<<il veleno dei Faraoni>>
Ansimó la ragazza, stesa su un fianco accanto a me. Ero in ginocchio davanti a lei e non sapevo cosa fare. Non avrei potuto chiamare altri Maggiori, sarebbe stato rischioso per tutti, quindi decisi di concentrarmi sul veleno:
<<Cos'è?>>
Lei si contorse dal dolore cercando di rispondere, senza ottenere niente. La girai con la pancia a terra e controllai la ferita. Era profonda ampia ed aveva un preoccupante colorito giallognolo. Cerai inutilmente nelle molte tasche della nuova divisa un disinfettante, cercando di mantenere la calma. La ragazza non si dava pace, continuava a rigirarsi su se stessa. Non ero mai stato bravo con le cure, a differenza di Ally. Sentii dei passi veloci dietro di me seguiti da un urlo:
<<Cosa le hai fatto?! Allontanati subito!>>
Mi voltai e vidi la donna bruna accompagnata dal bambino che correvano verso di noi.
<<Non sono stato io>>
Le risposi allontanandomi dalla ragazzina stesa a terra. La donna arrivò e si inginocchiò davanti all'altra controllando il taglio.
<<Ha detto che è veleno dei Faraoni>>
La bruna bisbigliò qualcosa preoccupata. Il bambino era rimasto in piedi ad osservare la scena, impietrito. Probabilmente non gli era capitato spesso di essere in situazioni del genere.
<<Chi sono i Faraoni?>>
La donna sbuffò preoccupata
<<Un gruppo di assassini, ma non penso sia la domanda più importante in questo momento>>
<<Cosa provoca il veleno?>>
Chiesi avvicinandomi alla donna. Lei si girò verso di me e riuscii a scorgere la preoccupazione nei suoi occhi.
<<La morte>>
Rispose secca. Il sangue mi si gelò nelle vene. Non ero pronto a vedere qualcuno morire in quel modo.
<<Entro quarantotto ore Fay sarà morta. Ma c'è un antidoto. Posso procurarmelo ma mi serve tempo, e non posso portare Mike con me. Questo comporta che tu resterai qui, che tu lo voglia o meno. E sappi che se succede qualcosa a causa tua non mi farò scrupoli ad ucciderti. Per ora dovete tenerla al caldo, e fare in modo che la ferita non stia a contatto con il terreno>>
Mi guardó con negli occhi un lampo di rabbia e speranza che mi fece rabbrividire. Baciò quella che avevo scoperto si chiamasse Fay sulla fronte e si diresse verso il centro della città. Prima di essere troppo lontana si diresse girò verso di me e mi disse:
<<Ah e comunque piacere, Grace>>
Io e il bambino la guardammo allontanarsi e quando la perdemmo di vista lui mi guardó con uno sguardo tra la rabbia e la tristezza:
<<Morirà?>>
Chiese senza staccare i suoi occhi dai miei. Per lui, per tutti loro era così facile parlare, fare domande, gli veniva naturale; ma a me no. Dovevo riflettere molto prima di parlare, quando non ricevevo oridini.
<<Non lo so>>
Affermai guardando la ragazza contorcersi e ansimare sul pavimento
<<Grace ha detto che dobbiamo portarla al caldo, conosci un posto sicuro?>>
Chiesi al bambino.
<<Si, ma è un po' lontano>>
Annuii e, nonostante il suo divincolarsi mi ostacolasse, presi in braccio Fay, aspettando indicazioni del piccolo. Lui mi fece cenno di seguirlo e ci incamminammo. Ogni tanto si girava preoccuparto, a controllare se ci fossimo ancora. Dopo una buona mezz'ora cominciò a parlarmi:
<<Io sono Mike, ho 9 anni, tu?>>
Domande del genere mi erano già state poste in passato, ma con un' intenzione radicalmente diversa, me lo avevano chiesto per registrarmi, farmi entrare a scuola, testare macchine della verità; invece il suo tono suonava curioso, senza nessuno scopo preciso
<<Mi chiamo Logan, ho 17 Anni>>
<<Logan... che nome strano>>
Esclamò. Confuso aggrottai la fronte
<<Perchè?>>
Domandai
<<Non lo so, è solo... buffo>>
Rispose girandosi a guardarmi
<<Sai, io lo sapevo che eri buono>>
Probabilmente si riferiva al fatto che non lo avessi elettrificato. Ma rispetto a chi gli risultavo buono? Gli altri Maggiori? In effetti da quando mi avevano chiesto di fare del male ad un bambino e avevo scoperto che uccidevano i neonati, la mia idea dei miei colleghi era cambiata. Quelle informazioni mi facevano pensare che forse c'erano più cose che nascondevano agli altri. Degli urli mi distolsero da quei pensieri. Mike si schiacció contro un muro trattenendo il respiro, invitandomi a fare lo stesso. Lo imitai tappando con la mano la bocca di Fay per non farla ansimare. Gli urli continuavano, lasciandomi intuire che la vittima fosse maschio e abbastanza giovane. Facendo attenzione a non fare rumore mi sporsi per capire cosa stesse succedendo. Due Maggiori stavano picchiando un ragazzo, dopo poco lo elettrificarono con un taser e sollevando il suo corpo si diressero nella direzione della porta per la parte Occidentale. Quando fummo sicuri che si fossero allontanati uscimmo dal nostro nascondiglio
<<Perchè hanno preso quel ragazzo?>>
Chiesi confuso
<<Non lo sappiamo, ogni tanto prendono qualcuno e non lo rivediamo mai più>>
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Hey gentaglia!
anche oggi non può mancare un capitolo corto!
fatemi sapere che cosa ne pensate!
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THE OTHER SIDE
AdventureDopo la quinta guerra mondiale i sopravvissuti sono stati raggruppati in una città divisa in due parti: gli abitanti di una non sanno cosa ci sia dall'altra. Dalla parte occidentale si trova la maggior parte della popolazione, le regole sono ri...