13.

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Quando Yoongi si svegliò, era un po' confuso.

La sera precedente si era preoccupato tantissimo per Jimin e non vedendolo nel suo letto pensò che non fosse tornato a casa.

Andò in cucina e trovò la tavola piena di cibo ed un biglietto.
"Hyung, perdonami. Non avrei voluto tornare a casa così tardi ieri. Non mi ero reso conto di che ora fosse. Tutto questo è per te, ci vediamo a pranzo."

Sorrise. Jimin aveva 19 anni, non pensava ci fosse qualcosa di sbagliato nello stare con gli amici fino a tardi. Yoongi non era arrabbiato, però avrebbe voluto che avesse avvisato, almeno.

Verso ora di pranzo, come diceva nel biglietto, Jimin tornò a casa.

«Hyung! Dove sei?» disse dopo aver chiuso la porta alle sue spalle.

Yoongi era seduto sul divano in salotto e guardava la TV.

«Sono qui, Jiminie.» lo salutò con la mano e poi gli fece segno di sedersi accanto a lui.

Jimin si sedette e appoggiò la testa sulla sua spalla.

«Hyung, mi perdoni?» chiese preoccupato.

«No, hai fatto una cosa irrecuperabile» disse Yoongi guardandolo con espressione seria.

«Lo so, scusami hyung. Mi dispiace sul serio. Non avrei do-» Yoongi scoppiò a ridere improvvisamente. Jimin lo guardò confuso.

«Ma che dici? Sto scherzando. Non hai fatto nulla di male. Sono contento che tu ti sia divertito tanto da dimenticarti di me» disse scherzando.

«Scusa, avrei dovuto avvisare.» Yoongi lo strinse a sé e gli accarezzò i capelli.

«Mi sono preoccupato, scemo.»

Stettero abbracciati per qualche minuto e poi Yoongi gli disse di andare a mangiare.

Verso le 17:30 il cellulare di Jimin squillò. Un messaggio da Hoseok.

"Hey, piccoletto. Mi avevi detto che potevamo vederci stasera, giusto?"

All'inizio il minore non rispose, non aveva molta voglia di uscire. Poi Yoongi gli disse che avrebbe lavorato quella sera e dato che a lui non piaceva stare a casa da solo decise di rispondere di si.

Yoongi uscì alle 7 per andare a lavoro e dopo qualche minuto Hoseok bussò alla porta.

Jimin si guardò allo specchio, si passò una mano tra i capelli e gli aprì.

«Ciao hyung.»

Hoseok era diverso.

Aveva una maglia bianca scollata, jeans strettissimi, capelli disordinati e occhi marcati da matita nera.

«Buonasera, Park Jimin.» gli sorrise.

red eyes ♛ yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora