31 dicembre 2013 ~ Venezia
Non dovevo, non potevo scappare così.
Lui era li, vicino, ma non penso abbia sentito.
Eppure io cantavo.
Cantavo anche per lui.
Dopo alcuni giochi noiosissimi, ci incamminammo verso S. Polo, con la falsa speranza di andare a pattinare.
Ma non ci siamo andati.
Abbiamo dovuto cercare informazioni caratteriali sulla città, chiedendo ai passanti.
Non sapevo più che fare, o con chi stare..
Il salvataggio alla mia solitudine venne da una ragazza di Trento che mi invitò a una passeggiatina "perdersi per trovarsi" senza cartina. Nel gruppo erano in 4 trentini, e uno di loro era lui.
Mi aggregai senza esitare.
Come rifiutare?
Anche se non mi guardava nemmeno.. perché non tentare?
Tuttavia, in quell'ora, oltre a camminare in giro, cercando di perdersi, non é successo nulla, lui non mi ha parlato e gli altri non mi cagavano più di molto, nonostante fossimo molto amici, prima.
Delusa dall'esito di quella passeggiata ritrovai le mie amiche, che nel frattempo stavano tranquillamente lasciando che alcuni ragazzi di Brescia ci provassero con loro.
Nonostante tutto, mentre la passeggiata stava terminando, anche l'ultimo giorno dell'anno finiva, e il tramonto si infuocava in un cielo così rosso da far pensare alle fiamme, che ormai lambivano il cuore di qualcuno, che cominciava a smettere di sperare.
~continua
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Una lacrima vestita di rosso
Short StoryLe piccole storie d'amore tra due ragazzi che vivono a 228 km l'uno dall'altra...