Untitled Part 8

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Erano trascorsi 10 giorni dal compleanno do Giulio. I giorni passavano lenti bui, Luca era dimagrito, la leggera barba che si solito portava si era allungata non aveva nemmeno voglia di ritoccarla, non aveva voglia di fare niente. In ogni angolo della sua casa vedeva Marco e questo lo faceva stare male si, imponeva comunque, di andare avanti. Al pub stava il meno possibile, non gli andava di fingere un'allegria che non aveva. Si era confidato con Fabio che aveva notato subito il suo cambiamento di umore. Nemmeno Fabio riusciva a capire. Secondo lui Marco era innamorato di Luca, si capiva da come lo guardava dal modo che aveva di toccarlo, cosa era successo? Fabio cercava una risposta a quella domanda. Luca rispondeva che Marco era soltanto un egoista figlio di puttana e che aveva giocato con lui, soltanto per il gusto di averlo <d'altronde non mi ha mai detto, ti amo, per lui ero soltanto un esperimento, voleva sapere cosa si prova a stare con qualcuno, evidentemente non gli fregava niente di me> Fabio non era convinto <Ci deve essere un'altra spiegazione, ma quale?>

Marco si era buttato a capofitto sul lavoro cercando di non pensare a Luca. Ma, purtroppo, non era padrone dei suoi pensieri. Le immagini di Luca che voleva cancellare gli arrivavano improvvise: il suo sorriso, le sue mani, i suoi baci, il suo corpo, ma soprattutto lui con un altro. Dopo il compleanno di suo padre non lo aveva più rivisto meglio così, non riusciva a capire perché quel giorno Luca, fosse uscito con il viso stravolto, era soltanto un ragazzino superficiale "per lui sono stato soltanto un nuovo giocattolo".

Era venerdì mattina quando Marco telefonò a suo padre.

<<Ciao papa come stai ?>>

<<Bene Marco, tu?>>

<<Bene papà. Ti ho chiamato perché sono pronti i tuoi documenti. Che fai passi a prenderli?>>

<<Marco, perché, non vieni tu domani? Sono più di dieci giorni che non ti fai vedere, così ti fermi a pranzo, anche Gianna mi ha chiesto di te.

<<Va bene papà, domani verrò a pranzo da voi>>

<<Bene.. bene Marco a domani allora>>

Marco parcheggiò la macchina davanti alla villa, prese i documenti dalla macchina, il mazzo di fiori che aveva preso per Gianna e la bottiglia di vino per suo padre. Si girò verso lo studio di Luca, si sentì stringere il cuore, gli faceva male stare lì, quella casa gli faceva pensare a lui. Anche se, pensava a lui, comunque. Suono il campanello venne ad aprire la porta Gianna.

<<Marco finalmente era un sacco di tempo che non venivi a trovarci, vieni entra>>poi <<Grazie dei fiori e del il vino sai che non devi, questa è casa tua>>

<<Anch' io, sono felice di essere qui Gianna>>

<<Ciao papà come stai >>disse a Giulio che era arrivato in quel momento.

<<Ciao Marco, ma che hai fatto mi sembri dimagrito hai la faccia stanca>>Disse Giulio visibilmente preoccupato.

<<Beh! Si sono un pò stanco ho un carico di lavoro enorme. Purtroppo o per fortuna, abbiamo nuovi clienti così ho dovuto studiare nuove pratiche>>

<<Mah! Marco, non potete assumere altre persone che, vi aiutino?>> Chiese Gianna.

<<Si probabilmente, qualche nuovo avvocato, verrà assunto dallo studio.

Intanto si erano spostati nel salotto, Giulio andò a rispondere nello studio a una telefonata.

<<Allora Marco oltre al lavoro qualche altra novità?>>

LUCA E MARCO Una storia d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora