Capitolo 1

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Li avevamo lasciati così. Lei in attesa al molo con il cuore in mano, lui distrutto che piange sul letto. Entrambi non hanno più lacrime e non immaginano il loro stato d'animo. Sono entrambi in attesa di una mossa. Sfortunatamente i nostri giovani amici non sono mai sulla stessa lunghezza d'onda. Un anno prima lei si era segretamente innamorata di lui. Lui sciocco e immaturo era troppo preso dalla solita svampita bionda per accorgersi di quello che aveva sempre avuto sotto gli occhi. Lo scontro e l'allontanamento e finalmente anche lui aveva capito. Il suo era sempre appartenuto ad Alice. Ci aveva messo quasi un anno a capirlo e quando finalmente si era deciso ad aprirle il suo cuore nella vita della bella sorellastra era apparso Francesco. Era arrivato tardi, un'altra volta...

Al molo la giovane Cudicini attendeva impaziente l'arrivo che le avrebbe cambiato la vita. Era pronta a lasciare Francesco, a combattere contro i suoi cari ma se Rudi fosse arrivato lì lei non l'avrebbe più lasciato andare. Riuscì a tergiversare per un'ora poi il suo cavaliere stanco di accontentare ogni suo capriccio le disse:

- Alice dobbiamo partire è tardi

- Hai ragione, Roma mi mancherà tanto. In fondo in questi ultimi sei anni è stata la mia casa

- Tranquilla, tre mesi passano presto amore mio.

Francesco sciolse gli ormeggi e in quel momento il cuore di Alice si sgretolò in mille pezzi. Non era venuto. Quel post-it era solo un'enorme cazzata. Non lo voleva ammettere ma sarebbe stato difficile. Lui le mancava tanto. Sentiva ancora le sue mani addosso, il suo sguardo carico di desiderio, le sue labbra su ogni centimetro di pelle.

- Lo spero - sussurrò a bassa voce più a se stessa che al suo accompagnatore.

Nel frattempo alla Garbatella, un Rudi decisamente a pezzi era andato a farsi una doccia. Faceva così male sapere che lei era andata via con quel broccolo. Mezz'ora dopo sotto l'acqua bollente si sentiva almeno fisicamente un po' meglio. Decise di uscire e andare da suo padre. Quest'anno nessun viaggio avrebbe guarito il suo cuore. Aveva deciso, avrebbe aiutato suo padre. Nel frattempo avrebbe messo ordine nella sua vita. Doveva andare avanti. In fondo lei lo aveva fatto.

Distrutto da quel pensiero diede un calcio al comodino. Nello spostamento d'aria qualcosa si mosse sotto al letto. Si abbassò e la vide. Una busta gialla. Quella calligrafia l'avrebbe riconosciuta tra mille. Era la sua.

Iniziò a leggere avidamente ogni rigo di quella preghiera. Alice lo amava. Aspettava un suo segno, una sua mossa. Gli aveva scritto chiaramente che lo avrebbe aspettato al porto alle 15.30. Sbarrò gli occhi guardando l'orologio erano le 16.30 era troppo tardi. Aveva perso. Non gli importava, decise lo stesso di provarci.

Corse giù per le scale e afferrò le chiavi della macchina di suo padre.

- A Rudi ando vai?

- Torno presto Pa'

Fu l'unica cosa in grado di pronunciare. Pigiò l'acceleratore e si recò verso il porto. Doveva provarci, lui amava Alice e se solo avesse visto prima quella maledetta lettera. Appena giunto, si guardo in giro sconfitto. Era un'ennesima volta in ritardo. Per la milionesima volta aveva sbagliato i tempi e l'aveva persa. Forse stavolta per sempre.

Disperato dal dolore s'inginocchio e diede sfogo alla sua frustrazione.

- Aliceeeeeeeeeeeeeee

Lei non lo avrebbe sentito, forse era meglio così.

Un mese dopo...

Rudi lavorava costantemente alla bottiglieria fino a tarda sera. Lucia aveva raggiunto Eva a Parigi per aiutarla con Marta. Marco era tornato da Maya e Mimmo aveva raggiunto Cesare, Pamela e Matilde in Sicilia. A Roma erano rimasti solo Giulio ed Ezio. L'ultimo tremendamente combattuto sul lasciare sua moglie. Un giorno in bottiglieria Giulio sfogò le sue preoccupazioni con l'amico.

- A Ezio, sto ragazzo mi preoccupa tanto. È un mese che mi aiuta in bottiglieria costantemente. Addirittura ha obbligato suo zio ad allungare le vacanze ...

- A Giù come la fai tragica. Rudi è cresciuto e vuole rendersi utile. Che c'è di male?

- Non lo so. Parla poco, non esce quasi mai

- Sarà innamorato?

- L'avevo pensato anch'io, ma non riesco proprio a immaginare di chi

In quel momento in bottiglieria entrò il postino.

- Signor Cesaroni c'è della posta

Le lasciò sul banco e Giulio iniziò a scartarle. Una cartolina di Mimmo, una di Marco, una di Eva.

- C'è qualcosa per me? - chiese il ragazzo speranzoso.

- No figliolo ci hanno scritto solo i tuoi fratelli

- Tutti? - in quella domanda una muta preghiera.

- No, manca Alice

Quanto si sentiva stupido. Davvero sperava che lei l'avesse cercato ancora? Si era esposta tante troppe volte con lui. Avrebbe voluto avere un po' più di coraggio e andare in Grecia a riprendersela ma con quale? Doveva andare avanti. Prima poi sarebbe passata almeno sperava.

Nel frattempo in Grecia.

Alice si sentiva sempre più strana. Inizialmente credeva fosse colpa del mare, per l'orario diverso o per il clima poi pian piano nella sua mente si era fatta strada una terribile sensazione. Non era possibile? Erano mesi che non aveva un rapporto sessuale. Aveva tenuto Francesco alla larga con qualsiasi scusa possibile, tanto che il ragazzo aveva cominciato a spazientirsi.

- Sono oltre due mesi che non vieni a letto con me, mi dici cosa CAZZO HAI?

Aveva ragione con la scusa del riflettere, la separazione e poi la partenza. Non c'era più stato niente. Allora come cazzo era possibile che avesse un ritardo? Aveva cercato di cancellarlo dalla sua mente, ma poi la risposta bussò alla porta del suo cuore.

- Oh mio Dio, la notte alle terme - sussurrò di colpo quasi scioccata.

Quarantacinque giorni prima aveva fatto l'amore con il suo fratellastro di notte nella piscina delle terme. Oddio com'era potuto succedere? Una sensazione di deja-vu le invase la bocca dello stomaco. Doveva vomitare. Corse in bagno e lì, ricacciò anche la sua anima.

- Scusami tesoro, credo di aver preso qualche virus. L'aria di qui non mi fa bene - mentì spudoratamente.

- Non lo sapevo Ali, scusami. Vuoi tornare a casa con l'aereo?

- E la barca?

- Torno io in barca piccola, almeno tu vai dal medico. Ti voglio presto in forma abbiamo una convivenza da organizzare.

La Cudicini accettò velocemente. Doveva allontanarsi e scoprire se i suoi sospetti fossero fondati. Francesco l'accompagnò all'aeroporto e la baciò dolcemente.

- Tra due settimane sarò da te, riguardati

- Lo farò. Stai attento

Si sentiva una vigliacca ma era felice. Presto sarebbe tornata alla Garbatella, l'avrebbe rivisto. Chissà cos'era cambiato nel frattempo.

Passò il Gate d'imbarco e andò via con una nuova preghiera nel cuore.

- Spero solo di non essere incinta - sussurrò al vento.

Speranza vana piccola Cudicini, non sempre tutto va come vorremmo spesso ci sono delle variabili a creare problemi.

In ritardo ancora una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora