.1. Logan

102 9 6
                                    

Il mio sguardo era fisso alla lavagna,ma la mia mente era completamente altrove. Pensavo al Muro. A quel muro che ci separava dall'ignoto. Nessuno a parte i Maggiori sapeva cosa ci fosse dietro, sapevamo solo che c'era qualcosa di migliore, o almeno così si era sempre detto. Il suono squillante della campanella delle 11:24 mi risvegliò da quei pensieri. Mi alzai in piedi come tutti i miei compagni, raddrizzando la schiena. La porta si aprì ed una donna mora entrò seguita da due uomini armati di taser. La mora salutò il professore con un movimento della testa e cominciò a camminare lentamente davanti ad ognuno di noi studenti, osservandoci con fare critico ed attento. Mi irrigidii quando mi sistemò la camicia. Dopo che ebbe esaminato tutti tornò accanto ai due uomini che l'avevano accompagnata.

<<Tutto regolare>>

disse parlando ad una radiolina con un tono piatto, tipico dei Maggiori. Facendo un cenno al professore sidiresse verso la porta uscendo.

<<Seduti>>

Disse lui. Mi risedetti esattamente nella posizione in cui ero prima ed il professore ricominciò a spiegare della lontana quarta guerra mondiale. Dopo qualche minuto la campanella suonò di nuovo. Diedi una veloce occhiata all'orologio.Le 11:35. Non mi risultava ci fosse un'ispezione. Ci alzammo incerti e la porta si aprì. Un uomo grosso entrò e mormorò qualcosa al professore.

<<Logan Matthews segua il Maggiore>>

Il sangue mi si gelò nelle vene. Mi schiarii la voce e mi diressi verso il Maggiore che aprì la porta per farmi uscire. Cercando di non far notare il mio disappunto seguii il Maggiore. Ero leggermente intimorito, era una cosa completamente fuori dagli schemi, il che non era mai una buona cosa. O era per una questione familiare oppure avevo fatto qualcosa di sbagliato, anche se non capivo cosa. Avevo seguito la routine come il Governo pretendeva e avevo parlato solo se interpellato. Il Maggiore aprì la porta e mi fece uscire dall'edificio. Era freddo, e la leggera camicia che indossavo faceva traspirare l'aria gelata. Una Maggiore aprì lo sportello della macchina che mi ero trovato davanti ed io entrai senza fare domande. I due Maggiori si misero davanti, la donna al volante. L'uomo accese un monitor presente sul cruscotto e scrissequalcosa per poi inviarla. Il viaggio passò lentamente e immerso nel silenzio. L'ansia cercava di invadermi, ma non la lasciavo passare.Era quello che ci insegnavano fin da piccoli, respingere qualsiasi emozione; per me non era mai stato difficile. Forse non lo era per via del fatto che nessuno aveva mai mostrato alcuna emozione nei miei confronti, così mi veniva naturale.
Dopo circa quindici minuti l'auto si fermò in un parcheggio pieno di altre automobili uguali,grige e grandi, che erano anche le uniche in vendita. La Maggiore mi aprì la portiera e scesi appoggiando i piedi sul cemento. Davanti a me stava prosperoso un edificio grigio con grandi vetrate, gli uffici dei Maggiori. Feci un respiro profondo, perchè ero lì? Non avevo fatto nulla di male, non era lì che si portavano i ribelli. Lì era dove stavano i Maggiori e gli aspiranti Maggiori. Trovavo improbabile che alla mia età mi reclutassero come Maggiore, solitamente prendevano in torno ai 22-24 anni, quindi forse non ero lì per quello.

I due aprirono le porte di vetro e mi scortarono in ascensore, dove un'altra Maggiore mi aspettava. Arrivati all'ultimo piano la donna mi accompagnò all'interno di una stanza arredata in modo elegante e con un' accento antico, stonando con il resto dell'edificio, molto moderno. Al centro della stanza c'era una scrivania di legno scuro, su cui stavano numerosi documenti e computer di tutti i tipi. Seduta su una sedia di pelle stava, imponente, una donna bionda e dallo sguardo serio e severo, chericonobbi subito come Alyssa Marks, il capo dei Maggiori, salita incarica da due anni.

<<Si sieda>>

Disse in tono fermo. Ubbidii mettendomi di fronte a lei.

<<Signor Matthews lei sa che non ho tempo da sprecare quindi non mi dilungherò>>

Annuii. E lei accese un computer controllando qualcosa a me invisibile

<<Lei è stato scelto per diventare Maggiore. Noi del Governo sappiamo che lei è più giovane della media dei Maggiori, ma data la sua disciplina e la sua rispettabile famiglia, abbiamo accordato che fosse la scelta migliore. Domani comincerà l'allenamento al Centro di Addestramento,stasera può preparare i bagagli e salutare la famiglia. Ora mi serve una firma qui>>

Mi aveva colto alla sprovvista. In un certo senso era una cosa buona, finalmente avrei scoperto cosa si trovava dall'altra parte del Muro, ma da un'altra prospettiva mi spaventava: spezzare la routine non mi era mai stato permesso ed ora che dovevo stravolgere la mia esistenza non sapevo come prenderla.Firmai il contratto dandogli una letta veloce, per poi riconsegnarlo alla Maggiore.

<<Bene è stato un piacere, ora può andare>>

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Heyyyy
Eccomi con una storia originale, spero vi paiccia ^-^
Cercherò di pubblicare domani se riesco se no giovedì.
Magari fatemi sapere che ne pensate nei commenti e stellinate ★
Alla prossima,
Fofy

THE OTHER SIDEWhere stories live. Discover now