Tra i mille dubbi che affliggevano la testa dei due ragazzi, nessuno riusciva a venire a capo di qualcosa. Stella voleva il bambino, Robin no.
Nessuno intendeva scendere a compromessi.
Una “storpiatura” a sentire lui.
Una “benedizione” a sentire lei.
Intanto passava il tempo, la pancia di Stella Rubia si gonfiava sempre più per il suo ospite; aveva smesso da tempo di venire in missione e la cosa non era passata inosservata agli occhi di qualcuno…
Gli altri erano certi che tra i due fosse tutto tranquillo, tutto perfetto, ma si sbagliavano di grosso.
I due ragazzi si stavano distaccando sempre più a causa di quello che probabilmente avrebbe dovuto unirli per sempre, ma non lo davano a vedere...se il morale fosse crollato ne avrebbero risentito tutti.
Robin e Stella quasi non si parlavano più e ogni volta che lo facevano scoppiava un terribile litigio che finiva in rabbia da sbollire per Robin e lacrime da versare per Stella Rubia.
BB era steso sul letto, Corvina riposava dolcemente al suo fianco, si era accoccolata sul suo petto e lentamente si era addormentata.
BB la fissava, era così tenera a vedersi…così dura nella realtà.
Le accarezzò i corti capelli viola.
Lo sguardo ametista incrociò gli occhi color prato di BB.
-Scusa…ti ho svegliata-
-Scusami tu se mi sono addormentata, ma oggi…ci siamo dati da fare- aggiunse con un sorrisetto.
BB però era assorto da altri pensieri.
-BB ti vedo turbato…-
-No, non è nulla…Corvina posso chiederti una cosa?-
-Se vuoi chiedermi di scopare da “dietro” te lo puoi scordare-
-No, non è questo genere di richiesta-
-Allora cosa?- domandò incuriosita.
-Tra poco Stella e Robin avranno un figlio, ci pensi, un bambino che sgambetterà allegro per la Torre-
-Non mi sarà facile farci l’abitudine, di bambini ci sei già tu-
-Suvvia, diventerai la saggia zia Corvina- aggiunse scherzoso.
-Se prova a chiamarmi solo una volta “saggia zia” finisce male, mi fa sentire vecchia-
-Ma non lo sei- rispose il ragazzo baciandola dolcemente.
-Non mi hai ancora fatto la domanda- disse lei quando le rispettive labbra si separarono.
-Corvina…a te piacerebbe avere un bambino?- domandò timidamente.
-C-cosa!!?? Sei impazzito! No che non voglio restare incinta, prendo la pillola apposta! Piuttosto preferisco prenderlo sempre nel culo e farla finita!-
-No, non dicevo adesso- si giustificò lui.
-Dicevo in futuro, un futuro molto distante. Dimmi, ti piacerebbe diventare madre un giorno?-
La ragazza rimase interdetta.
-Io non lo so…forse. Penso che mi piacerebbe;almeno Stella mi sembra felice di averne uno…ma anche se volessi io non potrei mai averne uno mio…- il velo di tristezza calò sul viso della ragazza.
-Perché?- chiese lui.
-Sono una mezzo demone, mio figlio avrebbe sangue demoniaco nelle vene e dovrebbe passare tutto quello che ho passato io...non voglio che nessuno debba patire ciò a costo di rinunciare alla maternità…e poi quale uomo vorrebbe mai avere un figlio con me?-
-Come sarebbe a dire?- fece quello.
-Guardami…- rispose quella afflitta.
-Sono antipatica, solitaria, tenebrosa, scontrosa, asociale, tagliente e impertinente…chi potrebbe mai sopportarmi? Capisco avere una relazione come la nostra, di solo sesso, ma avere un figlio vuol dire metter su famiglia, nessuno mi vorrà mai intorno per tanto tempo…non potrò mai avere un figlio…mai- due lacrime solcarono in silenzio il viso di Corvina.
-Ti sbagli, tu sei anche bella, intelligente, sveglia, coraggiosa, se vuoi poi sei anche dolce, divertente e simpatica, per non parlare di come sei a letto focosa, avventurosa, aggressiva, insaziabile…-
-Adesso basta…- mormorò lei arrossendo.
-E poi…a me piacerebbe- aggiunse BB asciugandole gli occhi.
-Cosa?-
-Avere un figlio con te, sarebbe fantastico stare insieme per tutta la vita…-
Corvina rimase paralizzata a fissare il ragazzo.
-Ah! Già me lo immagino, “Nonno Trigon” sarà felicissimo di tenerci il bambino quando andremo al cinema o in missione, non mi convincerai certo così ad avere un bambino a sedici anni!- rispose quella sarcastica e tagliente.
-Più avanti intendo…- aggiunse avvicinando lentamente le sue labbra a quelle della ragazza.
Lei lo stoppò mettendole un dito sulla bocca.
-Non siamo fidanzati- rispose sorridendo dolcemente.
Lui abbassò le orecchie con la faccia da cane bastonato.
Poi la maghetta aggiunse – Per ora…ma chissà cosa ci riserverà il futuro…-
Un sorriso si accese sul volto di BB.
-Quindi c’è speranza?- disse allegro.
-Chissà...- fece quella con falsa ingenuità.
-Per adesso ,accontentiamoci di vedere come se la cavano Stella e Robin, prima di provare voglio vedere com’è essere genitore e non è detto che tu sarai l’altro-
-Posso sperare…Comunque sono certo che Robin e Stella saranno ottimi genitori, non ho mai visto un rapporto più armonioso del loro, non c’è proprio nulla che potrebbe rovinarlo. Adesso che Stella è incinta poi, niente e nessuno potrebbe dividerli…saranno felici insieme-
Corvina cinse il collo del ragazzo con le braccia tirandolo a sé con un bacio.
Si guardavano negli occhi stesi l’uno sull’altra.
La foresta e la notte si incrociavano nei loro sguardi.
-Ora però pensa a come far felice me…- mormorò Corvina stingendolo a sé, mentre il ragazzo le baciava il collo.
<Muahahahahaha,ormai sei mia!!! Tutto procede come avevo previsto, devo solo pazientare… Ahahahah> ghignò tra sé e sé Amore da qualche parte nella testa di Corvina, scoppiando in un’altra risata
da “Signora del Male” pregustando il sentimento che affiorava nel cuore della giovane maga.
Sia Corvina che BB si sbagliavano sul conto di Stella e Robin, la loro relazione si stava pian piano sfasciando, ma non lo davano a vedere…ed erano molte le cose che avrebbero potuto peggiorare la situazione…una decise di farsi viva.
Quella stessa sera, proprio mentre BB e Corvina stavano facendo l’amore per la seconda volta, Stella Rubia ricevette una visita inaspettata.
L’aliena fissava Tamaran nel cielo notturno dal tetto della Torre…avrebbe tanto desiderato essere a casa sua, lì l’avrebbero accolta con amore, lei e suo figlio…non come qui in cui lo stesso padre si rifiutava di aver rapporti con la sua creatura.
-Principessa…- il ragazzo in nero non riuscì a finire la frase.
-Red X…che ci fai tu qui?!- esclamò sorpresa.
-Che cos’hai fatto tu piuttosto!?- disse guardando la pancia di Stella.
-Devi andartene subito!!! Se ti scoprono…-
-Mi arresteranno, ti farebbe star male?-
Stella lo fissò alzandosi –No-
-Non sai mentire-
-Lo so…- mormorò con gli occhi bassi.
-Ma qui non puoi restare-
-Chi il padre?-
-Tu non di certo-
-Come fai a dirlo?-
-Lo sento e poi…ho fatto degli esami, il bambino è di Robin-
-Davvero?- rispose quello per niente convinto.
-Sì, ora vattene!!! Io e Robin ora siamo legati da un figlio che amiamo più di noi stessi, un legame indissolubile! Siamo felici e siamo una famiglia. Non rovinerai tutto-
-Tu…non glielo hai detto-
-E non lo farò, però voglio che tu sparisca. Non devi più farmi queste visite…non voglio vederti mai più- disse Stella Rubia cercando di essere più fredda possibile, ma una parte del suo cuore sanguinava all’idea del distacco.
-Stella…non dici sul serio-
-Sì invece!! Vattene! E non tornare! Lasciami vivere la mia vita!! Tu non puoi più farne parte!!- Stella corse giù dalle scale, entrando nella Torre si barricò dentro la sua camera.
Lasciando solo il ragazzo sul tetto…solo col suo dolore.
Alla fine sembrava che Robin avesse accettato la scelta di Stella, dopotutto era lei la madre.
Almeno era quello che lei pensava, ma un’altra idea girava nella testa di Robin da un po’ di tempo... un’idea azzardata, crudele, che avrebbe cambiato la sua vita, non sapeva però se in meglio o in peggio.
