Earth, August 23th 2731

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Chapter 9 - Earth, August 23th 2731


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Furono i minuti più lunghi della sua vita, almeno fino a quel momento.
Ogni minuto che passava il panico si impadroniva sempre di più di lui.
Aveva un immagine sfocata davanti a lui, Mary Winchester gli stava medicando la gamba, mentre i suoi fratelli lo stringevano ai fianchi.
Sentiva le loro parole, il loro corpo contro il suo, eppure era come se non fosse realmente li.
La sua mente era ancora nella sua casa, il suo cuore batteva al ritmo del orologio che teneva al polso, i suoi occhi erano fissi sulla porta, aspettando il loro ritorno.
Udiva Mary pregare silenziosamente, invocare il signore per il ritorno dei suoi cari.
Le sue mani tremanti avvolgevano con una garza la sua gamba, mentre le lacrime scendevano.
Avrebbe voluto pregare con lei, ma in quel momento non riusciva a fare niente se non fissare quella porta.
Ogni tanto qualche scossa lo faceva sussultare, così guardava terrorizzato dalla finestra la sua casa, per accertarsi che fosse ancora in piedi.
Quando una scossa più forte fece tremare la sala e qualcosa scoppiò vicino a loro, Michael e Gabriel corsero a rifugiarsi tra le braccia di Mary.
"Andrà tutto bene piccoli, presto finirà tutto..." Ripeteva lei baciando le loro teste.
Non poteva essere vero, continuava a pensare Castiel.
E' solo un incubo.
Si, è solo un incubo, devo solo svegliarmi e tutto tornerà come prima.
Un altra scossa fece crollare una parte del soffitto.
Svegliati Castiel.
I suoi fratelli urlarono.
Svegliati.
Sirene suonavano tra gli scoppi e le urla.
Svegliati, svegliati, svegliati! Urlò coprendosi le orecchie con le mani.
Non si svegliò. Le scosse non si fermarono. Il dolore non cessò. L' orologio continuò a ticchettare, incessante e indifferente ai suoi pensieri.
Davanti a lui vedeva svolazzare piccoli pezzi di carta, che annertita dal fuoco danzava nel vento.
Lo trovò quasi bello, in tutto quel caos, c' era ancora qualcosa che si muoveva con grazia.
"Mamma, mamma!" Urlarono Michael e Gabriel.
Castiel alzò gli occhi e li vide correre incontro alla madre, saldamente aggrappata al petto di John Winchester.
John la adagiò a terra così che i figli potessero abbracciarla e sentirsi di nuovo al sicuro tra le sue braccia.
"John! Sam! Oh grazie a Dio!" Urlò Mary alzandosi in piedi e correndo verso la porta, con le braccia aperte e le lacrime sulle guancie.
Strinse forte i suoi uomini e baciò le loro guacie, assicurandosi che non fossero feriti.
Castiel alzò lo sguardo verso la madre e un enorme peso gli cadde dal cuore.
Corse verso di lei e si inginocchio per stringerla a se.
Si sentiva piccolo come i suoi fretelli quando lei lo stringeva, sembrava quasi che tutto il dolore fosse scomparso e che niente potesse più accadere.
Si lasciò cullare dalla sua voce e dal suo profumo, quel profumo di crema per il viso che aveva sentito ogni notte da quando era bambino, quando lei veniva a dargli la buonanotte.
Dopo poco sentì una mano accarezzargli delicatamente i capelli, facendolo tremare.
C' era solo una persona che lo toccava in quel modo, come se fosse la cosa più naturale del mondo, eppure la più sconvolgente.
Si alzò e istintivamente cinse il suo collo con le braccia, appoggiando la sua fronte alla sua.
Sentì le sue mani stringergli la schiena, avvicinandolo ancora di più al suo corpo.
"Te l' avevo detto che sarai tornato Cassy..."
La sua voce spezzò qualcosa dentro di lui, qualcosa da cui non poteva svegliarsi.
Finalmente prese coscenza della realtà: Di quello che stava succedendo, del fatto che niente sarebbe più tornato come prima, del corpo mutilato di suo padre.
Scoppiò in un singhiozzo disperato, mentre Dean asciugava le sue lacrime con le dita e baciava la pelle che avevano bagnato.
"E' tutto ok Cassy, ci penso io a te..."
Come tra le braccia di sua madre, tra le braccia di Dean sembrava che tutto il dolore fosse passato, che il mondo fosse un luogo meraviglioso e sicuro.
Anche se era solo un illusione, era una splendida illusione.
Quando le scosse furono meno forti, presero coraggio e uscirono tutti di casa per vedere la situazione, aggrappandosi l' un altro.
Di fronte a loro un mondo sconosciuto, in fiamme, distrutto e violentato.
In cielo astronavi sfrecciavano sopra di loro lasciando cadere la morte, altre combattevano contro di esse, battendosi coraggiosamente per il destino dell' umanità.
La gente scappava tenendo in braccio i figli urlanti e i bagagli, scavalcando i corpi dei vicini e i resti delle loro case.
"Che cosa facciamo adesso?" Fu Elizabeth a chiederlo, ma era la domanda attenagliava ognuno di loro.
John la guardò con aria comprensiva e preoccupata, poi guardò i bambini aggrappati alla sua vestaglia bianca a fiori.
"Non lo so. Ma qualunque cosa faremo, la faremo insieme." Rispose stringendo a se Mary e Sam.
"Mammina ho paura..." Sussurrò Gabriel piangendo.
"Anche io amore mio... Ma dobiamo essere coraggiosi. Sei un ometto ormai, e devi essere forte ok? Fallo per la mamma."
Gabriel annuì, tirò su con il naso e si sfregò contro il suo fianco, cercando di scacciare le lacrime dai suoi occhi e la paura dal suo cuore.
Castiel guardò il fratello e provò una gran pena, avrebbe voluto che potesse ancora giocare, ridere e crescere sereno, invece che dover affrontare tutto quell' orrore.
Avrebbe voluto rassicurarlo, proteggerlo, ma come poteva se non era in grado neanche di proteggere se stesso?
In quel momento desiderò essere più forte, desiderò essere come i militari che vedeva nei film, così coraggiosi e intrepidi, capaci di difendere i loro cari e i loro ideali.
Guardò verso Dean sospirando, sperando che almeno avrebbe cambiato idea sull' arruolarsi.
Non poteva lasciarli soli in un momento del genere, non con il mondo che sprofondava nell' oblio.
I suoi occhi però erano rivolti verso il cielo, e brillavano.
Brillavano in quel modo che Castiel conosceva fin troppo bene.
Sapeva che avrebbe voluto essere lassù, a guidare una di quelle astronavi e sfrecciare nel cielo alla ricerca di nuove avventure.
Guardò il punto che stava fissando lui, uno squarcio di cielo azzurro tra le nubi grigie e le astronavi nere.
Uno squarcio di speranza.
Cercò la sua mano e la strinse, aggrappandosi a quella speranza.

Twin stars - Earth, year 2731Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora