Capitolo 5

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• Alex •

Da quella sera in poi, sono tornata ogni giorno in quella fermata del treno per cinque lunghi giorni, ma di lei nessuna traccia. Avrei voluto tanto incontrarla di nuovo per chiederle scusa per essermi intromessa nella sua vita privata e per averla abbandonata li, con quelle bestie. Anche se mi era sembrato che avesse tutto sotto controllo, come se vendere il suo corpo fosse un abitudine, non riesco a smettere di pensare a quella situazione. Una ragazza così giovane, forse nemmeno maggiorenne ancora, che si concede a chiunque.

Cammino per le vie di Boston, sempre accompagnata dalla mia fedele polaroid. Presa da una fame improvvisa, decido di andarmi a prendere un frappé per rinfrescarmi. Mi siedo all'interno di questa gelateria e prendo dalla borsa la foto di quella ragazza. Una figura a dir poco perfetta.
I miei pensieri però vengono interrotti dal suono del mio cellulare.

«Alex! Alex! Alex!»

«Prima di tutto calmati, respira. Poi, so perfettamente qual è il mio nome, perciò parla Nicky!»

«Ho trovato Piper!»

«C-cosa?» Vengo avvolta improvvisamente da una cupola invisibile che mi separa dall'esterno, da tutte le persone che mi circondano. Immagini, suoni, odori restano tutti al di fuori di essa, isolandomi completamente. Riesco a sentire chiaramente solo il battito del mio cuore che, da quella sua affermazione, batte sempre più veloce. Inizio a tremare, perché non sono in grado di tenere a bada queste forti emozioni che mi stanno sovrastando.

«Terra chiama Vause! Ci sei?»

«Si...si, ci sono. Come hai fatto a trovarla? Dove si trova?»

«Con calma, fiorellino. Ho le mie conoscenze. Ho deciso di non dirti di queste mie ricerche per evitare di vedere delusione e lacrime nei tuoi occhi nel caso non avessimo trovato nessuno. Si trova qualche chilometro più a sud di Boston. Alex, lei è vicina.»

«Io..»

«Torna a casa. È ora di andare a incontrare Piper, ed io verrò con te.»

Decido di non perdere altro tempo. Io e Piper abbiamo già perso dieci anni della nostra vita separate, non saranno altri minuti a separarci.
Arrivata a casa, trovo Nicky già pronta ad andare. Saliamo in macchina e ci indirizziamo verso l'indirizzo trovato da lei. Sono così nervosa che non riesco a smettere di fare su e giù con la gamba sinistra. Fortunatamente c'è Nicky alla guida.

«Hey, hey! Alex, tranquilla.» poggia delicatamente la mano sulla mia coscia, trasmettendo un po' della sua sicurezza. Eppure anche lei è scossa, riesco a percepirlo.

«Dopo dieci anni, "tranquilla" è tutto quello che attualmente non posso essere.»

«Hai già pensato a cosa dirle? E soprattutto come?»

«No.. Ma potrei iniziare con un "ciao", che ne dici?»

«Penso sia perfetto.»

«Si, bene.»

Arrivati davanti alla sua presunta casa, esito un po' prima di bussare alla porta. Aperta quest'ultima, realizzo che la ragazza bionda che ho di fronte non è Piper. In parte le assomiglia, ma non ha gli occhi blu. Gli occhi di questa ragazza sono di un castano chiaro, molto affascinanti, ma non sono i suoi.

«Ha bisogno di qualcosa?» mi chiede.

«Mi scusi, ho commesso un errore.» la saluto educatamente.

Poi sento la voce di uomo farsi sempre più vicina.

«E tu chi saresti?»

Aveva un aspetto piuttosto curato e sembrava quasi un gentiluomo, se avessi ignorato il suo modo di porsi.

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