Più che altro entrambi cercavano di rimandare il più possibile il problema, nessuno aveva il coraggio di affrontare l’argomento.
Ma a forza di rimandare sempre più accadde l’inevitabile.
-AAAAHH!!-
-Presto! Cyborg aiutami!!! Le sono venute le contrazioni!!!- urlò Corvina.
-Portiamola all’ospedale!-
Erano in clinica da un’ora quando finalmente il medico arrivò a parlare con loro.
Avevano ricoverato Stella d’urgenza e loro erano rimasti fuori dall’ambulatorio. Da allora non avevano avuto più notizie di lei.
-Scusate ,chi è il padre?-
-Io- disse Robin alzandosi, ancora non gli sembrava possibile che stesse succedendo.
-Le contrazioni erano un falso allarme, ma partorirà da un giorno all’altro, meglio se rimane qui…vuole vedere sua moglie?-
-Veramente noi non siamo sposati. Sa è successo come un “incidente”-
-Capisco…- borbottò lui con un certo tono di disapprovazione, facendo entrare Robin nella stanza, lasciandolo solo con Stella.
Robin aveva affrontato ogni genere di pericolo senza mai scappare, ma in quella situazione il suo coraggio lo abbandonava...sapeva cosa doveva dire, ma non ce la faceva.
-Robin, sta nascendo..nostro figlio sta nascendo, capisci?- disse speranzosa di smuovere il cuore del ragazzo.
-Stella io…io ti lascio- disse tutto d’un fiato.
-C-cosa?-
-Mi dispiace, ma non sono pronto per occuparmi di un figlio, non ci riesco. Se tu non vuoi separartene, allora sono io a dovermene andare, ti lascio e lascio i Teen Titans, saranno loro a occuparsi di te. Mi dispiace che sia andata così-
-NO! Ti prego Robin, io ti amo, ho bisogno di te!!! Non puoi abbandonarmi così!!! Non puoi lasciarmi adesso che tuo figlio sta per nascere… non te ne andare!!!-
-Mi dispiace Stella. È finita-
-Non puoi scappare così, codardo!…non puoi abbandonarmi…- gli urlò contro tra le lacrime.
Ma Robin uscì dalla stanza, senza dire nulla a nessuno ;uscì dall’ospedale e andò alla Torre.
Era deciso a sparire prima che i Titans tornassero a casa. Contava di poter arrivare a Ghotam City entro le cinque di pomeriggio.
Forse Batman l’avrebbe riaccolto, ma si ricordava in che malo modo se n’era andato… proprio come ora stava lasciando i Teen Titans, ma non aveva alternative.
Non poteva occuparsi di un figlio.
La valigia con tutte le sue cose era pronta sul letto.
Un’ombra nera strisciò alle sue spalle.
-Allora è vero, te ne vai. Fuggi come l’ultimo dei codardi-
-Corvina non renderlo più difficile di quanto non sia-
-Oh sì!!! È difficilissimo scappare e piantare tutti, chi sarebbe in grado di riuscirci tranne il “grande” Robin... mi deludi-
-Corvina, vattene via-
-Bene, me ne vado. Ma tu hai spezzato il cuore a una persona che ti ama incondizionatamente;lei dipende da te e tu te ne vai!!! Stella è distrutta e tu scappi quando ha più bisogno di te!!! La stai facendo soffrire tantissimo solo perché lei ama suo figlio. E io non ti perdonerò mai!!! E lo dico anche a nome di BB e Cyborg. Ci ha detto tutto. Un tempo ti stimavo più di ogni altra persona…ora mi fai solo pena-
Corvina sparì attraverso la parete.
Era la prima volta che la vedeva piangere.
Robin afferrò la valigia lanciando un ultimo sguardo alla sua amata città, era la fine della sua avventura... sarebbe tornato la “spalla” di un altro…sempre che non lo avesse sostituito.
Disse addio col cuore alla sua Torre, pensò ai suoi amici e a Stella Rubia, che ancora amava da impazzire, pensò al suo gesto, si faceva schifo da solo.
Ma che altro poteva fare?
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Ghostface
FanfictionSe tra l'amore di Robin per Stella Rubia s'intromettesse un rivale, il suo alter-ego Rosso X. Se la relazione tra BB e Corvina andasse ben oltre il semplice rapporto sessuale? Se un particolare individuo con una logica tutta sua s'intromettesse per...