Capitolo 13

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Commentate e fatemi sapere cosa ne pensate. Leggete la nota a fine capitolo ❤

<Mio fratello non lo vedo da molto, Dylan.> 

Quando l'ho chiamato, questa mattina, Max ha subito accettato di vedermi, senza fare troppe storie. Ha letto la notizia sui giornali e non avevo idea che fosse arrivata anche a Los Angeles, ma a quanto pare ha fatto un bel po' di scalpore. Max mi ha invitato a mangiare qualcosa per pranzo, giusto per rendere il nostro incontro meno formale. 

Il ristorante è uno di quelli lussuosi con i lampadari enormi e i centrotavola in cristallo, i camerieri che parlano più lingue e piatti costosi fatti dal migliore chef di L.A. Devo ammettere che mi è andata più che bene, non che io non possa permettermi un pranzo del genere, anzi. 

<Sapresti darmi qualche informazione sul suo conto? Qualsiasi cosa Max." Bisbiglio e la mia domanda sembra quasi una supplica, una sorta di preghiera disperata. 

<A dire il vero Martin non è mio fratello biologico. E' stato adottato quando io avevo otto anni, lui era neonato, aveva pochi giorni di vita.> Spiega mentre beve un sorso di champagne. 

<Pochi giorni di vita?> 

<Si, mi hanno raccontato i miei che era uno di quei bambini non riconosciuti dai genitori e quindi la pratica di adozione è partita fin da subito.> Lo ascolto attentamente e cerco di memorizzare ogni singola parola che esce dalla sua bocca. Immagino le scene mentre racconta episodi di Martin da bambino e immagino addirittura i dettagli. 

<Sai se ha degli amici?>

<Non so niente di lui. Ho tagliato i rapporti nel momento in cui provò a toccare mia moglie. Le mise le mani addosso perché non voleva andare a letto con lui, sosteneva di essere suo marito, sosteneva addirittura di chiamarsi Max.> Scuote la testa e mangia guardando fuori dalla vetrata. 

Il cielo limpido non rispecchia per niente il mo stato d'animo, dovrebbe fare il diluvio per essere come il mio umore.

Ennesimo buco nell'acqua.

<Un giorno però, ora che mi ci fai pensare, è successo um episodio alquanto strano.> Si aggiusta sulla sedia incrociando le mani sul tavolo. <Mi hanno chiamato dalla clinica in cui era ricoverato per dirmi che quel giorno non sarei potuto andare perché avrebbe sostenuto delle visite per tutto il pomeriggio.> Si ferma per bere un sorso di vino e lo incinto a continuare con un gesto della mano. <Il problema è che io non sono mai andato a trovarlo. Lì per lì non dissi niente, ma con il senno di poi mi resi conto che qualcuno andava spacciandosi per me.>

Ecco il tassello che mi mancava. Il complice.

L'uomo morto sul letto non poteva essere perché risultava l'affittuario di quella casa. Quindi va escluso.

<Potrei farti avere i documenti dell'adozione di Martin. Te li mando via e-mail. >

Alyssa Povs.

<Mama.> Clarissa si arrampica sulla mia gamba in cerca di attenzioni. Sto studiando dei documenti molto importati, alcuni riguardano Martin e il suo percorso. Altri invece sono di Shawn.

<Mama.> Inizia a piagnucolare, la prendo in braccio e le lascio un bacio sulla guancia paffuta. <Mamma è qui.>

<Pa.> Lo osservo non capendo e lo sguardo cade sul suo broncio. <Pa!>

<Papà non c'è amore, torna domani.> Clarissa ama suo padre incondizionatamente, va fuori di testa per lui e ogni volta che manca da casa per un po' di tempo diventa nervosa e lo chiama in continuazione.

Per addormentarsi usa un metodo molto strano mia figlia, più che altro ha un vizio bizzarro. Si rilassa mettendo la sua unghia nella mia mentre con l'altra mano arrotola i miei capelli.

Lascio la bambina sul divano, posizionando dei cuscini ai lati per non farla cadere, e mi dirigo alla porta dato che qualcuno suona il campanello insistentemente.

<Collins.> Shawn sulla soglia mi osserva con il suo solito sorriso mentre regge una busta con un nastrino rosa, un regalo presumo.

<Accomodati.> Mi lascia un bacio sulla guancia ed entra in casa guardandosi attorno per un po'. Si avvicina al divano e accarezza la testa di Clarissa per poi lasciarle in bacio sulla manina.

<Le ho portato un regalo, spero le piaccia.> Si siede sulla sedia a dondolo e posa la busta sul tavolino di vetro.

<Le piacerà senza dubbio.>

Con Shawn sto bene. Lui è una di quelle persone in grado di dare felicità, ha il potere assurdo di mettere il mondo in disordine e di riordinarlo con un solo e semplice sorriso.

È un ragazzo forte e sa sempre cosa fare, sa uscire da una situazione complicata con una soluzione banale.

Tra di noi c'è un'empatia assurda, un legame magico, una connessione straordinaria che ci catapulta in un mondo che non è reale. Sono situazioni che non si raccontano a voce, ma le lasciamo in un angolo del nostro cuore e le tiriamo fuori quando ne abbiamo bisogno.

Aristotele disse che L’amicizia è un’anima che abita in due corpi, un cuore che abita in due anime. Da quando lui è comparso nella mia vita io sto bene, è riuscito a colmare un vuoto che nemmeno Dylan in questi anni è stato in grado di fare.

Jack per me è come un fratello, gli voglio un bene dell'anima e mi fido ciecamente di lui.

Con Shaw è diverso, forse per la sua fragilità e la sua voglia di affrontare i problemi a modo suo.

Il giorno in cui l'ho incontrato è stato in grado di illuminarmi il cammino, è stato una sorta di medicina per l'anima e ora non posso più farne a meno.

<Mama.> Clarissa comincia a piagnucolare riportandomi alla realtà.

<Posso prenderla?> Shawn indica la bambina e Annuisco. <Non so se verrà, non si fida di nessuno.>

Si alza dalla sedia e si inginocchia davanti al divano. Clarissa è seduta a gambe incrociate e si stropiccia gli occhi assonnati.

<Ciao piccola.> La saluta Shawn prendendo il regalo dal tavolo. <Ti ho portato un pensierino. Vuoi vedere di cosa si tratta?> Il suo tono è dolce e ho la sensazione che mia figlia si fidi di lui. Lo guarda negli occhi e annuisce, prende la busta e comincia a tirare il fiocchetto, ma con scarsi risultati.

<Ti aiuto.> Il ragazzo caccia il contenuto e la bambina sgrana gli occhi per la felicità.

<Come si dice amore?>
<Grazie.> Si sporge dal divano abbracciando Shwan, gli lascia un bacio sulla guancia e prende il giocattolo.

Le ha regalato un peluche, un orsacchiotto bianco con un cuoricino sulla pancia.

<Gli piaci.> Lo tiro per la maglia  per poi abbracciarlo forte. Mi bacia la fronte e mi sorride dolcemente. <Ah Shawn, prima che mi dimentichi. Avrei bisogno dei documenti della tua adozione. Me li porti domattina?>

<Certo Collins, agli ordini.>

Quanto sono teneri questi due 😍
Siete d'accordo con me?
A me Shawn piace 😌

Cosa ne pensare? Commentate e lasciate tante stelline.

Alla prossima.💋

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