●L'inizio●

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Elisabeth sentì un terribile bruciore lungo tutto il corpo.

Era sotto shock per quello che era appena successo.

Non sapeva in che guaio era finita ma non poteva tirarsi indietro.

A Cameron e alla sua famiglia serviva un aiuto e lei non poteva non dare una mano.

-Allora cosa devo fare?-
Disse con la voce tremante.

Cameron d'istinto si alzò e l'abbracciò.

Senti di nuovo quel calore propagarsi per tutto il suo corpo e si staccò di botto.

Aveva solo paura.

-Domani mattina all'alba ci vediamo nell'atrio.
Ti insegnerò a combattere senza la magia.
Poi quando sarai pronta cominceremo anche con quella-

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Magnes poteva sentire tutto.

Sapeva che il giorno del suo risveglio era vicino ma sapeva anche che non era in grado di poter tornare nel mondo reale.

Magnes però non aveva paura, sapeva che in qualche modo avrebbe vinto la battaglia.

Quella ragazzina impertinente non sarebbe mai riuscita a sconfiggerlo.

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Il vento tirava forte ed Elisabeth non riusciva a dormire.

Ripensava solo a ciò che era successo poche ore prima.

Più cercava di riposare più i pensieri negativi offuscavano la sua mente.

Si rigirava in continuazione nel letto cercando la posizione più adatta per chiudere gli occhi ma nonostante i suoi sforzi non ci riuscì.

La luce dell'alba tardò ad arrivare dopo una notte senza fine.

Finalmente Elisabeth potè alzarsi e farsi una bella doccia.

Si guardò allo specchio un pò opaco vista l'età e si spaventò del suo stesso aspetto.

Le occhiaie non sarebbero andate via facilmente.

Scese lentamente le scale.

Sentiva il peso del suo corpo, trascinava le gambe lungo il corridoio cercando di non fare rumore ma una voce la fece tornare alla realtà.

-Chi sei?- chiese un pò spaventata.

-Tesoro non devi avere paura. Sono la mamma di Cameron-

Elisabeth girò la testa e capi che il quadro appeso al muro aveva appena parlato.

Si ripeteva che stava solo sognando eppure non era così.

Indietreggiò talmente veloce da sbattere con la testa contro la parete opposta.

Cameron in un lampo arrivò in suo soccorso.

-Mamma hai spaventato la nostra ospite- Disse ridendo e porgendo la mano alla ragazza china sul pavimento.

Elisabeth lo guardò e si tirò su con le sue forze.

Aveva solo sbattuto la testa.

Il dolore del ciclo il primo giorno pensò che fosse molto più doloroso.

-Quindi lei è tua madre?- chiese quasi incredula al ragazzo.

- Si Elisabeth lei è mia madre ed è bloccata li dentro dallo stesso giorno in cui io divenni un vampiro-

Elisabeth rabbrividì.

-Tesoro non volevo spaventarti- Disse Gina, la mamma di Cameron dispiaciuta con tono amorevole - ma volevo soltanto dirti che io credo in te e sono sicura che potrai farcela-

Elisabeth sorrise e poi si volse verso Cameron che osservava la scena divertito.

-Dai andiamo- Disse il vampiro - abbiamo molto lavoro da fare.

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Il freddo era pungente.

La brina ricopriva interamente le foglie del giardino.

Un giardino incantato e molto colorato che nessuno al di fuori poteva vedere.

Era protetto da una cupola magica.

L'unico posto all'aperto in cui Cameron poteva volare e trasformarsi senza doversi preoccupare degli occhi indiscreti dei passanti.

Il naso di Elisabeth divenne immediatamente rosso.

-Sembro Rudolf- Disse la ragazza ridendo  mentre osservava le rose rosse piantate lungo il perimetro della casa.

-Tu non hai freddo?-

-Elisabeth sono un vampiro.
Te lo sei scordato?-

-Il solito sbruffone- Disse la ragazza alzando gli occhi al cielo.

-prima che ti morda per la tua arroganza raggiungimi qui al centro- Disse il ragazzo ponendo ad Elisabeth una spada e uno spadaccino simile a quelli utilizzati nella scherma.

-Da cosa vuoi cominciare?- chiese con sguardo di sfida.

Elisabeth allungò la mano e prese lo spadaccino.

Non voleva rischiare e pensava che sarebbe stato più semplice cominciare con un arma meno affilata.

Non aveva mai combattuto prima d'ora e poi non voleva né ferire Cameron ne voleva essere ferita.

Il sangue le dava veramente molto fastidio.

-Immaginavo- Disse lui in tono di superiorità.

-Dato che sei così sicuro di te Cameron, fammi vedere come si combatte utilizzando questo coso-

-Come vuoi signorina-

Cam non diede il tempo ad Elisabeth di reagire che affondò lo spadaccino dritto dritto nel suo petto.

Elisabeth cominciò ad indietreggiare cercando di contrastare l'attacco del maestro.

Non poteva sopportare di essere battuta da un tipo come quello quindi si abbassò e attaccò.

Felice di ciò che aveva fatto continuò a spingere Cameron oltre la linea ma quando pensava ormai di averlo battuto si ritrovò disarmata e con una mano intorno al suo collo.

Cercò di liberarsi ma la presa era veramente troppo stretta.

-Mi sono allenato molto per questo giorno- disse quindi Cameron all'orecchio della ragazza.

Elisabeth fu percorsa da un brivido per tutto il corpo, un misto fra rabbia ed emozione ma di una cosa era certa.

La rabbia era molto più forte di ogni altra cosa.

•DARK NIGHT• Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora