Capitolo 14

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Voglio scusarmi per eventuali errori ma ho scritto questo capitolo in mezz'ora. Leggete la nota a fine capitolo.

DYLAN.

Non che io abbia scoperto granché, ma sono comunque soddisfatto di quello che sono riuscito ad ottenere. Max la sera stessa mi ha inviato per e-mail i documenti dell'adozione di Martin e ho notato qualcosa di sospetto, non so di preciso cosa ci sia di sbagliato su quelle carte, ma qualcosa non è come dovrebbe. 

A quanto pare Martin è stato abbandonato alla nascita in un ospedale di Dallas, nello stato del Texas, e adottato solo quattro giorni dopo dalla famiglia Allen. 

Sui documenti c'è la firma di un medico che però non risulta in nessuno motore di ricerca, in nessuna graduatoria e in nessun ospedale del Texas. 

A scuola, da bambino, aveva degli ottimi voti, una condotta eccellente ed era molto socievole ed altruista. All'età di undici anni ha subito un cambiamento radicale, iniziando a picchiare i compagni per ogni sciocchezza e ha incominciato ad isolarsi sempre di più. Qualche anno dopo gli hanno diagnosticato un disturbo bipolare causato da ansiolitici e sedativi che, a quanto pare, assumeva di nascosto dalla famiglia. 

Lo portarono così in una clinica a Los Angeles per farlo curare, ma con scarsi risultati. Rifiutava i farmaci e l'aiuto psicologico. Intorno ai trent'anni lo trasferirono a New York e la storia si è ripetuta uguale identica e precisa, ma qualche anno dopo ha accettato l'aiuto di una psicologa del posto, mia moglie.

Sto tornando a casa da mia moglie dopo tre giorni fuori, non vedo l'ora di vederla, di baciarla tutta la notte. Ho voglia di abbracciare la mia bambina.

Arrivo in aeroporto intorno alle 22, entro in macchina e schiaccio l'acceleratore ansioso di tornare a casa ed elaborare il tutto. Apro il cancello della villetta e parcheggio l'auto nel garage, prendo la valigia e mi dirigo alla porta.

Odore di casa mia, mi sei mancato. Le luci sono spente, solo la televisione illumina il salone nel buio della notte. Clarissa dorme beata nel box abbracciata ad un pupazzo bianco che non ricordo avesse prima, sicuramente un regalo di Sophie. 

<Che cazzo state facendo?> Lascio cadere il borsone a terra provocando un tonfo. Alyssa sussulta alzandosi all'istante dal divano seguita da Shawn, sono entrambi molto assonnati e si strofinano il viso con la mano.

<Ciao amore.> Si avvicina e in punta di piedi mi lascia un bacio sulle labbra che però non ricambio. Mi accarezza la guancia pregandomi di guardarla, ma il mio sguardo è fisso sul ragazzo che si allaccia le scarpe come se niente fosse. 

Sento il sangue ribollirmi nelle vene, le tempie mi pulsano se penso all'immagine precedente. Entrambi stesi sul divano, la sua testa appoggiata sul petto di lui e le mani intrecciate. Una bella coppietta, complimenti.

<Dylan ascoltami!> Il suo tono è persuasivo, ma nonostante ciò mi sposto da lei afferrando il ragazzo dalla maglia, facendogli sbattere la schiena contro il muro. 

<Che cazzo vuoi da mia moglie!> 

<Dylan lascialo stare!> Mi volto senza però lasciare la presa guardandola dritta negli occhi. <Stanne fuori Alyssa.> Shawn sostiene il mio sguardo, ma i suoi occhi sono spenti, come se si aspettasse una reazione simile da parte mia. 

<Colpisci Dylan, se ti farebbe stare meglio fallo.> Sto tremando in preda alla rabbia che cerco di tenere a bada per evitare qualcosa di spiacevole. Sento il mio cuore battere velocemente e temo che stia per avere un attacco. <Colpisci.> Lo scaravento contro l'altra parete facendolo cadere con il culo per terra. <Non ti farò niente solo perchè sto cercando di migliorare, per lei.> Indico mia moglie e sento quella familiare sensazione di Adrenalina percorrermi tutto il corpo. Vedo rosso dalla rabbia e comunque cerco di convincermi che tra di loro non c'è assolutamente niente. Non posso permettermi di perdere la testa in questo modo, non più.

