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Il fatto che lui stia soffrendo o più di me o meno di me non mi importa, sono una persona abbastanza vendicativa e senza scrupoli, mi frullano tante domande ma in pochi minuti trovo una risposta, da piccola mi hanno insegnato a puntare sulle conseguenze prima di agire e di non guardare sempre ciò che vorresti avere e do agire con quello che hai. Però infondo sono fragile, faccio tutta la dura ma in 5 minuti esplodo.

Entro il sala relax e mi siedo vicino a Mike, forse non è il più simpatico, socievole e protettivo ma con le parole qui dentro è l'unico che ci sa fare. "Ehi" mi avvicino e mi porge una cuffia, prima di metterla prendo un respiro profondo "Tranquilla è una canzone" mi metto a ridere, forse ci sa fade anche nel capire lo sguardo. Per tutto il tempo vengo osservata da Thomas, ogni mio misero movimento viene elaborato nella sua testolina depressa da adolescente, non che la mia sia di meno. "MARTI" Sento Riki urlare dalla porta dell'entrata "RIKI" urlo anch'io poi gli corro contro e lo abbraccio, ci siamo messi d'accordo, non siamo deficenti, forse quando siamo insieme si. Sentiamo un colpo di tosse e ci stacchiamo, gli occhi puntati addosso compresi quelli di Thomas ci mettono in imbarazzo, diventiamo tutti rossi poi scopiamo a ridere, ridono tutti tranne Thomas che si alza e se ne va per 20 minuti. Ad un certo punto vediamo Giada alzarsi per andare a bere e mentre si avvicina ci sussurra "auguri".

"Possiamo parlare" stessa cosa di ieri, le mie gambe inziano a tremare, il sospiro si fa più pesante e il cuore inzia ad accelerare, mi giro e annuisco. "Devi fare qualcosa ?" Mi domanda mentre gioca con una ciocca di capelli, scuoto la testa, nessuna parola mi esce dalla bocca. Mi tira per un braccio e ci dirigiamo verso l'hotel, fortunatamente non sempre si ricordano di accendere le videocamere e siamo salvi.

Entriamo in stanza e ci sediamo sul letto, prendo un respiro profondo e parlo "mi da fast..." vengo interrotta da un suo bacio, questa volta non accadrà come l'altra volta che eravamo soli perché sono abbastanza arrabbiata però un bacio ci sta, sono due giorni che le sue labbra morbide non toccano le mie, sono due giorni che non vedo l'iride marroncino scomparire fino a diventare nero e non sentivo più il brivido alla schiena che mi veniva ogni volta mentre mi baciava. Astinenza.

Sul letto uno sopra l'altro, mi stacco. Prendo fiato e comincio "mi da fastidio che tu abbia baciato Shady, almeno ti sei lavato prima di questo bacio ? Che ti credi che con un bacino io mi sia dimenticata tutto?" Rispondo arrabbiata. "Ok ti chiedo scusa, lo so che non bastano per quello che ho fatto ma è stata lei, secondo i suoi piani doveva entrare Riccardo prima di te e giustamente io ero in bagno appena ha sentito la porta aprirsi mi ha preso e mi ha baciato. È la verità, sono sincero, io ho bisogno di te" si avvicina, mi prende la mano e mi guarda dritto negli occhi "so che ti è mancato tutto questo, l'ho sentito dal modo in cui mi baciavi, e poi non sapete fare gli attori" sorride mentre diventa tutto rosso, gli occhi diventano lucidi e io sento che infondo ho bisogno ti tutto questo "Va bene, ti concedo un'altra possibilità però sta sera Riccardo dorme ancora con me, devo ancora realizzare, sono abbastanza stordita e ho bisogno del mio migliore amico" gli lascio le mani e gli bacio la fronte, esco e chiudo la porta. Rimango seduta dietro di essa, sta piangendo? Non c'è la faccio, devo entrare, devo sprofondare nelle sue braccia e fagli capire che io ci sono e che tutti sbagliano, sarò stupida a fargliela passare liscia ma non mi importa.  Rientro, chiudo la porta dietro di me e corro verso di lui che rimane seduto sul letto, testa immobile, sguardo perso nel vuoto e le lacrime che scendono tranquillamente, cadiamo nel letto e ridiamo, le lacrime continuano ancora a scendere "shh, tranquillo ora ci sono" gli sussurro mentre non sciolgo l'abbraccio "ti prego non mi lasciare più, mi sono sentito così solo, sentivo che mi mancava qualcuno" dice singhiozzando stringendomi sempre più forte "Ti va di spostare le cose di Riccardo ?" Dico sorridendo mentre mi guarda con quegli occhi da cucciolo poi annuisce.

Spostate le cose faccio rilassare Thomas che non ha fatto altro che piangere per 2 ore conseguitive, è tutto rosso, ha gli occhi gonfi e rossi. "Preparati che sta sera devi andare a mangiare fuori con la squadra di canto" gli dico mente guardo nel suo armadio per scegliere dei vestiti, modestamente gli scelgo  un jeans nero strappato e una giacca nera, scarpe nere e giubbotto di pelle. Adoro i suoi vestiti.

Riccardo sa già che è ritornato tutto come prima, è felice, o si è rassegnato so sta mentendo.

I ragazzi vanno alla cena mente io e Giulia rimaniamo in stanza, io mangio un panino. Lei non mi interessa, non mi sta simpatica e tanto meno non mi importa di quello che fa.

Alle 9 vado a dormire, tra pianti e cose del genere voglio dimenticare sta giornata.
Verso le 11 vengo avvolta da un braccio che mi avvolge lungo i fianchi questo si che mi fa sentire a casa.

Tu ci sarai per sempre, oltre le nuvole.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora