8: Periodo di esami

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Da quel giorno in cui Peggy mi rivelò che, dopo la pausa estiva, avremmo dovuto affrontare una "Corsa d'orientamento", passarono diversi mesi.

Io avevo ormai legato con tutti, eccetto che con Ambra e le sue amichette.

Nathaniel aveva mantenuto la parola, dato che aveva passato molto più tempo con me rispetto a prima (anche se i suoi impegni da delegato lo tenevano costantemente occupato).

Quanto a Castiel, beh, le cose con lui erano rimaste pressapoco identiche: lui mi prendeva in giro in ogni momento che aveva a disposizione ed io gli rispondevo a tono (o almeno ci provavo).

La relazione tra me e Lysandro migliorò, anche se non particolarmente dato che lo vedevo più di rado (a causa della differenza di corsi). Nei miei pensieri vi era anche Ken, ovviamente. Ero riuscita miracolosamente a recuperare il suo numero, per cui ogni tanto gli scrivevo. Purtroppo però i miei messaggi non ricevevano alcuna risposta e la cosa mi faceva male.

I ragazzi mi stavano facendo sul serio ammattire!

Fortunatamente durante tutti questi mesi ebbi modo di notare alcune cosette. Non potevo negare il fatto che mi piacessero tutti – per motivi diversi – ma il fatto che li trovavo simpatici non significava certo che avessi una cotta per ognuno di loro.

Che avevo un debole per Nath? Beh, era risaputo fin dall'inizio. Lysandro? Era carinissimo, ma in qualche maniera avvertivo come una sorta di barriera tra me e lui. Come se non volesse permettermi di avvicinarmi a lui più di così. E non riuscivo a capire il perché...

Ken mi mancava, terribilmente. Ammetterlo mi faceva strano (dato che era praticamente una zecca) ma sì, era così. Lo avevo notato soprattutto perché, nei momenti difficili, stringevo tra le braccia l'orsacchiotto che mi aveva regalato.

Castiel? Non c'erano parole per descrivere lo strano rapporto che avevamo io e lui. Facevamo un passo avanti e tre indietro. Di continuo.

Ultimamente, nonostante tutto, continuavo ad avere una cotta per Nathaniel, anche se una parte di me dubitava che tra me e lui avesse mai potuto nascere davvero qualcosa. Sembrava una sorta di maledizione. Ogni volta che tentavamo di elevare il nostro rapporto da "semplici amici" a "qualcosa di più" c'era sempre qualcosa che rovinava il momento. Una parte di me cominciava a pensare che semplicemente non fosse destino. E quel pensiero era un pugnale in pieno petto.

<<Terra chiama Katherine!>>.

Sentendo la voce di Iris, mi riscossi dai miei pensieri. Eravamo in cortile: io, lei e Rosalya per mangiare insieme durante la pausa.

<<Scusate ragazze>>, scossi il capo per cacciare ogni residuo dei miei dubbi, <<Ero sovrappensiero>>.

<<Ultimamente sei SEMPRE sovrappensiero>>, rispose Rosa, mentre morsicava il suo panino con foga. <<Certo che è proprio buona la mortadella>>, commentò subito dopo.

Io ed Iris scoppiammo a ridere.

<<Sul serio però>>, cominciò Iris, dopo aver ripreso un minimo di serietà, <<Se c'è qualcosa che ti preoccupa, puoi semplicemente parlarne con noi>>.

<<Sto bene>>, le rassicurai, <<E' solo che ho tante cose a cui pensare>>.

<<Lo abbiamo notato>>, rispose Rosa, addentando il suo secondo panino. In un attimo quello di prima era sparito.

<<Quanto diavolo mangi!>>, esclamò Iris, meravigliata.

<<Insomma, ragazze>>, cominciò lei in risposta, dopo aver ingoiato un altro boccone, <<Io devo crescere!>>.

Dolce Flirt: Amour SucréDove le storie prendono vita. Scoprilo ora