Capitolo 4

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• Alex •

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Vorrei dirti una cosa. Vorrei dirti che a volte ti penso. Facendolo ritrovo la forza, sorrido. Si, a volte non riesco a farne a meno. Altre volte, invece, non lo faccio apposta.. mi torni in mente e sento tutta la tua mancanza. Quelle volte vorrei riuscire a non pensarti, vorrei poter riuscire a controllare la presenza che hai ancora dentro di me. E ti penso, magari, ricollegandomi ad un profumo, ad un posto, ad un colore, o qualcosa che facevamo insieme.. oppure ti penso e basta, senza motivo apparente. Ti penso all'improvviso, come se mi rendessi conto che c'era qualcuno che mi conosceva meglio di me stessa. Ti penso sempre, e in questi momenti vorrei dirti di tornare da me. Torna e dimmi che era solo un brutto incubo! In questi momenti, vorrei poterti cercare in posti che non siano solo dentro la mia mente; vorrei poterti parlare, starti accanto. Sai, non ho mai smesso di pensarti e vorrei tanto dirtelo. Vorrei poter scriverti, urlare quanto mi manchi. E anche se non lo sai, io ti vivo ogni giorno. E ricordati che cercare e pensare sono due cose diverse.. e ti penso, anche se non ti posso più cercare.
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«Ehi, cosa stai facendo?» mi domanda Nicky.

«Per l'ennesima volta mi sto sfogando scrivendo ciò che mi passa per la testa sul retro di queste vecchie foto.»

«Ti va di uscire sta sera?»

«Decisamente si!»

«Perfetto allora.»

«Nicky?»

«Dimmi.»

«Oggi, in ferrovia, ho incontrato una ragazza a dir poco stupenda.»

«Aspetta aspetta aspetta. Nemmeno siamo arrivate a Boston e già ti sei fatta una tipa?!»

«No, cazzo, non mi sono fatta nessuna! Quella ragazza era meravigliosa. Il mio primo pensiero è stato quello di conoscerla e sapere tutto di lei, non quello di portarmela a letto.»

«Questa cosa è veramente grave, Alex.»

«Lo so, ne sono consapevole.»

«Come si chiama questa "ragazza meravigliosa"?»

«Non lo so..»

«Che vuol dire che non lo sai?»

«Non gliel'ho chiesto. In quel momento ho pensato solo ad osservarla e a fotografarla.»

«Come i psicopatici, insomma.»

«Dai, Nicky..smettila di prendermi in giro!»

«Ok ok, va bene.» alza le mani in segno di resa. «E adesso?»

«Adesso cosa?»

«Che hai intenzione di fare?»

«Niente.»

«Niente?» i suoi occhi escono quasi fuori dalle orbite.

«Nicky, era solo una semplice ragazza che mi ha colpito.»

«Non la definirei una "semplice ragazza", perché mai hai parlato così di una ragazza o di un essere umano in generale, nemmeno per la tua tanto amata Silvye.»

Rimango a riflettere per qualche secondo e deduco che ha ragione: mai in vita mia ho usato la parola "meravigliosa" per descrivere una persona, tranne che per...per lei.

«Sempre a toccare certi tasti tu, eh? Non mi va proprio di parlare di Silvye adesso.»

«Dai, che magari sta sera becchiamo quella ragazza in qualche locale!» salta sul mio letto scombinandolo tutto, poi afferra una foto che si trovava sulla sua superficie. «Che sorriso..»

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