Capitolo 4

477 15 1
                                    

Ezio era uscito così dalla vita di Stefania: silenzioso e furtivo come un ladro. Aveva buttato oltre vent'anni d'amore, un figlio naturale e uno acquisito alle ortiche con uno stupido biglietto. Doveva andarsene, ma prima passò da Giulio. Lui meritava una spiegazione.

Era l'alba e Giulio aveva un brutto presentimento. Cercò di riaddormentarsi ma fu inutile. All'improvviso il suo cellulare iniziò a lampeggiare.

- Ezio cosa è successo? - chiese aprendogli la porta.

- Ecco io - cercò di spiccicare parola ma fu inutile.

- Andò vai co sto borsone?

- Vado via e nu cambio idea

- A Stefania nun ce pensi?

- Si rifarà una vita

- Non ti riconosco più. Sei come Lucia, egoista e ipocrita

Masetti abbassò lo sguardo e andò via.

- Addio Giù un giorno se rivedemo

Andò incontro all'amico e lo abbracciò non poteva lasciarlo andare via così.

- Spero che tu capisca la cazzata che stai facendo

Resto fermo a guardare Ezio sparire nelle prime luci del giorno. In un paio di mesi aveva perso molte cose. Lucia, ora Ezio. Decise di distrarsi preparando la colazione, presto sarebbe scoppiato l'inferno.

Nel frattempo anche il piano superiore della casa si risvegliava. Alice finalmente si sentiva rinata. La nausea si era calmata e la febbre era scesa. Sorrise guardando la scrivania, c'erano ancora la bacinella che Rudi aveva usato la sera prima. Voltò lo sguardo al comodino e notò il biglietto con il vassoio. Era stato così dolce, lo era sempre con lei. Decise di andarsi a fare una doccia ne aveva proprio bisogno.

Rudi era stato così preoccupato per Alice che non aveva chiuso occhio. Poi quella visione di lei in intimo l'aveva turbato. Avrebbe voluto stringerla, baciarla...

"Basta Rudi, devi smetterla di pensarci ora. Devi Agire" pensò tra se mentre si precipitava in bagno. Per anticiparsi si era fiondato per il corridoio mezzo nudo, la porta del bagno era socchiusa. Non gli diede peso abbassò la maniglia ed entrò.

Quello che vide lo devastò più della sera precedente... una visione per gli occhi. La schiuma le accarezzava la pelle, l'acqua le scivolava lungo le forme. Deglutì a vuoto un paio di volte provato ed eccitato. Poi lei si voltò. I suoi occhi castani si posarono vivaci su di lui.

- Oh cazzo - imprecò il ragazzo coprendosi le parti basse.

Alice afferrò un telo e si avvolse. Avanzava lentamente verso il fratellastro. Lui era lì inerme che la fissava. La spugna aderiva come una seconda pelle sul corpo bagnato. Gli chiuse la bocca con la mano e lo schernì.

- Che c'è non hai mai visto una donna? Ah dimenticavo io sono una sardina

Rudi era inerme e la fissava quando la voce di suo padre lo ridestò.

- Ragazzi la colazione è pronta. Rudi ma quanto ci metti stamattina

Aprì la porta del bagno e non poté evitare di ridere. Il suo secondogenito fissava la sorellastra e si copriva le parti basse. Lei ridendo di gusto guadagnò l'uscita.

- Buongiorno Giulio - disse radiosa baciandogli una guancia.

- Ciao tesoro, finalmente stai bene

Giulio rivolse la sua attenzione al figlio.

- Non sapevi bussare? ORA NON SIAMO Più SOLI, QUINDI EVITA DI GIRARE COME UN UOMO DELLE CAVERNE - Gli urlò in viso ma senza smettere di ridere.

- Pà mi ero dimenticato. Era tardi e mi so precipitato nel bagno - cercò di giustificarsi il ragazzo.

In ritardo ancora una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora