.15. Logan

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Fay mosse lentamente un braccio a strofinarsi gli occhi. Stavo ancora immobile a fissarla. Era successo tutto così velocemente che non riuscivo a ragionare. Non avevo mai visto nessuno morire, e quell'attimo in cui pensavo non si sarebbe risvegliata avevo provato una sensazione che non pensavo possibile. Non avevo mai sentito nessuna emozione in particolare, ma quella era stata talmente forte e dolorosa che valeva per tutte le altre. Era come una pugnalata nel petto che mi faceva raggelare e mi impediva di muovermi.
Fay appoggiò le mani sul terreno ai lati del suo busto e con una spinta si mise a sedere. I capelli castano-rossicci le ricadevano scompigliati sulle spalle ed erano leggermente mossi dal vento. Si guardò intorno confusa e quando i suoi occhi finirono nei miei uno strano brivido mi attraversò la schiena, mi fissò per un po' e non riuscivo a spezzare il contatto con i suoi caldi occhi scuri. Dopo qualche secondo sbattè le palpebre e rapidamente distolse lo sguardo portandolo su Grace. La donna si chinò su di lei e sorrise, un sorriso sincero e rassicurato, che non avrei mai pensato di vedere sul volto di Grace. Fay stava per dire qualcosa ma Grace la abbracció prima che potesse farlo. Non sapevo cosa fare, non mi ero mai trovato in una situazione del genere. Forse dovevo solo distogliere lo sguardo facendo finta che non ci fossero. Perché doveva essere tutto così dannatamente difficile? Non sapevo cosa dire, come muovermi, come agire, come se fossi dipendente dagli ordini. Era una bruttissima sensazione. Mi sentivo impotente. Senza ordini era come se non fossi in grado di fare nulla. Dovevo cambiare le cose.

<<Maggiore 592 é in linea?>>

La voce che uscì dal walky talky mi fece trasalire. Grace, Fay e Mike mi fissarono e istintivamente gli feci gesto di stare in silenzio. Non avevo idea del perché ma non risposi. Di sicuro avrei dovuto, ma qualcosa mi diceva di non farlo. In fondo se avessi risposto mi avrebbero chiesto dov'ero e cosa facevo perché probabilmente avevo sfornato il limite di ore disponibili nella parte Orientale. Sapevo perfettamente che senza spingere il pulsante e parlare non potevano sentirmi, ma non ero sicuro che il mio non fosse modificato o cose del genere.

<<Maggiore 123 a Maggiore 595, mi senti?>>

I tre mi stavano ancora fissando con aria interrogativa, ma non mossi la mano dalla sua posizione. Aspettai circa un minuto per essere sicuro che non dicesse più niente e feci segno che potevano parlare.

<<Perché non hai risposto?>>

Chiese Fay con voce roca. Ci pensai un secondo prima di rispondere.

<<Noi Maggiori abbiamo un massimo di dieci da questa parte e io probabilmente sono qui da di più. Quindi quando tornerò dai Maggiori mi inventeró una scusa per giustificare il mio ritardo>>

Era da molto che non parlavo così tanto. In un certo senso era bello parlare. Fay annuì anche se percepivo che voleva sapere di più. Grace invece pareva pensosa. Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio ella si alzò e incrociò le braccia.

<<La scusa te la invento io. Sei stato rapito da una gang chiamata i "Faraoni". Loro ti hanno stordito e rubato taser, radiolina o quello che sia e altre cose che puoi lasciare. Queste cose le teniamo noi e attraverso la radiolina comunichiamo. Domani mattina torni, leggiamo il diario e mentre io e Mike andiamo a cercare cose utili tu stai con Fay perché lei è troppo debole per stare da sola>>

La sua inaspettata intelligenza mi colpì. Non che la credessi stupida, ma questa tecnica era molto più... istintiva  e concisa di come ne avrei fatta una io sotto gli insegnamenti di "tecniche militari". Annuii tentando di non sembrare impressionato. Lei alzò un angolo della bocca, vincente. Poi portò lo sguardo alla mia cintura con il taser e il walky talky facendomi capire che, come diceva il suo piano, dovevo toglierli.

THE OTHER SIDEWhere stories live. Discover now