CAPITOLO 25 - Il prezzo da pagare

104 16 102
                                    

«Restiamo tutti uniti, mi raccomando! Cerchiamo di arrivare alla meta tutti insieme e di non lasciarci abbattere da questi demoni!» urlò Richard quando fummo entrati nella fortezza di Marcus.

Dall'esterno pareva molto più piccola di quanto fosse in realtà. Le torri a forma di rami neri e bruciati in parte a essa, al di fuori, terminavano in immense guglie sormontate da figure di demoni mai visti, mentre, per quanto riguarda l'interno, le parti erano rivestite di piastrelle raffiguranti scene di qualche storia di cui non avevo ancora sentito parlare. Come tutte le altre presenti nella struttura, del resto.

L'entrata, preceduta da un enorme arco triangolare decorato con il motivo di minuscole spade intagliate nella pietra scura, era illuminata da un solitario lampadario, sui cui bracci ardevano fioche delle candele. Esse gettavano cupe ombre sui davanzali di marmo, così come i pochi raggi di quel tramonto eterno che filtrava dalle finestre di vetro colorato, su cui era riportato il simbolo della rosa rossa.

«Però, sarà pure cattivo, ma ha buon gusto!» esclamò un ragazzo del nostro gruppo.

«Andrew, capisco l'euforia, ma non mi sembra il momento di fare a Marcus dei complimenti per la scelta dell'arredamento. Piuttosto, mi preoccuperei di come procedere» lo rimbeccò Richard.

«Scusi, signore. Ha perfettamente ragione». Sul volto del ragazzo comparve una smorfia.

«Guardate, arriva qualcuno!» gridò Silvie, cogliendoci tutti alla sprovvista.

Ci fu un tramestio improvviso e uno sfoderare immediato di spade.

«Benvenuti all'inferno, giovani guerrieri.»

Una figura dalle ali grigio scuro, dai capelli color topo e dagli occhi di ghiaccio si fece avanti, portando dietro di sé una schiera di creature dall'aspetto feroce.

L'angelo oscuro ci guardò con fare divertito e ci rivolse un gesto con la mano. Sembrava come se volesse scacciarci. «Qui siamo così gentili da offrirvi un comitato d'accoglienza speciale. Spero sia di vostro gradimento. O altrimenti, al piano di sopra, semmai doveste arrivarci tutti interi, ci sarà di meglio. Buon divertimento, bambocci.»

«Non sottovalutarci, Avalon!» gridò un membro del mio gruppo. A seguito di quelle parole, la battaglia scoppiò.

Ognuno di noi si fiondò su una creatura diversa prima di lasciargli il tempo di aggredirci. Erano circa una ventina. Numericamente inferiori rispetto a noi guerrieri, ma abbastanza forti da poter affrontare due componenti del nostro gruppo al tempo stesso.

Mi liberai della mia avversaria in circa un quarto d'ora e andai a dar manforte ai più bisognosi.

«Silene, da questa parte!» urlò Francis, indicando con un cenno il ragazzo accanto a lui.  Non se la stava cavando tanto bene con il suo demone.

Corsi verso quella direzione e mi avventai sulla creatura. Le piantai la lama nelle spalle e la feci uscire dall'altra parte. Quando la parte tagliente della mia arma lo passò da parte a parte il mostro si sciolse come se fosse stato fatto di cera.

«Fai più attenzione la prossima volta!» gridai al ragazzo e andai a disintegrare un altro demone.

Dopo un' eternità apparente, tutti i mostri furono uccisi. Sfinita, mi riunii al mio gruppo.

«Punto della situazione?» chiesi non appena vidi Richard.

«Molti feriti, ma per fortuna nessun morto. Possiamo farcela...» mi comunicò il mio istruttore, contando sulle dita della mano i ragazzi.

«Ehi!» ci interruppe Avalon con una falsa aria corrucciata. «Avete fatto fuori le mie bellissime creature! Vabbè, ci penserà Esaria a conciarvi per le feste!» Ci rivolse un ghigno con i suoi denti aguzzi, strizzò un occhio nella mia direzione e scomparve.

LEGENDS - I guerrieri (DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora