Earth, August 25th, 2731

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Part 3 - The war falls from the sky


Chapter 11 - Earth, August 25th, 2731


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Era una calda mattina di fine agosto quando Castiel strinse per l' ultima volta sua madre tra le braccia.
Il cielo sopra di loro, azzurro e calmo, sembrava essersi scordato della violenza che aveva subito, ma non la terra sotto di esso.
Benchè gli invasori fossero spariti, la terra era ancora scossa e lacerata, così come i suoi abitanti.
I grandi occhi celesti di Castiel si specchiavano in quelli disperati di sua madre, che con il cuore gonfio lo salutava pregando di poterlo rivedere.
"Stai attento lassu tesoro mio, cerca di restare al sicuro e non fare pazzie... Sarai più vicino alla casa di Dio nella volta celeste, quindi affidati a lui. E Ti prego, ti prego, torna a casa..." Disse banciandogli la fronte. "Ti voglio bene piccolo mio..."
"Anche io te ne voglio mamma, farò del mio meglio per tornare a casa... State attenti anche voi miraccomando, cercate un rifugio sicuro e restate li, non separatevi mai. Qualsiasi cosa accada, sarete sempre nei miei pensieri."
Castiel diede un bacio alla madre e ai suoi fratelli, che stretti alla sua vita cercavano ancora una volta il suo conforto e il suo calore, mentre Sam, silenzioso e impaurito, appoggiva una mano sulla sua spalla.
"Prenditi cura della mia famiglia Sam... E anche di te." Gli disse staccandosi dall' abbraccio di sua madre.
"Lo farò, a qualunque costo. E tu prenditi cura della mia..."
"Credimi Sam, non permetterò che gli accada niente."
Sam annuì e lo abbracciò con forza, mentre con il cuore pieno di preoccupazione rivolgeva il suo sguardo a Dean.
Il fratello aveva gli occhi rivolti al cielo, i pugni serrati nel tentativo di contenere la sua rabbia, mentre dentro di sé giurava vendetta.
Quando fu il momento di salutarsi, Sam andò ad abbracciarlo, tremando tra le sue braccia.
"Non voglio perdere anche te..." Gli disse tra le lacrime. "Non pensare a mamma e papà, pensa a me e torna sano e salvo, promettimelo Dean! Non posso farcela da solo!"
Dopo un lungo silenzio, Dean si stacco dal fratello e asciugò le sue lacrime con la camicia.
"Sei un uomo ormai, e sono sicuro che loro sarebbero fieri di te. Ma non posso prometterti che tornerò, posso solo prometterti che cercherò di farlo. Ma tu puoi farcela Sam, e non sei solo. Hai una grande responsabilità sulle spalle fratellino, rendimi fiero."
Sam annuì e gli diede un ultimo abbraccio, sussurrandogli che gli voleva bene.
Poco dopo si incamminarono silenziosamente verso la base militare, dove li aspettava l' autobus che li avrebbe condotti al centro di addestramento della federazione spaziale.
Attraversarono i resti della città che avevano conosciuto, le case distrutte dei loro amici, i campi in cui avevano giocato da bambini, la loro vecchia scuola, gli alberi sotto i quali avevano dormito, salutando una parte della loro vita che non avrebbero mai riavuto.
Durante il lungo tragitto Castiel cercò la mano di Dean, lui lasciò che il ragazzo gliela sfiorasse, e per un breve momento sembrò cercarne il contatto, ma poi, come se avesse sfiorato il fuoco, la ritrasse e accelerò il passo.
Castiel dovette fermarsi un momento a riprendere fiato, tanto quel gesto lo aveva ferito. In tutti gli anni in cui erano stati insieme, mai una volta Dean gli aveva negato il suo affetto, nemmeno nei momenti peggiori.
Ma non era più il ragazzo con cui era cresciuto.
Castiel lo guardava camminare di spalle, e mentre la sua ombra si allungava dietro di lui, tornò con la mente al primo ricordo che aveva della sua infanzia:
Non ricordava che età avesse o che giorno fosse, ricordava solo un piccolo frammento di quel momento, quando svegliandosi aveva visto la sua mano stretta a quella di Dean e i suoi occhi verdi aprirsi, così luminosi e pieni di vita.
Si aggrappò con tutte le sue forze a quel momento e tornò a camminare, ancora più determinato a riportare indietro quel ragazzo.
"Non avresti dovuto farlo." Disse Dean all' improvviso.
"Fare cosa?"
"Seguirmi. Non dovevi farlo!" Rispose Dean voltandosi.
"Non mi hai lasciato altra scelta!"
"Ce l' avevi una scelta invece! Potevi restare con la tua famiglia!"
"Anche tu sei la mia famiglia! Volevo solo proteggerti!"
"Ma non ti ho chiesto io di farlo! Avevo preso la mia decisione e tu hai rovinato tutto!"
Castiel si sentì invadere dalla rabbia, aveva abbandonato la sua famiglia per lui, gli aveva lasciati soli ad affrontare la fine del mondo, come poteva trattarlo in quel modo?
Corse verso di lui e lo spinse bruscamente a terra.
"25 anni! 25 fottuti anni passati insieme e non siamo mai stati separati nemmeno un giorno! Ti ho curato quando ti sei sbucciato un ginocchio, ti ho tenuto stretto quando piangevi, ho dormito con te per settimane quando ti sei rotto le costole, dannazione per tutta la vita non ho fatto altro che prendermi cura di te, e ora mi chiedi di lasciarti andare? Ora che stai affrontando la prova più dura della tua vita, ora che potresti morire, ora che più che mai hai bisogno di me, come puoi pretendere che io non ci sia?!"
"Perchè non voglio che tu muoia razza di idiota! Come puoi non capirlo?!"
Dean si alzò e iniziò a scuotere Castiel per le braccia, visibilmente scosso.
"Mi sono arruolato perchè volevo ammazzare quei bastardi ad ogni costo! Volevo farne fuori il più possibile, e non me ne fregava un cazzo di morire! Ma ora... Ora ci sei tu e devo pensare a te prima che a loro! Prima che a me stesso! E se dovesse accaderti qualcosa... - Dean si interruppe, mentre la sua voce si spezzava - Come credi che potrei vivere sapendo che è tutta colpa mia?!"
Castiel aveva gli occhi bagnati quando Dean iniziò a spingerlo via.
"Torna indietro! Torna a casa!"
"No! Il mio posto è con te!" Rispose lui bloccando le sue spinte.
"Cazzo Castiel giuro che se non te ne vai ti prendo a pugni!"
"Fallo allora! Picchiami pure, insultami, ma io non ti lascio!"
Dean imprecò e si passò le mani tra i capelli, esasperato.
Castiel gli andò incontro e cercò di abbracciarlo, mentre lui lo spingeva via.
Alla fine riuscì ad aprirsi un varco e si gettò sul suo petto, affondando la testa tra il collo e la spalla e circondandolo con le braccia.
"Sei il figlio di puttana più testardo che io abbia mai incontrato Cassy!"
Castiel sorrise e lo strinse più forte, felice di aver riavuto, seppure per un momento, il suo Dean.
Quando raggiunsero la base militare il sole era già alto in cielo, parzialmente nascosto dalla astronave che si avvicinava velocemente al suo nuovo obbiettivo.

Twin stars - Earth, year 2731Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora