Quella stessa sera, la sera di Halloween, viene organizzata una festa discretamente contenuta; gli invitati indossano costumi non eccessivamente spaventosi. Donnie, invece, indossa vestiti ordinari di colore scuro su cui ha disegnato uno scheletro. Egli è difatti troppo povero per comprarsi un costume come tutti i suoi amici.
Donnie ode d'improvviso la voce del suo amico immaginario: egli lo avverte dell'imminente arrivo di Jennifer e gli ordina di condurla in un luogo isolato e collinoso, che egli stesso gli avrebbe successivamente indicato. Frank ripete a Donnie che il tempo sta per finire. Il coniglio conduce poi Donnie nella camera dei genitori, e gli indica uno scomparto nascosto; Donnie vi trova una pistola carica che prende con sé; trova anche alcune pillole di LSD, che Frank gli ordina di assumerle.
Jennifer si presenta alla festa, poco dopo, pensando si trattasse di un rave in cui sfasciarsi a bestia. Rimane piuttosto delusa quando scopre che non è così, ed è in procinto di andar via, ma Donnie la blocca per un braccio. Egli rimane come pietrificato e ammaliato al contempo dai suoi occhi di ghiaccio. Lei è tuttavia disgustata dal ragazzo e cerca di sottrarsi alla morsa di quest'ultimo. Donnie utilizza una scusa assolutamente poco credibile per indurla a seguirlo. Dopodiché la conduce, su indicazione di Frank, nel luogo prestabilito. Lei continua ad urlare e minacciare una denuncia per sequestro di persona. Fortunatamente Donnie individua, nelle immediate vicinanze del luogo d'interesse, il centro commerciale Lidl. Con l'aiuto di alcuni dipendenti, rinchiude la fanciulla in un gabbiotto di metallo e, fra le urla di costei, continua ad affermare categoricamente che non si può entrare nell'angolo rotture della Lidl.
È un buio freddo e intenso, di fuori, ma Donnie identifica chiaramente un'abitazione in legno di colore chiaro, isolata e all'apparenza semiabbandonata. È casa della Sparrow. Frank ordina a Donnie di entrare nella casa, ma Donnie constata che la porta d'ingresso è sigillata. Frank sussurra 'Cellar door', chiedendo a Donnie se ciò non gli ricordi nulla. Donnie scuote la sua testa ebete. Frank sussurra nuovamente 'Porta della Cantina'; Donnie pensa tuttavia 'E vabbé sticazzi'. Frank, a questo punto, nutre fondati dubbi circa le facoltà mentali di Donnie, ed applica violenza fisica su quest'ultimo per spingerlo verso il retro della casa. La porta dello scantinato è aperta, ma l'interruttore collocato accanto alla stessa non accende alcuna lampadina. Donnie muove qualche passo nel buio fitto dello scantinato. È tutto ricoperto di un fitto strato di polvere. Si odono, a intermittenza, alcuni lievi scricchiolii. Faretre di luce lunare squarciano lievemente i drappi d'oscurità.