.10. Fay

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Dando l'ultima spinta con il piede sul ramo riuscii ad arrivare sopra tetto dell'hotel accanto a Mike e Grace. Sistemai i capelli castani in una coda

<<Direi che li abbiamo seminati>>

Ansimai guardando Grace in cerca di conferma. Lei annuí.

<<Non ci hai ancora detto perché i Faraoni ce l'hanno con noi>>

Le ricordai. I suoi occhi scuri si rabbuiarono.

<<Avevi 3 anni e mi hanno proposto di unirmi a loro. Ho rifiutato>>

C'era di più. Lo capivo dal suo sguardo. Avendo passato tutta la mia vita con lei sapevo quando mi mentiva, ma decisi di non infierire. Mike era confuso, ma anche lui sembrava non voler toccare quell'argomento evidentemente dolente.

<<Andiamo dal Maggiore??>>

Chiese il piccolo guardandomi con quegli occhi verdi, che tanto mi intenerivano, pieni di speranza

<<Io e te portiamo queste vestiti al rifugio, Fay intanto andrà dal Maggiore>>

Affermò Grace. Annuii, Mike sembrava un po' triste a riguardo ma non disse nulla.

<<Li raggiungeremo appena possibile>>

Aggiunse la donna rassicurandolo e facendomi gesto di andare. Sistemai lo zaino sulle spalle per poi saltare su un tetto più basso. Senza fare rumore passai accanto a due Faraoni addormentati, superandoli facilmente. Scesi sulla strada e cominciai a correre silenziosamente verso la valle dell'ospedale. Evitai delle risse e dei Maggiori grazie alle mie movenze leggere. Entrai in un edificio abbandonato per raggiungere la mia destinazione più velocemente attraverso la porta sul retro, ma prima che ci riuscissi sentii una forte pedata sulla schiena, che mi tolse il respiro per un attimo. Mi girai velocemente piazzando un pugno in faccia al mio aggressore per poi correre verso la valle. Egli purtroppo non era solo, da dietro un angolo una donna mi ferì il braccio con una lama, ma senza riuscire a fermarmi. Non faceva male, dava solo fastidio l'aria che vi entrava. sentivo i passi che mi inseguivano rafforzarsi sempre di più, facendomi intuire che i miei inseguitori fossero almeno in 4. Afferrai un bastone dal terreno e girandomi lo spaccai in faccia a una donna, facendola cadere e urlare. Come avevo pensato erano in 4, ora 3. Ormai ero nella valle ed intravedevo le macerie dell'ospedale. Ero molto più veloce di loro, non sarebbe stato un problema seminarli, se non ché un uomo da davanti inaspettatamente mi fece cadere dandomi un forte pugno in  pancia. Tentai di rialzarmi ma due mani forti mi tennero premuta a terra. Ansimai e prendendo il coltello che avevo attaccato alla cintura fece un taglio su una delle braccia, ma la presa non allentó.

<<Dov'é Grace?>>

Chiese lui. Cercai di prendere tempo

<<Perchè lo vuoi sapere?>>

Lui spinse di più

<<Rispondi ragazzina!>>

<<Non ho intenzione di dirtelo>>

Ringhiai. Lo sentii estrarre un coltello. Tentai di liberarmi dalla presa, senza alcun risultato. Continuai a tagliargli il braccio, anche se sembrava non gli facesse male. 

<<L'hai voluto tu>>

Ghignò. Sentii la lama scalfire la mia pelle. Sbattei un pugno contro il terreno cercando di trattenere l'urlo di dolore che stavo per emettere, se c'era una cosa che non volevo fare era dargli soddisfazione. Il coltello si spingeva sempre più in profondità, rendendomi difficile non gridare. Stavo per cedere quando sentii quello che sembrava calcio colpire il mio aggressore, facendolo cadere accanto a me. Ripresi a respirare e tentai di alzarmi, ma una fortissima fitta al fianco me lo impedì. Girando la testa vidi una rissa in corso: tre donne contro un ragazzo, il Maggiore che ci aveva letto il diario. Le sue avversarie sembravano forti, ma lui le stese facilmente con il taser. Dopo che furono tutte a terra si avvicinò a me controllando la ferita.

<<Grazie>>

Dissi tossendo tentando di alzarmi con le braccia. Lui non rispose ma mi aiutò a tirarmi su. Mi girava la testa e sentivo le gambe molli, così dicisi di accettare di appoggiarmi alla sua spalla. Sentivo la ferita bruciare e cominciavo a non percepire più il fianco. Il Maggiore cominciò a camminare verso le macerie dell'ospedale, ma tutto d'un tratto la mia vista si annebbió e le gambe cedettero, obbligandolo a prendermi in braccio. Tentai di di scendere per mantenere un certo orgoglio, ma il mio corpo reagiva a malapena ai comandi. La mia vista era appannata e il movimento del ragazzo mi faceva pesare ancora di più la testa. Quando finalmente mi appoggiò a terra sentii la testa scontrarsi con il pavimento ed il contatto mi fece raggelare il cranio. Così capii e con tutte le mie forze riuscii a mormorare:
<<Il veleno dei Faraoni>>


THE OTHER SIDEWhere stories live. Discover now