red eyes ♛ yoonmin

29.

«Hyung? puoi venire un attimo in cucina?» la voce di Jimin sembrava abbastanza allegra.

Yoongi sentì odore di cibo, si avvicinò alla porta della cucina e rimase fermo a guardarlo cucinare.

«Hai deciso di mangiare, finalmente?» chiese il maggiore.

«Forse sì,» sorrise «ma questo in realtà l'ho preparato per te.»

«E tu che mangi?» chiese.

«Non lo so, sono ancora indeciso...» gli rispose.

«Quindi ora stai meglio?»

«Non sono mai stato male, hyung.»

Mise delicatamente la frittata da lui preparata su un piatto.

«Ecco. Mangia.» gli fece segno di sedersi.

«Ma perché tutto questo?» chiese.

«Dai, hyung. Anche questo è strano? Ho sempre cucinato per te, in passato. Non ricordi? Sto benissimo, ora mangia.»

Yoongi cominciò a mangiare. Quella frittata gli sembrò un po' strana, però era buona.

Lo ringraziò, ma pochi minuti dopo aver finito si sentì male e svenne.

Quando si risvegliò, era legato ad una sedia in un posto buio.

«Ma che succede? Jimin? Dove mi trovo?» cominciò ad urlare.

Non riusciva a vedere nulla ma sentiva alcuni rumori strani.

Poi una luce fioca si accese.

«Jimin! Grazie a Dio, aiutami! Cos'è successo?»

Il minore sorrideva, ma nel suo sorriso c'era qualcosa di inquietante.

Poi Yoongi vide qualcosa che non si sarebbe mai aspettato: Jimin cominciò a cambiare. I suoi occhi cambiarono da un dolcissimo castano ad un rosso scuro.

«Oddio, Jimin! Cos'è successo?» ripeté spaventato.

Jimin rise, il suo risolino acuto rimbombò per tutta la stanza.

«Shh, hyung. Come va?» si avvicinava sempre di più.

«Ma che ti prende?» urlò Yoongi.

«Calmati, hyung. Andrà tutto bene.» gli rispose Jimin.

«Bene? Ma bene niente! Allontanati subito da me!»

«Non urlare, hyung. Ti ho promesso che avrei mangiato, no?»

«Ma che dici? E poi che mi è successo? C'era qualcosa nel cibo?» chiese, terrorizzato.

«Non agitarti! Non era nulla di pericoloso. Solo qualcosa per renderti più delizioso, non che tu non lo sia già, eh!» Si sedette sulle sue gambe e cominciò ad accarezzargli il viso.

«Smettila, mi spaventi...»

«Non avere paura, va tutto bene.» per rilassarlo provò a lasciare una scia di baci sul suo collo. Anche se forse non funzionò molto.