●Il dipinto●

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La campanella della prima ora suonò annunciando l'inizio dell'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale.

Elisabeth come suo solito era in ritardo e riuscì ad entrare appena in tempo prima che il guardiano chiudesse il cancello.

Corse verso la sua classe ma quando aprì la porta la professoressa Gracy non la fece entrare.

-È il tuo decimo ritardo in 3 settimane. Non lo accetto- Urlò indispettita battendo il registro sulla cattedra- Vattene- continuò poi.

La ragazza alzò le spalle e se ne andò.

-Sono anni che fa così secondo me dovrebbe trovarsi un marito- Disse una voce proveniente dal corridoio.

Elisabeth vide un ragazzo alto con i capelli castani davanti agli occhi comparire nel corridoio e poi sparire dietro agli armadietti.

Aveva qualcosa di familiare.

La ragazza continuò a pensarci per qualche secondo.

Poi collegò.

Cominciò a correre per raggiungerlo ma ormai era troppo tardi.

Non c'era più nessuno.

Elisabeth cominciò a pensare di essere diventata pazza o forse era solo un segno.

Doveva tornare da lui.

Solo lui poteva sapere cosa era successo a Chris e solo lui poteva riportarlo indietro.

Si sentiva più sola che mai senza il suo migliore amico.

La giornata scolastica passò molto lentamente.

Elisabeth aveva la testa tutta da un'altra parte e non aveva idea di ciò che stava succedendo intorno a lei.

Il suo pensiero fisso era quel ragazzo vampiro.

Era sempre più sicura che fosse stata una visione.

Non era veramente umano, non poteva andare in giro con la luce del sole.

E finalmente il suono più amato dai ragazzi arrivò alle loro orecchie.

Elisabeth felice prese lo zaino e corse verso casa dove come ogni altro giorno la  stava aspettando un bel piatto da riscaldare nel forno.

I genitori erano sempre in giro per delle commissioni ed Elisabeth non li vedeva quasi mai.

Di solito si sedeva al tavolino e mangiava lentamente, ma non aveva tempo da perdere, non quel giorno e si mise subito in cammino.

••••••••••••••••••

-C'è nessuno?- Chiese la ragazza dopo aver valicato l'entrata della villa Einberg.

La sua voce rimbombò nell'atrio senza avere nessuna risposta.

Cominciò a vagare all'interno di quella grande reggia senza una meta fino a che non si soffermò nel lungo corridoio con pareti ricoperte da uno strato di carta bordeaux a fiori un pò rovinata ad osservare un vecchio quadro impolverato.

Un ragazzo era raffigurato nel dipinto.

Lentamente si avvicinò e con il dito scansò lo strato di polvere che si era depositato sulla targhetta.

'Principe Cameron Einberg- AD 1817'

Elisabeth lesse a voce bassa il nome rimanendo impressionata della somiglianza che c'era fra il ragazzo raffigurato e il ragazzo vampiro, forse qualche suo discendente.

-Ti avevo detto di non tornare- Disse una voce roca alle sue spalle.

-So perfettamente cosa mi avevi detto ma voglio sapere chi sei e cosa hai fatto al mio amico- Rispose Elisabeth girandosi.

Il fiato le si bloccò in gola.

Lo stesso ragazzo che aveva visto insieme a Christian ora aveva i capelli leggermente tirati verso l'alto e i suoi occhi non erano rossi ma di un nocciola scuro.

-Sorpresa?- disse lui sogghignando come per prendersi gioco di lei.

-Ho detto che voglio sapere chi sei e cosa hai fatto al mio amico- Disse Elisabeth con fermezza.

-Non credo tu voglia davvero sapere chi sono- Disse il ragazzo misterioso.

-Sono tornata qui, non ho paura di te-

Il ragazzo dopo che Elisabeth pronunciò quella frase la fissò.

Erano passati duecento anni, nè un giorno di più nè un giorno di meno.

Quel povero ragazzo non era riuscito a scordare niente e il ricordo di quella notte si faceva sempre spazio nei meandri della sua mente facendo rivivere quel momento ogni giorno della sua vita.

Se vita si poteva chiamare.

Nessuno si era più avvicinato a lui, nessuno aveva provato più a parlargli.

Nessuno da quel giorno aveva provato ad affrontarlo.

Tutti scappavano da lui, tutti avevano paura di lui.

Tutti tranne quella ragazza.

Qualcosa di strano gli si smosse nel cuore.

Sentì come un calore propagarsi all'interno del petto.

Erano anni che non provava alcuna emozione.

Capì subito che qualcosa di strano stava succedendo e che forse la ragazza della profezia poteva essere lei.

Elisabeth continuava a fissarlo mentre lui era perso nei suoi pensieri per poi ripassare ad osservare il quadro.

Ora entrambi guardavano in silenzio quel dipinto curato in ogni minimo dettaglio senza proferire parola.

-Ti piace?- Finalmente riuscì a dire il ragazzo.

-È molto bello- Rispose Elisabeth con un filo di voce.

-Il Principe Cameron sono io- Disse poi il ragazzo in un sussurro come se avesse paura che qualcun'altro li potesse sentire.

Non voleva distruggere quella bolla che era riuscito a crearsi.

•DARK NIGHT• Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora