• Piper •
La guardo guidare, e nel mentre realizzo che è più bella di come mi era sembrata al primo incontro.
È stupenda.
Non so bene come spiegare quello che sento in questo momento. Sono tranquilla, non ho paura. Per la prima volta, dopo dieci anni, sento che le cose potrebbero andare meglio. Adesso che sto con lei, mi sento veramente a casa.Ogni tanto si volta verso di me, come se volesse continuamente controllare se sto bene, come se le importasse veramente di me.
Dopo qualche minuto di viaggio, in lontananza, inizio a vedere il riflesso della luna piena sul mare blu scuro, nero quasi come il cielo ricoperto di infinite stelle.
Scendiamo dall'auto e andiamo alla spiaggia più vicina. Tolgo i tacchi: la sabbia fresca sotto i piedi, il rumore delle onde che si infrangono sulla riva, il profumo di estate nell'aria. Tutto estremamente perfetto.Lei alza lo sguardo al cielo e guarda le stelle. Io guardo lei, desiderando di poter essere il cielo per poterla guardare con miliardi di occhi.
Dopo qualche secondo, anche io mi metto a guardare quegli infiniti puntini adagiati su uno sfondo nero.
Ad un tratto sento una mano afferrarmi delicatamente il polso, e spaventata inizio a gridare.«No, lasciami stare! No!»
«Hey, hey Piper! Sono sempre io! Guardami!» a questo punto mi afferra entrambi i polsi, mettendomi di fronte a lei e costringendomi a guardarla.
Come una stupida inizio a piangere, spaventata per un motivo del tutto assente.
«Tu non devi più concederti a nessuno, Piper! A nessuno. Questa cosa ti sta distruggendo!»
«Ma ho bisogno di farlo..»
«Perché? Spiegami!»
Non posso risponderle. Non posso dirle che è il mio padre adottivo a costringermi a prostituirmi, per poi dare i soldi guadagnati a lui. Non posso.
«Ho bisogno di soldi.»
«Possiamo trovare un altro modo per farti guadagnare dei soldi.»
«Ma perché t'importa così tanto di quello che faccio? Ci conosciamo da poco. Io non sono nessuno per te..»
«Nessuno merita di subire quello che stai subendo tu.»
«Forse.. Comunque non penso che ci esista un lavoro per una semplice ragazza di diciassette anni come me che mi faccia guadagnare una buona somma.»
«Puoi venire la mattina a casa mia per aiutare Kate con le pulizie. Ti pagherà bene!»
«Chi è Kate?»
«Mia madre adottiva. Io sono stata adottata.»
«Sei stata adottata anche tu?»
«Si.»
«Cosa...cosa è successo ai tuoi genitori biologici?» le chiedo.
«Sono morti in un incidente aereo.»
Parla con così tanta freddezza dei suoi veri genitori e di come sono morti. Una strana freddezza, quasi incomprensibile per me.
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WITHout YOU
FanficEbbero la fortuna di incontrarsi e la sfortuna di perdersi. Una portò via con sé una parte dell'altra e viceversa. La vita le spinse ad intraprendere strade diverse, allontanandole fisicamente. Il tempo le portò a convincersi che riuscivano a compl...