●L'accordo●

51 1 0
                                    

-Christian- Lo fermò Nash lontano dalle orecchie indiscrete degli altri ragazzi -Dove si trova Elisabeth?-

-Non lo so- Rispose prontamente Chris sapendo che la sua migliore amica non avrebbe desiderato la visita del ragazzo dagli occhi ghiaccio.

-So fiutare chi mente e tu lo stai facendo anche molto male.
Lo so che è ancora qui da qualche parte io lo sento ma con il passare degli anni non riesco ad intercettarla mezza specie di vampiro-

Christian sgranò gli occhi.

-Non fare quella faccia. So perfettamente cosa sei. Il tuo corpo non emana calore-

Il ragazzo era terrorizzato.

-Tu invece cosa sei e cosa ne sai di questa storia?-

-Sono vittima del sortilegio anche io ma se mi dici dove si trova Elisabeth posso aiutarti a salvarla-

Christian non sapeva se credere o no alle parole di Nash ma era l'unico che in quel momento l'avrebbe capito.

-È prigioniera del Vampiro che abita nella villa degli Einberg-

Gli occhi di Nash si illuminarono di felicità.

-Sapevo che un giorno avrei avuto la mia rivincita su quel lurido verme-

-lo conosci?- Chiese incuriosito Christian.

-Se parli del principe Cameron Alexander Einberg lo conosco veramente molto bene- Rispose con un ghigno malvagio.

-Nash non fargli del male-

-Ma lo vedi cosa ti ha fatto? Ti ha trasformato in una mezza specie di topo con le ali- Rispose Nash per alimentare la rabbia del ragazzo che aveva di fronte.

-Non mi interessa cosa mi ha fatto ma io non sono un assassino quindi ti aiuterò ma solo per salvare Elisabeth.
Non voglio avere a che fare con i tuoi giochetti-

Christian sapeva perfettamente che Nash era capace di uccidere qualcuno a sangue freddo.

Era l'unico ragazzo che lo sapeva perché la madre era amica stretta del sindaco, il padre di Nash che aveva impedito che il figlio finisse in prigione.

Si portava questo fardello da anni senza poter dire nulla.

Ma l'aveva promesso e Christian sapeva mantenere le promesse.

-Quale è il tuo piano?- Continuò poi.

-Fra tre settimane e un giorno andremo da lui, al calare della notte quando ci sarà la luna piena. Non saremo da soli. Qualche mio amico ci aiuterà-

Christian annuì senza dire nulla e se ne andò verso la sua aula in silenzio.

••••••

L'aria nella grande sala da pranzo era parecchio tesa né Elisabeth nè Cameron parlavano.

Elisabeth stava a testa bassa e mangiava lentamente tutto quello che c'era nel piatto.

-Ti piace?- Chiese Cameron che invece la stava osservando dall'inizio del pasto.

La ragazza  alzò la testa e annuì sorridendo debolmente.

Cameron non riusciva a capire perché nonostante l'avesse trattata male Elisabeth riusciva ancora a sorridergli.

-È la mia specialità sai? Cucinavo sempre il pollo al curry per la mia famiglia- il suo sguardo divenne triste.

-Cosa è successo?- Chiese Elisabeth cercando di intraprendere un discorso.

Sperava che in questo modo Cameron si sarebbe sfogato ma purtroppo non fu così.

-È una lunga storia- Rispose il ragazzo tagliando corto-Vado a prenderti della frutta- continuò poi deviando il discorso.

Non sarebbe riuscito a sostenere quel discorso.

-Non ti preoccupare faccio io- detto ciò Elisabeth sparì in cucina per tornare qualche minuto dopo con una bella macedonia in una coppa di vetro pregiato.

Solo in quel momento si rese conto di quanto fossero costosi tutti gli oggetti che si trovavano in quella villa.

Del resto stava mangiando con un principe e stranamente si stava trovando a proprio agio.

Si sentiva più libera anche se in realtà così non era.

•••••••••

-Questa è la tua camera- Disse Cameron aprendo una delle tante porta in una delle ale della casa.

La prima cosa che pensò Elisabeth è che non sarebbe riuscita mai a tornare indietro da sola senza perdersi fra i corridoi.

-fa come se stessi a casa tua e per qualsiasi cosa non esitare a chiarmi- Disse stupendosi di sé stesso.

Elisabeth ringraziò e si andò a sdraiare sul grandissimo letto a baldacchino cadendo in un sonno profondo.

Cameron si mise dietro la grande finestra a vetro per osservarla.

Era così innocente eppure gli aveva fatto del male.

Forse avevano ragione faceva paura.

•DARK NIGHT• Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora