●L'incontro●

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Elisabeth era pietrificata.

Un freddo gelido si impossessò del suo corpo e cominciò a tremare.

I piedi le formicolavano e non riusciva a spostarsi dal punto in cui stava, il pavimento era diventato viscoso e mollo.

Le sembrava di sprofondare come se si trovasse in mezzo a delle sabbie mobili.

Provò a riaccendere la torcia ma niente, rimase spenta.

Nel buio però sentì un leggero sospirò e voltò di scatto la faccia verso la destra.

Due cerchietti rossi che sembravano degli occhi la stavano fissando nel buio.

Il respiro le si bloccò in gola quando quei due pallini rossi diventarono sempre più grandi, era sicura che qualsiasi cosa fosse si stava avvicinando a lei fino a che anche loro sparirono nell'oscurità.

In un certo senso si era tranquillizzata, pensava di essere da sola ma un sospiro gelido sul collo le fece drizzare i capelli.

-Ti prego non farmi del male- Disse Elisabeth voltandosi.

Davanti a lei intravide un ragazzo all'apparenza come lei ma con iridi rosse.

Era di una bellezza che toglieva il fiato.

Aveva delle labbra carnose,dei tratti ben definiti e un qualcosa di affascinante che avrebbe fatto cadere tutte ai suoi piedi.

-Chi sei tu e cosa ne hai fatto del mio migliore amico- Ebbe il coraggio di dire Elisabeth.

Quell'essere non rispondeva, sembrava spaventato anche lui come se non aveva mai visto una ragazza prima d'ora.

-Allora?- Continuò la ragazza in preda ad un pianto isterico.

-Io..io l'ho morso- confessò quello che ora Elisabeth aveva capito essere un vampiro.

La ragazza sgranò gli occhi, non sapeva cosa dire o cosa fare.

Per la prima volta nella sua vita si trovava da sola ad affrontare qualcosa che secondo lei non era reale.

Rimasero così a fissarsi per un pò finché il ragazzo pipistrello le urlò di andarsene il più velocemente possibile e di non tornare mai più.

Elisabeth voleva sapere di più ma non fece in tempo a replicare che con un movimento veloce il ragazzo si trasformò in un pipistrello e volò via.

La torcia improvvisamente si riaccese illuminando il volto pallido di Chris sdraiato per terra senza sensi.

-Chris, Christian svegliati ti prego- continuava a dire la ragazza smuovendo lentamente il corpo dell'amico mentre le lacrime cadevano sulla maglietta già zuppa del suo amico.

Elisabeth si accasciò sopra il corpo dell'amico e si accorse che se anche il respiro era lento il suo amico era vivo e solo in quell'istante vide due buchi rossi sul suo collo.

Dei piccoli rivoli di sangue uscivano da quelle due ferite.

Elisabeth fece per tamponarle con un pezzo di stoffa e il freddo gelido che sprigionavano confermò la sua ipotesi.

Chris era diventato anche lui un vampiro.

La ragazza sapeva perfettamente che quel tipo le aveva detto di andarsene ma non voleva lasciare Chris li da solo.

Elisabeth ricominciò a piangere.

Tutta la sua fragilità venì fuori.

Non le interessava molto degli altri ma tutto del suo migliore amico.

Non avrebbe mai voluto che gli accadesse qualcosa di male.

Ed ora era solo ed esclusivamente colpa sua.

-Scusa Chris, non dovevo forzarti. Tu mi avevi detto di tornare indietro. È tutta colpa mia- Disse fra le lacrime mentre lo abbracciava.

Mentre il suo cuore caldo batteva contro il petto che conteneva il cuore gelido del suo migliore amico.

Elisabeth non sapeva quanto tempo fosse trascorso.

Potevano essere passati solo alcuni minuti oppure delle ore.

La ragazza aveva gli occhi gonfi e rossi cercò di rimanere sveglia ma il sonno si impossessò di lei.

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Chris di colpo si svegliò, non si ricordava niente di quello che era successo ma si sentiva benissimo, come non lo era mai stato.

Sentiva il suo corpo libero, come del resto la mente era così leggera, svuotata da ogni pensiero negativo.

Si guardò intorno, la luce fioca del sole mattutino entrava da una finestrella a forma di diamante.

Tutto un tratto ricordò tutto.

Il compleanno, la casa, il buio, il freddo.

Si alzò di scatto ma non sentì il pavimento, era come se volasse ma non era quello il momento per preoccuparsi.

-Elisabeth- Disse piano piano all'orecchio della sua amica.

La ragazza si svegliò di soprassalto.

Le facevano male tutte le ossa e i muscoli avendo dormito sul pavimento.

-Chris sei davvero tu?- esclamò felice la ragazza saltandogli al collo e accorgendosi che i due segni rossi erano spariti dal collo.

-certo che sono io però ora usciamo da questo posto ci siamo stati anche troppo-  Disse ridendo.

Elisabeth era così felice di riavere il suo amico li con lei.

Il sole già sorto da qualche ora penetrava all'interno della casa grazie alle grandi vetrate colorate.

-che bello oggi c'è il sole- Disse sorridendo Chris mentre riuscì ad aprire la porta di entrata senza problemi.

Elisabeth pensò che fosse stato tutto un brutto sogno.

La casa di giorno non sembrava così brutta come lei se la ricordava.

Poi però vide che il suo amico non aveva nessuna ombra.

Provò a bloccarlo ma ormai era troppo tardi.

La luce del sole lo aveva colpito dritto dritto sulla fronte.

•DARK NIGHT• Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora