Robin digrignava i denti come un animale...stava per avventarsi contro il suo nemico, sua figlia era in mano a uno sconosciuto tutt’altro che raccomandabile;avrebbe rischiato la vita pur di riportarla a Stella.
Quando sopraggiunsero gli altri Titans a frenare il suo impeto furioso.
-Ecco ora siamo al completo!- esclamò Ghostface.
Cyborg rispose senza esitazione –Io non so chi tu sia, ma hai fatto una c*****a pazzesca...-
- E ora ti faremo MOLTO… male- completò BB
-Sono certo che fareste del vostro meglio- rispose lui per nulla intimorito –Ma questa è una questione tra me e il paparino-
Corvina ribattè gelida -Si vede che non hai capito che chi si mette contro un Titans, si mette contro TUTTI I TITANS!!- la maga ora avvampava d’ira.
Ma Ghostface ironico –Al contrario mia cara, lo sapevo benissimo, ed è per questo che ho piazzato 75kg di tritolo sotto il letto di Stella Rubia; l’ordigno esploderà tra mezz’ora, portando con sé la vostra amica e buona parte del reparto maternità con bimbi, medici, infermiere e donne incinte, solo voi potete impedirlo. Disinnescare la bomba è facile, bisogna staccare i fili verdi dai 3 detonatori agli angoli della stanza, peccato che i cavi vadano staccati contemporaneamente e che quindi servano 6 mani. Come dicevo, voi non potete trattenervi-
-Ecco! Lo sapevo io, tutti uguali, i cattivi si credono chissà chi, ma alla fine sanno prendersela solo con degli innocenti! E poi chi ci dice che non stai bluffando??!- sbottò BB
-Nessuno ve lo assicura, ma pensala in questo modo, se io non stessi bluffando e la bomba esplodesse?-
E Cyborg rivolgendosi verso il leader- Robin noi…-
-Voi andate! Salvate Stella! Me la vedrò io con lui!-
-Saggia scelta-commentò quello.
Cyborg,BB e Corvina lo guardarono con disprezzo -Torneremo appena possibile, tieni duro- disse BB a Robin prima di tramutarsi nel dinosauro alato e dirigersi alla volta dell’ospedale con gli altri, a tutta velocità.
Non appena i tre furono lontani, Ghostface adagiò la bimba in un cesto alle sue spalle...
-Bene, ora che siamo solo io e te che ne diresti di toglierci le maschere?-
detto ciò si sfilò dal volto la maschera: il volto era scavato, si potevano quasi intravvedere le ossa, la pelle tirata e di un pallore cadaverico, ora i lunghi capelli bianchi gli scendevano fino alle spalle, una barbetta a pizzo e due baffi anch’essi bianchi gli circondavano la bocca, solo gli occhi erano nascosti dalle lenti piatte di un paio di occhiali da sole neri come la pece, nel pieno della notte.
Il corpo era slanciato, muscoloso; si poteva dire che non avesse più di trent’anni…era solo fissando quel suo volto da morto che si poteva capire che aveva da tempo passato l’età verde.
Ma i lunghi capelli bianchi colpirono Robin.
-Quei capelli…quella voce…eri tu il medico all’ospedale quella sera!!!-
-E ho anche drogato il caffè, sei così prevedibile-
-Basta con questi giochetti!!! Rivoglio mia figlia, dammela o io….-
- Tu cosa? Eh eh eh-
-Io giuro che ti ammazzo!!- lo pensava veramente, dopotutto l’aveva già fatto a Tokyo, ma quello non era propriamente un uomo, lo pensava ma non era sicuro che lo avrebbe fatto.
-Vedi Robin, per poter uccidere un uomo devi poter guardarlo negli occhi e togliergli la vita, la prima volta non è affatto facile e lo dico per esperienza;dovrai convivere per sempre con questo gesto, credi di saperlo fare?-
Ghostface calò gli occhiali dal volto, gli occhi bianchissimi le iridi colore del ghiaccio e le pupille di un candore inumano... Robin non riuscì a sostenere quello sguardo vuoto, privo di vita, nessuno riusciva a sostenere lo sguardo di Ghostface.
-Guardami negli occhi, sei capace di farlo?-
Puntò la pistola contro la cesta in cui piangeva Mar’i,
un singolo gesto, tutto accadde rapidissimo, Ghostface cadde in ginocchio, lasciando l’arma, sputando sangue, infine si accasciò al suolo, era bastata una frazione di secondo perché Robin gli conficcasse i suoi boomerang lamati nel cuore, la lama entrò fino all’elsa.
-Sì-
Fu la fredda risposta dell’eroe mentre si allontanava con la bimba in braccio.
-Io la amo da morire…è da uccidere-
-Ottimo colpo- Robin si voltò stupito.
Ghostface si era tolto i pugnali dal petto e si stava rialzando.
-Hai avuto sangue freddo e mano ferma, un colpo letale, se non fosse che… ci vuole altro per uccidermi- il criminale si rimise gli occhiali scuri sul volto, le ferite si rimarginarono istantaneamente “un fattore di guarigione accelerato!” pensò Robin.
-Vedi, quando combatti con me, è meglio riuscire ad uccidermi al primo colpo…altrimenti sarò lieto di mostrarti come si fa- le lunghe katane rotarono fendendo l’aria. Robin le schivò di un soffio, il secondo colpo arrivò immediato, le lame lacerarono il petto di Robin superficialmente, ma Ghostface sorrise alla vista del sangue.
Allora Robin lasciò la bimba a terra e si avventò contro il killer misterioso, brandendo la sua spada*.
-Avanti, ragazzo!!! Puoi farcela!!! So che puoi battermi!!!- lo incitava ironico; lo ferì al braccio
-E con “puoi farcela” intendo, col cavolo che ci riesci! È tutta questione di esperienza, tu hai solo 17 anni, mentre io invece 175!!!-
Un altro colpo di Ghostface andò a segno...
-Però, padre a 17 anni, hai capito il coniglietto! La mia prima l’ho messa incinta a 15 e chiaro che sono scappato piantando tutti, faccio sempre così, ho seminato bastardi in tutto il globo. Dovresti farlo anche tu, essere padre è così faticoso…-
Robin interruppe la parlantina di Ghostface colpendolo di striscio sul volto e tentando successivamente un affondo nel petto.
Ghostface lo saltò, tirò un calcio sul volto dell’eroe e lo superò in un balzo; rinfoderò le spade e raccolse la bambina, benché dolorante Robin contrattaccò subito, ma lui parava ogni singolo colpo con la mano artigliata, mentre con l’altra reggeva Mar’i.
Ghostface prese Robin per la gola, gli artigli, stavano per sgozzarlo quando l’eroe tirò un calcione potentissimo sotto il mento di Ghostface, che lasciò la presa, rovinando al suolo, gli sfuggì di mano anche la piccola Mar’i che cadde dal parapetto precipitando dal palazzo.
-No!- Robin saltò giù dal palazzo, cadendo riuscì ad afferrare la bimba e lanciando un arpione; si fermò a mezz’aria.
-Un arpione! Bella mossa, peccato che tu non ne abbia più-
Ghostface si affacciava dal parapetto, agitando in mano la cintura di Robin.Ghostface lasciò cadere la cintura che si infranse al suolo.
- Però, un bel voletto, era in titanio giusto? Dici che la zucca di tua figlia è più resistente?- ed estrasse un coltello.
- Robin, voglio proporti un affare, lascia cadere la bambina e io ti lascio andare, altrimenti taglio la fune ed entrambi precipitate, mancano ancora 11 piani alla strada, troppi per entrambi-
-Perché vuoi Mar’i?- ansimò Robin stremato.
-Scherzi ,vero? È la figlia di due dei Teen Titans, hai idea di quanto pagherebbe certa gente pur di averla? Tipi come Mad mod, Control freak, fratello Blood anche la Falena mi sembra abbia buone risorse economiche…-
-Ma se Mar’i muore, tu non avrai nulla!-
- Ci sono cose che valgono più del denaro, vederti fare ciò è una di quelle, avanti Robin, dopotutto non l’hai mai voluta giusto? Puoi dire che l’ho uccisa, che l’ho rapita, quello che vuoi, inoltre se ti rifiuti morirete ugualmente entrambi, solo che la povera Stella Rubia non avrà più nessuno a consolarla. Suvvia, se muore la mocciosa tu puoi sostenere la donna che ami e magari avere un altro figlio, quando sarai pronto e quando sarò "vecchio", ma se muori anche tu, certamente il cuore di Stella non reggerà e lei vi seguirà nella fossa…. Senza considerare che con la perdita di due membri essenziali, i Teen Titans si scioglieranno e la città sarà preda dei criminali… dipende tutto da te, il destino della mocciosa è segnato in ogni caso. Ora devi pensare a te stesso, hai solo 30 secondi poi taglierò la fune e voi morirete e con voi l’intera Jump City.
Vivere o morire, Robin…a te la scelta!-
-Perché lo fai? Non mi conosci neanche!-
-Tutto ciò che serve è una brutta giornata per ridurre l'uomo più sano di mente alla follia. Ecco tutto ciò che mi separa dal resto del mondo. Solo una brutta giornata. Tu hai avuto una brutta giornata, una volta. Ho ragione? So che è così. Voglio dire. Hai avuto una brutta giornata e tutto è cambiato. Perché altrimenti ti vesti come un pappagallo?-
Non sempre serve un movente, lo faccio e basta-
-Bastardo! Non puoi fare una cosa del genere, lurido pezzo do m***a!-
Ghostface rinfacciò con tono di sufficienza- Ho sentito di peggio- fece scivolare la lama sulla fune.
-S*****o-
-Come si dice…ferisce più la spada-
Robin iniziò a singhiozzare- Non puoi…. Ti prego, non puoi chiedermi una cosa simile, farò tutto ciò che vuoi, ma non farmi fare questa scelta!... Ti supplico-
-Puoi fare di meglio…-
-Aspetta! Ti darò tutto quello che vuoi, farò qualsiasi cosa,qualsiasi!!! Ti prego, ti imploro, non farmi fare questa scelta!!! Stella non mi perdonerebbe mai! Io non mi perdonerei mai!!-
All’udire quelle parole un sorriso apparve sul viso del vecchio.
-Non è poi tanto cambiata- disse tra sé e sé pensando alla rossa.
Ghostface levò il coltello, pronto a tagliare la fune.
Robin dovette fare la scelta più dura di tutta la sua vita, amava Mar’i, ma non poteva lasciare Stella Rubia con due morti sul cuore, lei non lo avrebbe sopportato, cosa fare?
Se mollava uccideva Mar’i.
Se resisteva e affrontava il suo destino allora sarebbe stato come condannare Stella Rubia.
Ma non poteva uccidere sua figlia!!
Si trovava davanti al bivio più terribile della sua vita, la scelta fra la vita e la morte, tra Mar’i e Stella Rubia…
* = per chi non lo sapesse Robin ha anche una spada pieghevole nella cintura, vedi episodio 6 terza stagione: magia nera.Una sola parola...MALVAGIO.
STAI LEGGENDO
Ghostface
FanfictionSe tra l'amore di Robin per Stella Rubia s'intromettesse un rivale, il suo alter-ego Rosso X. Se la relazione tra BB e Corvina andasse ben oltre il semplice rapporto sessuale? Se un particolare individuo con una logica tutta sua s'intromettesse per...