<Shawn vattene.> Con un gesto della mano indico la porta, si alza e saluta sia me che Alyssa, lancia un'occhiata al box ed esce dalla porta principale, scomparendo dalla nostra vista. La bambina comincia a piangere nel momento in cui lancio un vaso di vetro contro il muro.

<Amore mio vieni qui.> La prendo tra le mie braccia e le bacio la guancia paffuta. <Pà!> Appena i nostri occhi si incontrano sorride e mi si scalda il cuore. E' una parte di me, sicuramente la più bella, e la amo, la amo con tutto me stesso. 

<Dylan tra me e Shawn non c'è niente!> Ha il viso bagnato dalle lacrime e gli occhi rossi ridotti in due fessure, le tremano le labbra e la voce le esce a singhiozzi. <Devi credermi. Mi ha tenuto compagnia, mi ha aiutato con la bambina e ci siamo addormentati. Lo so, non è bello trovare la propria moglie in quel modo, ma Dylan io ti amo più della mia stessa vita e devi credermi. Tu sei l'unico per me, non riesco nemmeno ad immaginarla una vita senza te al mio fianco. Non ti tradirei mai, amore. Ho bisogno che tu mi creda.> 

Non l'avevo mai vista così fragile e questo mi fa spezzare il cuore.

Anch'io la amo ed è la cosa più bella che mi sia capitata nella vita, a seguire c'è solo Clarissa, simbolo del nostro amore.

<Ti credo Aly.> Sospiro cullando la bambina che traccia con un dito i miei tatuaggi, è uno dei suoi passatempi preferiti quando è tra le mie braccia.

<Dylan sul serio, tra noi non c'è niente! Non. Abbiamo. Fatto. Niente. Te lo giuro. È un buon amico ed è un mio paziente. Amo solo te e nessun altro.> Continua a piangere e temo che non abbia sentito quello che le ho appena detto.

<Aly amore, ho detto che ti credo. Va tutto bene.> Avvolgo in un abbraccio la mia donna che continua a piangere contro il mio petto. <Scusami se ho reagito così, ma mettiti nei miei panni.>

Alza il viso per guardarmi e sorride tra le lacrime. <Mi sei mancato tanto.> Le sue labbra sono morbide e salate, metto una mano dietro la sua nuca baciandola con passione.

<Pà! Io bacio.> Scoppiano a ridere sentendo la voce della bambina chiedermi un bacio. Ha il broncio e stringe la mia maglietta in un pugno.

Le do un bacio sulle labbra cominciando a farle il solletico, la sua risata mi scalda l'anima e mi fa sentire vivo. È un motivo in più per andare avanti e dare sempre il meglio per garantirle un futuro migliore.

<Aly.>
<Mmh.> Traccia dei segni circolari sul mio petto nudo, lasciando ogni tanto qualche bacio sul tatuaggio con il nome della bambina.

<Voglio un altro figlio.> Si alza comprendosi con il lenzuolo, mi poggia una mano sulla fronte come se avessi la febbre.

<Baker è un modo per dirmi che vuoi fare di nuovo sesso?> Alza un sopracciglio spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Dio, è dannatamente sexy.

<Lo rifarei fino allo sfinimento, ma no Aly dico sul serio. Voglio un bambino.> Le accarezzo la guancia aspettando una sua risposta che non tarda ad arrivare.

<Dylan non lo so, non mi sento pronta ad affrontare un'altra gravidanza.> Alyssa durante la gravidanza ha sofferto molto, ne sono consapevole, ma so che lei non vuole a causa dei nostri lavori rischiosi e impegnativi.

<Va bene amore.> Mi stendo tirandola giù con me.
<Dylan so che lo desideri tanto, lo vorrei anch'io, ma non ora.>
<Non ha importanza. Ti amo piccola.> Con l'amaro in bocca sento le mie palpebre farsi sempre più pesanti.

Dylan geloso è sexy 😍

Vi aspettavate una scenata di gelosia?

Secondo voi Shawn prova qualcosa nei confronti di Alyssa?

Alla prossima 💋

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