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So quello che stai pensando, Cale.

Credi di essere nel bel mezzo di un sogno. Un sogno dal quale, per qualche bizzarro ed inesplicabile motivo, non vuoi o non puoi svegliarti.

Tenti di ragionare lucidamente, di analizzare la situazione, comportarti come se ciò che si manifesta attorno a te non fosse reale.

Gli zombie sono attori.

Gli orologi sono rotti.

L'indicatore della metro è guasto. Certo che è guasto. Come può un treno fermarsi ad una stazione che non esiste, Cale?

Eppure sei lì.

Davanti a quella chiesa.

Ti dimeni come un criceto sulla ruota, credi di andare avanti, di tornare a casa.

La verità è ben diversa, Cale.

Sei solo un prigioniero di te stesso.

Ma ora è tempo di alzare la posta.

È tempo che anche il tuo dannato super ego realizzi che la situazione è più intricata di quanto tu non voglia ammettere. Questo non è un sogno, Cale. E, al tempo stesso, non è la realtà.

Devo riuscire a fartelo comprendere, ad inculcartelo in quel tuo ostinato cervello.

Quindi, preparati al peggio, perché adesso inizia lo spettacolo.

Quello vero.

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