Andy

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Oh mio Dio... Andy... che grande errore fu quello... non dovevo portarlo lì... non dovevo nemmeno trovare quel bambino...
Avevo lasciato il bambino sul sedile posteriore mentre mi avviavo verso la porta. Dovetti aspettare parecchi minuti prima che qualcuno mi aprisse la porta. Era Andy. E di nuovo quello sguardo della stazione di servizio. Quello sguardo sorpreso e compiaciuto di vedere qualcuno di nuovo:
"Ehi Tim, cosa ci fai qui?"
Andy sembrava avere una brutta cera. Occhiaie vistose e rughe deturpavano il suo viso. Forse aveva passato una notte insonne.
"Ciao, Andy, senti, devo chiederti qualcosa di veramente importante".
"Cosa è successo, Tim?"
"Promettimi che mi darai una mano e che non chiamerai la polizia".
"Cosa hai combinato, Tim?"
"So che è difficile crederci, ci credo poco anche io tuttora, ma qualche oscuro motivo mi ha spinto nei boschi alla periferia di L. Dopo un po' che mi ero addentrato in quel posto ho trovato un bambino accasciato ai piedi di un albero. Lo hanno conciato davvero male. Ora è nella mia macchina".
La reazione di Andy mi parse molto strana. Non fu qualcosa di regolare, il tipo di reazione che ci si aspetterebbe da una persona che apprende una notizia del genere. Mi sembrò sorpreso che io mi fossi inoltrato in quei boschi. E mi sembrò ancora più sorpreso che io avessi trovato il bambino. Che avessi trovato il bambino ancora vivo.
"Prendi il bambino ed entra. Non farti vedere da nessuno".
Posai il bambino sul divano nel soggiorno. Era un soggiorno abbastanza modesto per quello che doveva guadagnare Andy. Lui nel frattempo si era diretto nel bagno al piano superiore dove teneva i suoi attrezzi del mestiere. Il bambino non sembrava dare segni di vita. Tirò fuori lo stetoscopio e glielo posò sul petto. A ritmi molto lenti il battito c'era. Era vivo. Era ancora vivo. Andy cercò di disinfettargli le ferite alla buona.
"Tim, per favore, andresti a prendere qualcosa da bere in cucina? Questa storia mi ha fatto venire voglia di bere un goccio".
"Certo".
Mi voltai per andare verso la cucina. Nel corridoio sentii uno strano odore, qualcosa vicino a dei medicinali. Improvvisamente una mano da dietro cercò di premermi contro la faccia un fazzoletto dall'odore nauseante. Ecco cosa era quell'odore. Era cloroformio. Stramazzai al suolo senza sensi. Fu quello l'inizio delle mie sciagure.

Il Terrore dell'Ultima LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora