Capitolo 9

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Rudi afferrò Alice e la fece volteggiare per tutto il soggiorno.
- Oh mio Dio, un bambino ti rendi conto?
- Sì – annuì la ragazza piangendo.
Non riusciva a smettere, aveva avuto così paura di dirglielo, invece lui era felice.
- A ragazzì nun te sembra che ce devi qualche spiegazione? - pronunciò Giulio indicando lui e il resto delle persone in quella stanza.
- Hai ragione. Amo Alice, lei mi ricambia e aspettiamo un bambino. Cosa c'è di meglio?
- Deficiente non volevo sapè questo - disse il capofamiglia mollandogli un ceffone.
- Quando è successo? - s'intromise Marco indicando il pancino della sorellastra.
- Alla fine del quarto anno lei si è innamorata di me. Ero così preso da Miriam... sono stato cieco. Quando finalmente ho capito che anch'io l'amavo è arrivato Francesco. Soffrivo in silenzio e non mi rendevo conto che soffriva anche lei. Poi siamo partiti per il concerto e alle terme è successo. Come due idioti l'abbiamo classificato un'incidente e abbiamo continuato a soffrire fin quando è tornata
- Sarò nonno per la seconda volta - disse infine l'oste abbracciando i due ragazzi.
Rudi era felice, suo padre l'aveva presa molto bene. In fondo aver avuto Marco a spianargli la strada era stato davvero utile.
- Scusaci Zio, ti abbiamo praticamente eclissato - disse la Cudicini sorridendo.
- Tranquilli, una notizia così bella ha la precedenza.
I Cesaroni si abbracciarono e iniziarono a chiacchierare con il nuovo arrivato.
- Allora Annibale, parlaci un po' di te? - chiese Giulio euforico.
- Non c'è molto da dire. Sono un'avvocato, sono sposato e abbiamo uno studio insieme
- Dov'è tua moglie ora? - domandò il fratello curioso.
- Ehm... c'è una cosa che devi sapere Giulio. Io sono gay, ho un marito.
Giulio era sconcertato ma non lo diede a vedere.
- Tranquillo Annì non ti devi giustificà. L'importante è che amore.
Il nuovo Cesaroni si sentì sollevato. Era la prima volta che non veniva giudicato. Forse avere dei fratelli non sarebbe stato così terribile.

Il giorno seguente di buon'ora Marco attendeva Stefania. Avrebbero fatto colazione con gli altri e poi sarebbero partiti.
- Buongiorno ragazzi, lo so che non spetta a me. Ho qui i cornetti, contenti? – pronunciò la donna poggiandoli sul tavolo.
- Stefà sei un mito! - esclamò Marco afferrandone uno.
- Giù le mani fratellone, viene prima Alice – l'ammonì Rudi dandogli uno schiaffo sulla mano.
Il ragazzo afferrò il cornetto e lo passò alla sua bella.
- Tieni piccola - le disse baciandola.
Stefania rimase di stucco. Cosa si era persa, in queste due ultime settimane che non era uscita?
- A Giù ma me so persa qualcosa?
In quell'istante in cucina fecero il loro ingresso Cesare, Pamela, Matilde e Mimmo. Avevano appena assistito a quel siparietto romantico.
- Lo vorremmo sapè anche noi - esclamò un Cesare esausto.
Il resto della famiglia al suono di quella voce si voltarono e corsero ad abbracciare i loro cari.
- Eh si a Cè ve siete persi un po' di cose. Finalmente abbiamo con noi l'ultimo tassello della famiglia Cesaroni
- Davvero? Dov'è? - chiesero sorpresi
- Eccomi!
Cesare corse incontro a l'uomo e lo abbracciò forte.
- Finalmente papà riposerà in pace con il resto della famiglia.
- Giulio mi ha raccontato.
- Sono un tipo romantico in fondo, non sopportavo che per colpa di una bugia nostro padre stia in un'altra tomba.
Giulio s'intromise.
- Nostro padre ha amato tua mamma e anche lei fa parte della nostra famiglia allargata.
I tre Cesaroni si abbracciarono, ora non restava che contattare Augusto.
Pamela e Stefania guardavano esterrefatti i ragazzi, fin quando Mimmo non diede voce ai loro pensieri.
- Cos'è sta storia? Gli eterni nemici si sono alleati? - ridacchiò Stefania indicandoli.
- Nano non è una semplice alleanza. Questo si chiama AMORE – pronunciò Rudi stringendosi ad Alice.
- Oh mio Dio! Quindi voi state insieme? – chiese Pamela sorridendo.
- Sì a Pamè e presto sarò di nuovo nonno – esordì Giulio euforico.
Tutti gli occhi si puntarono su i giovani di casa Cesaroni.
- Eh sì, aspettiamo un bambino. Cosa c'è di più bello?
Eh sì Rudi era quello più elettrizzato.
Tra baci e auguri la mattinata passò velocissima. Rudi chiese un giorno di permesso a suo padre e allo zio. Voleva accompagnare Alice alla sua prima ecografia.
- Pà, Zio Cè avrei bisogno di un giorno libero.
- Certo figliolo, te lo sei meritato. In fondo è merito tuo se quest'anno le mie vacanze sono andate alla grande – rispose lo zio entusiasta.
- Potrei aiutarvi io oggi? – propose Annibale, contento di rendersi utile.
- Grazie fratè andiamo, Giulio deve accompagnare I vacanzieri.
Ognuno si preparò per la propria destinazione. Tutti erano pronti per una nuova avventura.

Giulio arrivò all'aeroporto e abbracciò suo figlio e la sua amica.
- Marcolì abbi cura di te e tu Stefà mi raccomando... Non conquistare troppi cuori.
- A Giù ma chi vuoi che mi sopporti – ridacchiò la donna dandogli una pacca sulla spalla.
- Pà stammi bene.
- Stefà vorrei un favore. Da questa a Lucia da parte mia.
La donna afferrò la lettera che le porgeva l'amico. Quell'oste in tutti quegli anni era stato una vera scoperta.
- Lo farò, contaci!
Marco e Stefania partirono e a Giulio non restò che tornare alla sua normalità.

Arrivato alla Garbatella, Giulio si fermò al cimitero. Aveva bisogno di un conforto. I suoi figli erano cresciuti. Rudi presto sarebbe diventato padre. Mai come in quel momento avrebbe voluto sua moglie Marta al suo fianco. Si recò alla tomba della donna.
- Marta mi sento così solo. Marco è andato via, Rudi a breve avrà una famiglia e Mimmo prestò andrà alle superiori. Di questo passo la nostra casa sarà enorme e vuota.
L'uomo sospirò quando una voce di donna gli accarezzò l'anima.
- I figli crescono Giù che tu lo voglia o no. Non sarai mai solo, riempiranno sempre la tua casa.
L'uomo si voltò e sorrise.
- Non credo ai miei occhi. Sofia sei proprio tu?
- Si Giù, dobbiamo parlare.
I due s'incamminarono verso l'uscita. Tra poco l'oste avrebbe avuto una nuova sorpresa.

In ritardo ancora una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora