Milly
Mi svegliai stordita e non riuscivo a capire dove mi trovavo, avevo ancora gli occhi appiccicosi e sentivo il cuore che minacciava di uscire dal petto ad ogni colpo di tosse.
Mi guardai in torno e nel letto accanto al mio riconobbi a stento Lexy. Aveva le bende sulla maggior parte del corpo e solo allora mi ricordai dell'incendio e del sogno che avevo fatto il giorno prima e quello prima ancora, su fino ad una settimana prima.
In quel momento un'infermiera mi si avvicinò vedendomi sveglia,non riuscivo a capire cosa mi stesse dicendo,ma nonostante la fatica,la mia domanda usci spontanea: 《Chi mi ha salvata?》, riuscì a percepire la sua arroganza nella risposta:《Che vuole che ne sappia io?!Sono arrivati così tanti feriti e qualcuno è anche morto!》
Mi girai dall'altro lato, era sgorbutica e non avevo più voglia di ascoltarla, ma lei riprese a parlarmi:
《Milly Even giusto? Senta lei ha avuto un'intossicazione da fumo...》....come se non ci ero già arrivata da sola... 《dovrebbe restare a riposo,però adesso la dimettiamo. Facciamo spazio a ferti più gravi.》
《Lexy come sta??》chiesi prendendola alla sprovvista e cambiando completamente discorso.
《La sua amica ha il lato destro del volto bruciato,dovremmo operarla,ma la sala operatoria è occupata dai casi più urgenti!》
Sentì gli occhi che mi si riempirono di lacrime che ben presto mi bagnarono il volto. La collera e il nervoso presero il sopravvento, i dolci lineamenti della mia compagna erano stati sfigurati per sempre.
~.~
Dopo qualche ora usci dall'ospedale e mi precipitai in fabbrica per recuperare la mia auto. Le strade di Falchental erano piene di persone che,ancora terrorizzate,parlavano dell'incendio nonostante le ventiquattro ore ormai trascorse.
Arrivai davanti all'enorme edificio di mattoncini carbonizzati, il fiato mi si smorzò per l'ennesima volta nel petto e un nodo mi si fermò in gola,cercai di non piangere dinanzi a quell'enorme disastro.
Sbuffi di fumo nero fuoriuscivano ancora delle enormi finestre a vetro,i pompieri e molti soldati stavano ancora lavorando, per portare fuori i corpi di chi non era riuscito a salvarsi.
Intere file di cadaveri giacevano sul marciapiede coperti solo da un leggerissimo lenzuolo bianco con accanto le loro famiglie che piangevano, urlavano e si disperavano.
Entrai nel parcheggio e per prendere la mia golf grigia ricoperta di fuligine,accesi il motore e mi diressi verso casa.
Rimasi sotto il getto della doccia per un'ora o forse più,volevo che l'acqua portasse via con se tutto ciò che era accaduto nelle ultime quarantotto ore. Il presagio, il fumo, il fuoco, il corpo sfigurato della mia amica e i cadaveri dei miei colleghi.
Entrai in cucina per prepararmi il mio solito Thè alla menta, accesi il televisore e come immaginavo,tutti i canali locali trasmettevano il telegiornale con immagini ed interviste in diretta dalla Falchental porcellane.
Il reporter si avvicinò ad un soldato per intervistarlo, alcuni suoi colleghi, insieme ai vigili del fuoco, continuavano a uscire dall'edificio con in braccio cadaveri carbonizzati.
A torso nudo e sporco di fuligine quel soldato,dai capelli a spazzola,rispondeva attentamente a tutte le domande che il reporter gli poneva.
《 Cosa ha provocato l'incendio?》
《 Il fuoco è stato appiccato nella sala delle verici, tutti sappiamo che sono altamente infiammabili, in pochi secondi le fiamme hanno invaso l'intero stabilimento.》
Aveva un'aria molto familiare,il suo sguardo attirava la mia attenzione, io avevo già visto quel volto.
In quel momento riconobbi gli occhi color ghiaccio che mi avevano salvata,gli stessi occhi che sognavo tutte le notti.
Non avevo alcun dubbio era proprio lui,l'uomo dalle braccia possenti che mi aveva salvata dalle fiamme
ed io dovevo rivederlo.
Afferrai frenetica le chiavi della macchina e mi precipitai in strada.
Accesi il motore e puntai dritta verso la fabrica distrutta.
Dovevo rivederlo.
A qualunque costo.....
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My Soldier My Hero
RomanceMilly è una giovane visagista che ha iniziato da poco a lavorare in una famosa azienda di porcellane presente nella sua città. È ossessionata dagli incubi notturni e da un paio di occhi color ghiaccio che ogni notte la tormentano. A pochi chilometri...