• Alex •
Con occhi stanchi, mi sono guardata allo specchio. Ho sospirato. Da un po' che non sono più quella che ero, quella bambina con gli occhi che sorridevano continuamente. Devo essermi persa da qualche parte, tra una delusione e qualche falsa speranza.
«Vieni o no?»
«Sono stanca. Non lo so, Nicky.»
«Cazzata! Dai, alza quel culo e andiamo a divertirci. Mi avevi promesso che se avessi superato l'esame col massimo voto, mi avresti offerto due giri.»
«Cazzo, è vero.»
«Cambiati e andiamo. L'Avalon ci aspetta!»
Faccio come mi ha detto. Vado a farmi una doccia, indosso un vestitino nero semplice e dei tacchi non troppo alti. Eye-liner, rossetto rosso, i miei soliti e immancabili occhiali da vista e via!
La prima cosa che faccio, dopo aver varcato l'entrata del locale, è quella di cercare quei capelli dorati e quel sorriso estremamente dolce. La vedo in fondo a destra, intenta a levare dei bicchieri vuoti da un tavolo. Decido di raggiungerla.
«Ciao.» la saluto, avvicinandomi al suo orecchio per farmi sentire.
Si gira di scatto, facendo cadere a terra un bicchiere«Cazzo!» impreca.
«Dio, scusami tanto!»
«Tranquilla, non è successo niente.» si abbassa per raccogliere i cocci di vetro, così faccio lo stesso per aiutarla. «No, non è necessario che mi aiuti!»
«Si, invece!» controbatto «E voglio pagare anche il bicchiere.»
Lei alza lo sguardo, puntando i suoi occhioni sui miei. Finalmente riesco a contemplare la bellezza di quegli occhi. Guardo per la prima volta i suoi occhi con attenzione, senza riuscire a sostenerli più di qualche secondo. Erano blu, privi di ombre ma ricchi di diverse sfumature.
Quegli occhi blu...«No, lo toglierò dal mio stipendio. Dico davvero.»
Mi alzo e senza dire niente raggiungo la cassa per pagare il bicchiere rotto. Dopo pochi secondi ritorno da lei.
«Pagato.»
«Non so perché, ma immaginavo che tu fossi così determinata.»
«È bello sapere che mi immagini.» la vedo arrossire. «Senti, io volevo chiederti scusa per l'altra volta. Non volevo assolutamente immischiarmi.»
«È ok.» mi sorride.
Ci spostiamo al bancone, dove lei inizia a preparare drink per poi servirli ai clienti del locale.
«E tu? Cosa vuoi?»
«Fai tu. Qualcosa di non troppo forte, devo pur sostenere una conversazione decente con te.»
Si allontana iniziando a preparare un drink.«Ecco un margarita!»
«Ti ringrazio. Ti va di dirmi il tuo nome adesso?»
«Piper, e il tuo?»
«Piper? Piper Chapman?»
«Tu come fai a sapere il mio cognome? È da anni ormai che nessuno mi chiama più in quel modo, anche se continuò a presentarmi così invano..»

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WITHout YOU
FanfictionEbbero la fortuna di incontrarsi e la sfortuna di perdersi. Una portò via con sé una parte dell'altra e viceversa. La vita le spinse ad intraprendere strade diverse, allontanandole fisicamente. Il tempo le portò a convincersi che riuscivano a compl...