●The Bat●

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Elisabeth era spaventata.

Continuava a guardarsi intorno ma di Christian non c'era alcuna traccia.

Raccolse velocemente l'abito dal pavimento sistsmandolo nel camerino e si legò al collo il papillon che lei stessa gli aveva regalato.

Voleva scappare da quella sala ma quando stava per riuscirci Nash la fermò.

Nash era segretamente innamorato di Elisabeth ma non avrebbe mai avuto il coraggio di dichiararsi.

Nessuno avrebbe creduto che dietro a quella faccia da duro e a quegli occhi azzurri freddi si nascondeva un cuore d'oro.

-Dove vai signorina?- Chiese ad Elisabeth con il suo tono da superiore.

-Nash non mi sento molto bene, mi dispiace ma in questo momento non ho tempo da perdere con le tue battutine e i tuoi giochetti- Rispose quindi la ragazza meravigliandosi di essere riuscita a contrabbattere in quel modo.

Finalmente riuscì ad uscire dalla festa.

Si sedette sul prato e con le mani fra i capelli e la musica ovattata guardò verso l'alto.

In quella sera il cielo era limpido e una luna piena illuminava la cittadina in quella notte oscura.

Elisabeth cominciò a piangere.

Le lacrime scendevano imperterrite lungo il suo viso mentre continuava a chiedersi dove potesse essere il suo migliore amico.

Continuava a ripetersi che la colpa era la sua e che se doveva succedere qualcosa di brutto doveva accadere a lei e non certo a Christian che non aveva fatto niente.

Si credeva una persona cattiva, crudele e senza cuore ma l'unica cosa che c'era da fare e lei lo sapeva benissimo era quella di continuare a cercare.

Asciugandosi le lacrime si alzò dalla distesa d'erba un pò bagnata e in quel momento qualcosa si posò sulla sua mano.

Chiunque altra ragazza avrebbe urlato, scosso la mano e sarebbe scappata ma non lei.

Elisabeth osservò attentamente quell'esserino nero.

Era un pipistrello ma aveva qualcosa di famigliare.

I suoi occhi era come se li avesse già visti.

Era quello il momento in cui avrebbe dovuto urlare e scappare ma quella che aveva davanti era la realtà e dalla realtà non si può mai scappare; la realtà si può solo affrontare.

-Christian sei tu vero?-

Il piccolo pipistrello fece di si con la testa e allargando le piccole ali fece per abbracciare Elisabeth che lo strinse a se.

-Te lo prometto risolverò questa situazione- Disse la ragazza con il cuore in mano e Christian lo sapeva.

Lei lo avrebbe fatto.

Avrebbe affrontato qualsiasi cosa pur di riportare Christian indietro.

Passarono tutta la notte insieme in silenzio fino quando il sole cominciò a sorgere e qualcosa di altrettanto straordinario si verificò.

Christian circondato da una polverina nera tornò ad assumere le sembianze di un umano.

I due si abbracciarono prima che si accorsero che Christian era completamente sprovvisto di vestiti.

Elisabeth si coprì gli occhi e cominciò a ridere.

-Non capisco cosa ci trovi di così tanto divertente- Disse Christian ridendo sotto i baffi.

Elisabeth non rispose e cominciò a correre -Dai andiamo a casa, ti presterò dei vestiti di papà tanto non se ne accorgerà-

Christian la segui cercando di nascondersi il più possibile dietro cespugli e macchine.

-Finalmente- Esultò il ragazzo quando Elisabeth inserì la chiave nella serratura della porta di casa.

-Dai dai sali in camera che ora ti porto qualcosa-

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e salì nella cameretta della sua migliore amica he ormai conosceva a memoria e che amava così tanto.

La ragazza tornò dopo poco in leggins e canottiera ovvero in tenuta comoda da casa con un paio di boxer un maglione e dei pantaloni del padre e glieli porse sul letto accanto a dove si era seduto.

Chris fece appena in tempo a mettersi i boxer che la porta della cameretta si spalancò.

-Mamma, papà cosa ci fate qui?- Disse naturalmente Elisabeth.

-Siamo tornati prima. Le previsioni annunciano una tempesta, non si può salpare- disse il padre-ma a proposito voi cosa state facendo?- Continuò perplesso.

'Bhe che dire, abbiamo incontrato un vampiro, Christian è stato morso, si è trasformato in un pipistrello alla festa e ha corso per tutto il paese nudo'

Pensò Elisabeth.

-Nash ha buttato per sbaglio delle birre su Christian, lui non aveva le chiavi, l'ho portato qui e gli ho prestato i vestiti- spiegò semplicemente Elisabeth risultando convincente.

-Farò finta di crederci- Disse quindi il padre facendo l'occhiolino a Christian prima di chiudere la porta della mansarda.

-Non penseranno forse che io e te?- Disse Christian imbarazzato.

-Si Chris pensano proprio quello- Rispose ridendo. - però meglio questo che la verità- continuò abbracciandolo e buttandolo sul morbido materasso.

-Ti voglio bene Elisabeth- Disse lui molto stanco e indolensito.

-Ti voglio bene Chris. Vedrai che andrà tutto bene come ti ho detto tutto si risolverà. In un modo o in un altro-

E detto ciò i due ragazzi si addormentarono.

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Buonaseraaa ragazze.
Spero vi piaccia.
Una mia amica mi ha chiesto se potete passare a leggere la sua storia.
Ci tiene davvero tanto.
La storia si chiama SWEETHEART e il suo nome è @_shawnarms_

•DARK NIGHT• Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora