-Can anybody hear me?
Am I hidden on the ground?
Can anybody hear me?
Am I talking to myself?-
Ossigeno. Aveva bisogno di ossigeno. Era come se avesse trattenuto il respiro per un tempo talmente lungo che i suoi polmoni parevano scoppiare. La sua gola necessitava aria e acqua, il minimo per far si che le sue pareti non si sfiorassero. La testa le girava, tutto attorno a lei era immerso nel buio e, se tentava di muoversi, delle strutture rigide le impedivano di girarsi. Wendy non era mai stata claustrofobica, ma in quel momento riuscì a compatire Hannah, la sua compagna di classe, la quale aveva un'acuta forma di questa sindrome. Le bastava essere in una stanza più piccola di un salotto ed andava in iperventilazione. Se si fosse trovata lei, al suo posto, probabilmente sarebbe svenuta.
Con fatica riuscì ad aprire la bocca e a fare un respiro profondo, aspettandosi di inalare l'aria fresca della foresta, la brezza del mare o l'aria di montagna, ma tutto ciò che entrò nei suoi polmoni fu aria pregna di imidità e di polvere. Tossì un paio di volte, il tempo che i suoi occhi si abituassero alla poca luce che filtrava da quella sorta di muro che la imprigionava e che nell'arto che le si era artrofizzato sotto di lei tornasse a circolare normalmente il sangue. Era confusa, non ricordava come era arrivata lì, non ricordava il perchè si trovava in quel posto, ma sapeva che le mancava qualcosa. Le sembrava quasi di avere un posto vuoto nel petto e la cosa non aiutava con i problemi di respirazione.
Devo uscire.
Non aveva fiato per chiamare aiuto. Si limitò a sedersi e appoggiare la schiena contro una delle pareti, contando sul fatto di essere imprigionata. Ma quella sulla quale si era appoggiata iniziò a cedere sotto il suo peso, aprendosi alle spalle di Wendy e facendole perdere l'equilibrio. Perplessa, mise fuori la testa, coprendosi dalla luce con il palmo di una mano e guardando attorno a lei, come se a un momento all'altro potesse sbucare qualcuno dal sottobosco. Uscì dalla gabbia traballando un poco sulle gambe, respirando finalmente dell'aria pulita.
Quel posto lo aveva già visto. Era sicura che quelle tende poco lontane le erano familiari, ma era come se non riuscisse a portare a galla i ricordi a loro collegati. Si sedette a terra, spossata da una fatica che non sapeva nemmeno lei a cosa fosse dovuta, cercando di fare mente locale.
L'ultima cosa che si ricordava era uno strano calore sulle labbra, poi un vuoto nel petto ed infine la sensazione sgradevole dello svenimento.
Sapeva c'era dell'altro, solo che non ricordava cosa.Un fruscio proveniente dal sottobosco la fece scattare in piedi. Qualcuno o qualcosa l'aveva osservata fino ad ora? Possibile che non se ne fosse accorta?
Prima ancora di poter formulare teorie su chi potesse essere colui che la spiava, un rumore dietro di lei la fece voltare di scatto, ritrovandosi di fronte la figura di un ragazzo. Era alto, magro, i capelli biondo scuro erano un po' arruffati e gli occhi erano di un verde così intenso che Wendy credette per un attimo che fossero fatti dalla stessa foresta. Ma quel ragazzo, immobile davanti a lei con un'espressione tra l'addolorato e l'angosciato, le era dolorosamente familiare. Letteralmente. Non appena lo fissò dettagliatamente, il vuoto nel petto sembrò quasi gonfiarsi e la testa parve spezzarsi sotto le ondate di ricordi e sensazioni che questo le mandava.
I suoi occhi la fissavano. Lo avevano già fatto in precedenza, ne riconosceva il peso addosso, l'intensità. Occhi nascosti tra gli alberi, tra le fronde, dietro le pareti di una tenda, nelle profondità del mare, nella chiarezza del cielo e nell'oscurità delle tenebre. Occhi mutevoli, sensibili, pericolosi, feriti, rincuorati, spaventati. Ogni singolo particolare arrivava come un'onda, preceduto da suoni lontani di risate, parole, urla.
E poi ancora le sue mani. Delle mani delicate e attente, ma forti e decise. Delle mani che Wendy desiderava allo stesso tempo stringere tra le sue e tranciare di netto. Delle mani che mi hanno strappato il cuore.
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The Heart Of The Darkness ~ Peter Pan FF
FanfictionAmore e odio sono due sentimenti devastanti, di uguale intensità e potenza, capaci di corrompere una persona indifferentemente dalle intenzioni buone o brutte. Sentimenti di una tale portata che molto spesso uno sfocia nei confini dell'altro, distru...