capitolo 5

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-"Ella alzati su, che oggi abbiamo l'incontro con il preside" bussa più volte insistendo.
Ella apre gli occhi e guarda il cellulare, le sei e mezzo, sua madre l'ha svegliata prima che la sveglia potesse suonare.
Si alza in modo da farla smettere di bussare e sua madre ancora continua.

-"Sono in piedi" risponde tra uno sbadiglio e un altro.
Sua madre non l'ha sentita, e ancora continua.
Ella si mette dietro la porta e bussa anche lei.

-"Smettila Ella di fare la bambina e va a prepararti"

Entra in bagno, e si guarda allo specchio mentre si spoglia

-"Che pancia!!!" pensa guardandosi un ultima volta come volesse toglierla via con le mani.

Ella guardava la sua immagine riflessa nello specchio e non poteva fare a meno di sentirsi insoddisfatta. I media, le riviste, i film... sembravano tutti concentrarsi su un'unica immagine di bellezza: snella, atletica, con la pelle perfetta e il corpo scolpito. Ma lei non rientrava in questi canoni di bellezza e non riusciva a non sentirsi a disagio.

Tuttavia, in qualche angolo della sua mente, Ella sapeva che non doveva lasciarsi condizionare da queste aspettative irrealistiche. La bellezza non era solo quella superficiale, ma anche interiore: la personalità, il carattere, la forza di volontà. E lei aveva tutte queste qualità, anche se non sempre se ne rendeva conto.

Oggi non porterò niente per la ricreazione, pensa mentre entra nella doccia e continuando a guardarsi quel corpo che proprio non le piace.

Si strofina con il guanto di crine e
E lascia scivolare l'acqua sul suo viso ancora leggermente gonfio dalle botte date da quella teppista.

Mette una crema su tutto il corpo perché alla pubblicità ha sentito dire che serve per snellire,

Esce dalla doccia, si da ancora un occhiata fugace allo specchio, e va a trovare qualcosa nell'armadio da farla sembrare una brava ragazza.

Afferra una camicia azzurrina, e mette una gonna blu.

No, non va bene, sembra abbia indossato una divisa.

Afferra un paio di pantaloni nero a vita alta.

Peggio.

Proprio non va bene niente.

Torna al primo outfit.

Si aggiusta il colletto e va in cucina, sua madre e li neanche gli parla.

Ella prende una mela gialla, la sbuccia e la mette in un piattino sul tavolo, e ci spolverizza giusto un pò di cannella.

-"Su andiamo " le ordina sua madre non appena Ella mette l'ultimo spicchio di mela in bocca.

Mette il piatto nel lavandino e la segue senza disubbidire.

Mentre Ella e sua madre erano in macchina dirette verso la scuola, il silenzio tra loro era palpabile. Ella non aveva mai avuto una relazione facile con sua madre: lei era sempre stata molto rigida e poco disponibile emotivamente. Questo aveva reso difficile per Ella aprirsi e parlare dei suoi problemi o dei suoi sentimenti.

Ogni tanto, Ella sperava di poter stabilire una connessione più profonda con sua madre, ma ogni volta che tentava di avvicinarsi, incontrava un muro di indifferenza. Questo la faceva sentire sola e incompresa, come se non ci fosse nessuno con cui poter condividere i suoi pensieri.

E Poi Sei Arrivata TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora