Milly
Era l'alba di una giornata tranquilla e sorseggiavo il mio Thè alla menta davanti all'enorme vetrata della mia cucina. Guardavo la pioggia scivolare sul vetro e il mio pensiero era tormentato dal sogno che per l'ennesima volta mi aveva svegliata di soprassalto,sudata e ansimante.
Ricordavo ogni particolare di quell'orribile incubo che ormai da settimane mi tormentava ogni notte.
Ancora vedevo il fumo e le fiamme che fuoriuscivano da un'edificio di mattoncini marroni, ero presa dal panico e non riuscivo a farmi strada tra la gente.
Quelle immagini terribili erano ancora vive davanti ai miei occhi,come se tutto fosse stato vero, sentivo ancora il fiato che mi si smorzava nel petto.
L'incubo si concludeva sempre allo stesso modo, due braccia possenti e due occhi color ghiaccio mi portavano in salvo.
《Ah..Milly torna alla realtà è ora di andare a lavoro!!》mi dissi a voce alta, recuperando la borsa.
Salì in macchina frenetica,era il mio primo giorno di lavoro,quello che avevo sognato fin da bambina e che dopo tanto studio si stava realizzando. Accesi il motore e mi avviai per raggiungere la fabbrica della Falchental porcellane, una delle aziende più facoltose tedesche.
Dopo aver parcheggiato la mia golf grigia mi ritrovai davanti all'enrnome e possente edificio di mattoni, i forni erano già accessi e enormi sbuffi di vapore fuoriuscivano dalle canne fumarie di acciaio.
Trattenni per qualche secondo il fiato e mi feci forza, salendo frettolosa le enormi gradinate e mi diressi nella hall per timbrare il mio cartellino.
Pochi minuti dopo ero già nel mio piccolo studio, tra mille colori e diversi bozzetti per la nuova collezione. L'arredo era molto moderno e mentre studiavo ogni singolo dettaglio una voce squillante mi fece trasalire.
《 Ciao! Io sono Lexy, tu devi essere Milly e questo è il nostro uffic..... ACCIDENTI!!!》
Una figura esile e sinuosa cercava di tenere in equilibrio le enormi pile di cartelline che aveva in mano, ma con scarsi risultati.
Scoppiammo entrambe in una sonora risate e dopo alcuni consulti lavorativi ci mettemmo subito all'opera.
Le ore passarono così velocemente che non mi ero accorta che ormai era ora di pranzo, insieme alla mia collega mi diressi verso la mensa. Durante il tragitto mi presentò alcuni colleghi, raccontandomi piccoli pettegolezzi all'evenienza.
Appena varcammo la soglia della mensa l'odore acre di frittura penetró nelle nostra narici e espressioni di disgusto comparvero immediatamente sul nostro volto.
Il Menù prevedeva la pasta al sugo, che non era buona come il suo aspetto, ma le lunghe illustrazioni della mia collega non mi ci facevano neanche pensare.
Lexy era un vulcano, non si stancava mai di parlare, ascoltarla però era piacevole,non aveva la voce stridula come le altre che mi aveva presentato poco prima.
Trascorsa l'ora di pranzo ci avviammo verso il nostro ufficio per tornare alla nostra postazione, ma lo scoppio di una vetrata attirò la nostra attenzione.
I pochi istanti prima del terrore furono decisivi,le vernici al secondo piano avevono,misteriosamente,preso fuoco e le fiamme, in pochi secondi, avevano invaso l'edificio propagandosi di piano in piano. Respirare iniziava ad essere difficile e con quel po di voce e respiro che mi rimaneva urlai:
《IL SOGNO!!》
Cercavo di farmi strada per carcare l'uscita, ma il fumo offuscata la vista e gli occhi mi lascrimavano. Continuavo a tossire, ma con quelle poche forze che mi restavo cercavo l'uscita.
Mi girai per cercare Lexy e con lo sguardo,per un attimo, la vidi accasciarsi a terra.
Mi avvicinai per cercare di aiutarla ma persi i sensi e in pochi secondi mi sdraiai accanto al suo corpo inerte.
Non so con precisione quanti minuti passarono prima di sentire il mio corpo solleversi da terra, ma per tutto il tempo pensai al sogno e al fatto che prima o poi qualcuno sarebbe corso in mio aiuto.
Quando senti sollevarmi schiusi gli occhi e notai che due braccia possenti mi stringevano. Aveva i capelli a spazzola e gli occhi color ghiaccio.
Aveva vagamente qualcosa di familiare e mi sforzai inutilmente di rimanere sveglia, la fuliggine e il fumo rendeva i miei occhi troppo pesanti che si richiusero nonostante i miei sforzi.
Fu proprio allora che mi lasciai andare completamente, arrendendomi smisi di lottare e tutto intorno e dentro me divenne silenzioso.
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My Soldier My Hero
RomanceMilly è una giovane visagista che ha iniziato da poco a lavorare in una famosa azienda di porcellane presente nella sua città. È ossessionata dagli incubi notturni e da un paio di occhi color ghiaccio che ogni notte la tormentano. A pochi chilometri...