nulla di buono. È stato lui che ha ucciso i genitori affidatari di Thomas e sono sicuro che se è tornato, sicuramente vorrà finire quello che non è riuscito a fare mesi fa. Mi sembrava giusto avvisarti, visto che adesso Stiles è di nuovo incinto. Comunque io e Chris insieme ai Bonnet stiamo cercando di trattenerlo qui. E come potrai immaginare lo vogliono morto anche loro, il che è un bene, ma non saprei cosa aspettarmi dopo. Avvisa Deaton e cerchiamo di non dir nulla a Stiles, almeno fin quando non avremmo sistemato la cosa. Ti aggiorno appena avrò delle novità. PH

Rileggo il messaggio più volte, e fatico a credere a quello che mio zio mi ha appena scritto, ma; non ho il tempo di assimilare tutto perché Stiles reclama la mia attenzione.
<< Tutto bene Der? >> annuisco alle sue parole e guardo mio figlio, lasciandogli una carezza sui capelli, << Sei sicuro? Di solito non sei così taciturno. Perché puzzi di preoccupazione da tutti i pori? – lo guardo come a voler maggiori spiegazioni – Mmm credo che sia colpa del bambino, mi fa sentire esattamente quello che senti tu, non te lo so spiegare, voglio dire, di solito tu sei bravo a percepire queste, mentre io no, e le cose che non so gestire, mi mandano in confusione. Come fai? >> alzo un sopraciglio e ogni volta mi stupisco di come riesca a fare un monologo da solo, << Credo che per noi lupi di nascita, sia facile. Non esiste un manuale, credo che la pratica sia la cosa che aiuti di più, e comunque per loro sarà facile, visto che riescono a controllare le fasi lunari molto meglio di me – mi guarda confuso – sto cercando di dirti che loro per metà sono umani,e tu la fase lunare non la senti per nulla, almeno non come noi >> mi guarda ancora più confuso di prima e poso un bacio fra i suoi capelli.


Rimaniamo così finchè nostro figlio non reclama la nostra attenzione; lo prendo in braccio e lo porto con me in cucina, in modo che Stiles si possa riposare ancora un po’, gli preparo velocemente il latte e dopo poco glielo faccio avere. Lo finisce tutto dopo cinque minuti e mi metto a giocare con lui. E dire che non sono mai stato uno così, anzi sono sempre stato l’ opposto di quello che sto facendo adesso, ma credo che la colpa sia tutta di questo piccolo tesserino che ho fra le mani. La vita ci riserva sempre delusioni, ci colpiscono inesorabili quando e dove meno te lo aspetti; e a volte raggiungono anche il cuore, spezzandotelo senza pietà. È anche vero che la vita pone molti rimedi a queste situazioni, ma nessuno paragonabile al sorriso di Stiles, al suo respiro che mi fanno stare calmo, alla sua voce che mi fa impazzire ( sul vero senso della parola ), ai suoi baci che mi mandano in paradiso, e al suo sguardo che farebbero recuperare la vista perfino ad un cieco.

Una mano di Stiles si posa fra i miei capelli, alzo gli occhi su di lui, e mi guarda con i suoi occhi blu, sorride e si abbassa a darmi un bacio, << Cosa stai pensando? >>, << A te. Alla nostra vita, e a tutto quello che hai portato di bello nella mia vita >> dico sulle sue labbra; mi guarda con un ghigno sulla faccia e mi dice << Sai Sourwolf credo che anche nostro figlia stia pensando a te. Credo che abbia fatto la cacca >>, lo guardo male, e mi alzo e allontano nostro figlio da me, anche lui mi fa un’ espressione felice e mi fa un versetto felice, alzo un sopraciglio e guardo Stiles come a chiedergli di cambiarlo. Sorride e si avvicina a nostro figlio, posa un bacio sul suo nasino, e gli sussurra, << Fai il bravo mentre papà ti cambia >> lo guardo uscire dalla stanza e vado nel panico più totale. << STILES! >> dico sapendo che adesso mi sente benissimo anche a distanza, ma in lontananza sento solo una risata, << Questa me la paga tu padre William >> dico a mio figlio, e come risultato ottengo un bacio bavoso.

E adesso a noi due piccolo.






















“ Mai per caso nulla accade “

CHRIS 
( DA QUALCHE PARTE DI LONDRA )







Questa storia sta durando anche troppo. E non mi riferisco solo alla storia con i Bonnet o con mio padre. Quella tizia deve sparire. Peter ha rimesso in discussione i miei sentimenti per lui; non so se la mia sia solo gelosia, visto che siamo stati per tanti anni insieme o se quello che provo per lui, ma sta di fatto che i miei sentimenti sono confusi.

Un rumore di una porta-finestra che mi distrae dai miei pensieri, e vedo Peter che entra insieme a lei. Ma che cazzo. Lei lo guarda con amore, ma non credo che Peter se ne sia ancora reso conto, non la guarda nemmeno e so benissimo che il suo sguardi è posato su di me, sembriamo un circolo vizioso, ognuno geloso dell’ altro ma non posso farci nulla, almeno per quello che mi riguarda. Mi alzo ed esco dalla stanza.


Sento un rumore alle mie spalle, << Da quando fumi? >> mi domanda Peter stupito, << Da adesso >> rispondo freddamente. Finisco la sigaretta e mi giro verso di lui, so che il mio rispondere così freddamente lo far star male, ma non posso farci nulla. Mi avvicino a lui, e lui si allontana da me impaurito, sospiro affranto e gli domando solamente << E aarivato il momento di parlare chiaramente, di dire tutto quello che ti passa per la mente, di essere coerente e di chiarirmi ciò che vuoi realmente. Non dirmi di dimenticarti perché non ne avrei la forza. No dirmi di non pensarti perché non faccio altro che desiderarti. Ma soprattutto non chiedermi di odiarti perché non ho ancora smesso di odiarti. Quindi te lo chiedo per favore Peter che ci sta succedendo? >>, rimane in silenzio e non ottengo nessuna risposta.
Si allontana ancora di più ed esce dalla camera, lo guardo andare via e so che in questo momento sta piangendo anche il mio cuore. Non è giusto quello che stai facendo, non è giusto nei confronti di nessuno. Mi butto sulla prima poltrona disponibile esausto di tutto quello che sta succedendo e mi metto a fissare neanche io so cosa bene.

Il bussare alla porta mi riporta alla realtà, accenno che chiunque ci sia alla porta può entrare; e mi trovo di fronte una donna di cui non so nemmeno il suo nome, mi guarda con un sorriso timido ed entra chiudendosi la porta alle spalle. << Salve signor Argent sono Sara le posso parlare un attimo? >>, le faccio segnare di accomodarsi e si siede di fronte a me, << Signort Argent, sono una druida, sa benissimo il ruolo che svolgo con i licantropi e sa bene che sono qui anche per aiutarla >>, << E in cosa vorrebbe aiutarmi di preciso? Perché fino a qualche secondo fa non sapevo nemmeno di avere un problema, se non con mio marito >> le dico interrompendola, mi lancia un’ occhiata e riprende il suo discorso, << Sono qui per lui signor Argent. Suo marito non sta affatto bene. Beh è difficile da spiegare è una cosa da lupi, e credo che al momento sia confuso, non credo che il suo amore per lei sia diminuito, anzi credo proprio che sia aumentato grazie ad una piccola vita che sta crescendo dentro di lui. Oggi gli ho comunicato questa notizia e credo che non l’ abbia preso affatto bene, ha solo borbottato che questo bambino non doveva nemmeno esserci, ora non so se sia dovuto alla sua recente perdita ma…>> mi alzo ed esco dalla camera per poi ritornare velocemente indietro e ringraziarla abbracciandola, esco di nuovo per andare a cercare quel coglione di mio marito.












NDA:

spero che non abbiate preparato i forconi. Okay questa cosa del bambino, la devo assorbire anche io, visto che come al solito il mio cervello non ha un filtro sulle mani . Comunque mi spiace se il capitolo non è abbastanza lungo, ma il lavoro come al solito non mi permette di fare capitoli abbastanza lunghi. Fatemi sapere cosa ne pensate e spero di poter pubblicare il prossimo capitolo per la prossima volta, ma non prendetemi troppo in parola.

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