Mi sveglio questa volta non nella mia stanza. Cosa ho fatto ieri sera?
Non mi ricordo niente!
E se qualche maniaco mi ha molestato e ora mi ritrovo nella sua stanza? Devo andarmene immediatamente!
Solo dopo aver scostato le coperte noto che sono completamente vestita.
Mi avrà violentata e poi rivestita.
Mi alzo e il mio sguardo cade su una foto sul comodino vicino al letto.
"Dylan?" Esclamo ad alta voce.
Che ci faccio nella sua stanza?
Sto andando completamente nel panico quando la porta si spalanca.
"Buongiorno!" Esclama vedendomi sveglia. Viene verso di me con una pastiglia e un po d'acqua. "Per la sbronza." Appoggia tutto sul comodino.
"Cos'è successo?" Chiedo.
"Non ti ricordi niente?"
Scuoto la testa.
Mi è parso di vederlo un po' deluso.
"Mi hai vomitato sulle scarpe.. di nuovo."
"E poi?" Indago.
"E poi sei svenuta. Quindi ti ho portata a casa mia." Finisce di raccontare.
"Mia sorella?" Chiedo preoccupata.
"L'ho avvisata appena ti ho messo sul letto. Sai pesavi un po' e non riuscivo a chiamare..quindi ecco tutto."
Ok fantastico. Non vedo Dylan da più di una settimana e quando succede io non ricordo niente ma gli vomito sulle scarpe. Ma che ho fatto di male? "Puoi farti una doccia se vuoi. Ti presto qualcosa di mio.."
"No non serve..ora ritorno in hotel."
Mi alzo ma ho subito un capogiro. Dylan mi afferra per le braccia.
"Oh ehi con calma. Non ti sei ancora ripresa." Mi riporta a letto.
"Ti accompagno io tra poco. Però prima devi mangiare qualcosa. Appena sei pronta raggiungimi giù che ti preparo la colazione."
Faccio quello che mi dice. Vado in bagno e cerco di togliermi il trucco di ieri sera. Con questo rossetto sembro Joker. Strano che non mi abbia riso in faccia. Dopo che sono pulita e lavata, solo in faccia, scendo in cucina.
Trovo Dylan seduto su uno sgabello con il giornale aperto davanti a sé.
Il tavolo, invece, è pieno di roba da mangiare. Il mio stomaco inizia subito a brontolare.
"Siediti pure."
Non me lo faccio ripetere due volte.
Cereali, brioche, cappuccino, biscotti. Diventerò un'obesa. I dolci, per me, sono come una calamita. Dylan, intanto, mi guarda divertito. Ormai è un abitudine vederlo ridere a causa mia. Non gli ho ancora chiesto se è successo qualcos'altro oltre al vomito.
"Che ci facevi là ieri sera?" Domando per iniziare.
"In realtà stavo lavorando. Uno dei miei tanti lavori."
Rimango sorpresa. Già mi immaginavo chissà cosa. Come darmi torto però!
"Ora devo proprio andare." Dico fissando il mio piatto vuoto.
Annuisce e si alza prendendo le chiavi della macchina.Il viaggio è stato molto silenzioso.
Meno male che esiste la radio!
Si ferma davanti all'hotel e mi fissa.
Ogni volta che lo fa mi imbarazzo da morire.
"Grazie per il passaggio e di tutto. E scusami, ancora una volta, per il vomito."
Apro la portiera ma con il braccio mi ferma.
"Aspetta." Dice. "Devo dirtelo."
Ecco lo sapevo è successo qualcosa!
"Con quella ragazza.."
"No Dylan davvero non mi devi nessuna spiegazione." Non voglio parlarne.
"Devi saperlo. Sul serio. Lei è la mia ex. Non ci siamo lasciati molto bene. È tornata in città nel pomeriggio quando siamo andati in piscina. Per questo magari alla sera ero un po' strano. Divento un po' strano quando c'è lei." Scuoto la testa per non sapere il resto. So cosa vorrà dire e non mi piacerà sicuramente.
"E non voglio che tu mi veda cosi."
Sapete le frasi che spiazzano?
Ecco, questa mi ha spiazzato.
"Che cosa vuoi da me Dylan?"
"Voglio che ci sia un noi."

STAI LEGGENDO
Don't be so shy
RomanceLydia e Malia, due sorelle, decidono di prendersi una meritata vacanza dal lavoro a Londra. Il loro unico scopo è quello di divertirsi, ma quello che ancora non sanno è che succederà anche qualcos'altro...