Una lacrima vestita di rosso

452 11 2
                                    

31 dicembre 2014 ~ Venezia

Siamo partite questa mattina alle 9:25, dalla stazione dei treni di Treviso.

Non avevo dormito per una settimana, all'idea di rivederlo, e non riuscivo a ingerire niente da altrettanto tempo.

Ero così ossessionata dal mio essere 'non magra' e 'non bella' da non riuscire neanche a specchiarmi.

L'unica cosa di cui ero certa era che lui, lui avrebbe messo al proprio posto tutti i piccoli pezzi della mia esistenza.

Quando si è innamorati, infatti, si é stranamente positivi riguardo al fatto che un rifiuto possa tramutarsi in accettazione.

Ed io ero convinta che lui, questa volta, mi avrebbe voluto.

Il treno ci ha fatto il piacere di arrivare a destinazione sano e salvo, dopo un tragitto di circa 35 minuti.

Ero calma.

Ero calmissima.

Sono scesa dal treno col mio pesantissimo borsone blu a mano e la mia borsa verde militare coordinata al cappello e alla felpa.

La solita giacca blu, aperta nascondeva un po' i miei fianchi, ma in compenso i jeans, che in teoria dovevano farmi risultare un po' ricercata, facevano solo apparire ancora più obese di quanto non fossero le mie enormi cosce.

Doctor Martens ai piedi e via, una soldatessa distrutta che torna in battaglia.

Perché cos'è l'amore se non una guerra tra ragione e sentimenti?

La stazione di Venezia era affollata, al solito.

I bagagli pesavano esageratamente, ma per fortuna il centro in cui dovevamo alloggiare non era lontano più di 10 metri a piedi.

Quindi eccoci qua: io e le mie cinque amiche, alcune alla prima esperienza, altre alla seconda o terza.

Queste piccole vacanze io, invece, le attendevo dall'età di quattro anni, quando i miei fratelli avevano cominciato ad andarci.

Sembra strano: ciò che noi attendiamo per tanto a lungo, si dissolve così in fretta..

~continua.

Una lacrima vestita di rossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora