Alla fine non c'è una fine

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1 gennaio 2014 ~ Treviso

Il treno strideva sulle rotaie come i gabbiani sul lungomare d'estate, mentre arrivava alla stazione della mia città.

Noi ragazze ci facciamo largo nel corridoio, per arrivare più in fretta alla porta e uscire da quel vagone soffocante.

Scesa dal treno sganciai il mio bagaglio a mio padre, che mi aspettava sui binari.

Non ci vedevano dall'anno prima, come ha detto un vecchietto in treno, quando ha visto quel bizzarro corteo di genitori sbracciarsi per salutarci, ed erano tutti su di giri nel vedere che eravamo "sopravvissuti".

Non ho potuto fare a meno di sorridere, mentre pensavo a quanto un anno sembri infinito, nonostante passi nel giro di un secondo.

Nel tragitto verso casa avevo la testa così piena di pensieri da essere troppo pesante, per starsene su da sola.

Arrivata a casa, dopo aver saziato i miei con un resoconto della vacanza mi distesi sul letto, e con una naturalezza quasi sfacciata, presi il telefono e gli scrissi un messaggio.

Non sapevo cosa stavo facendo, ma alla fine ne é uscito un "Ho sbagliato." o qualcosa del genere.

Alla fine, infatti, non c'è mai una fine.

Siamo troppo coinvolti per lasciarci andare.

Nessuno può dimenticare ciò che è successo, soprattutto non io.

Perciò questa é stata la mia vacanzina:

farsi in quattro per una persona, che alla fine ti spezza in due.

Ma se credete che basti questo, per buttarmi giù, vi sbagliate.

Io non mi arrenderò su di noi, e dopo tutte le cose che ho fatto, penso di amarlo ancora di più, adesso.

Forse non aiuta vivere distanti, ma di certo noi siamo forti abbastanza per superarlo.

Quando vuoi bene a una persona, lo senti nel cuore, non nel cervello..

I sentimenti non si possono spiegare razionalmente, e se sono profondi e ben coltivati, nessuno potrebbe mettersi in mezzo.

Nemmeno 228 km.

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note dell'autrice:

É mio dovere ringraziare tutte le persone che hanno letto questo mio primo racconto, e soprattutto la persona che ha reso possibile la stesura di questo racconto. Lui e i suoi occhi sono stati elemento portante della mia speranza in questi due mesi, nonostante si trovassero a 228 km di distanza.

Forse, presto, continuerò a raccontare la nostra storia di disamore, nel frattempo, raccoglierò le idee e i ricordi.

Avete realizzato il mio sogno, lettori.

Grazie mille.

Con riconoscenza - Ed_Sheeran_Saved_Me_

ovvero, M.B.

Una lacrima vestita di rossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora