Stasera.
La condanna a morte é prevista per stasera.
La cosa che ho temuto per giorni é arrivata: ballare con una ragazza.Per tutto il college regna un clima di tensione. I ragazzi cercano di fare i belli con le ragazze e le ragazze chiacchierano tutte eccitate.
Ovviamente, tutto ciò é all'infuori di me e Sherlock.
Oggi, essendo sabato, abbiamo la giornata libera quindi potremmo passarla in un modo costruttivo. Ma noi preferiamo delirare sul ballo di stasera, tirando fuori idee folli per scamparla.-Non penso di potercela fare- mugolo per l'ennesima volta nella giornata mentre mi butto di faccia sul letto.
-Almeno non devi ballare con Irene Adler.- ribatte Sherlock.
Rispondo con un lamento che viene soffocato dalle lenzuola.
Lui tira fuori il suo violino e comincia a suonare una melodia sconosciuta.
Una melodia lenta e malinconica.-Stai compondendo?- chiedo.
-Mi aiuta a pensare-.
Vorrei avere anche io qualcosa che mia aiuti a pensare. Ma a cosa potrei pensare? Non sono mica Sherlock, che ha sempre la mente occupata da qualcosa.-Credo che chiamerò questa musica "Disperazione prima del ballo scolastico".- annuncia.
Rido un po' cercando di non pensare al fatto che mancano solo due ore.Sherlock lascia cadere il violino sul suo letto e sprofonda in una poltrona all'angolo della stanza, tirando un sospiro. Appoggia il gomito sul bracciolo e la tempia sulla mano, squadrandomi con un'aria divertita.
-Cosa c'è?-
-Sembri così stanco, John. Eppure hai solo quindici anni.- mormora pragmaticamente.
-Invece tu? Hai la mia stessa età e hai il cervello di un filosofo-.
-Chi ha mai detto che i filosofi devono per forza essere anziani? E comunque no. Non ho il cervello di un filosofo. E nemmeno di uno scienziato.-
-E di cosa avresti il cervello, sentiamo.-
-Ho il cervello di un Holmes-. Risponde con un sorriso compiaciuto, mentre incrocia le mani dietro la nuca.
In tutta risposta gli tiro un cuscino in faccia che viene però abilmente deviato. Guardo Sherlock, aspettandomi un'espressione furente, ma la cosa che vedo mi spaventa ancora di più. Mi sta guardando con un sorriso malizioso, che mi provoca una lunga ed interminabile serie di brividi lungo la schiena.-Vuoi la guerra? E guerra sia.- sussurra, appena prima di balzare verso di me per placcarmi sul letto. Prende un cuscino e comincia a sbattermelo ripetutamente in faccia. Io cerco di divincolarmi e afferro un altro cuscino, usandolo come scudo. Ridiamo entrambi, così tanto da farci venire i crampi allo stomaco. Così tanto che quasi mi dimentico del ballo.
Passiamo l'ora successiva a prenderci a cuscinate, senza mai smettere di ridere. Quando finiamo, scivoliamo entrambi sulla stessa poltrona, abbastanza larga da contenere due persone. Abbiamo il fiatone e i capelli spettinati. Mi chiedo come faremo a riordinarli per il ballo.
Ecco.
Il ballo.Manca meno di un'ora e nemmeno abbiamo cominciato a prepararci.
Guardo Sherlock e lui pare capire. Insieme ci fiondiamo verso l'armadio dove abbiamo i vestiti e cominciamo a frugare all'interno alla ricerca dello smoking.Miracolosamente, riusciamo a lavarci, vestirci e pettinarci in solo mezz'ora. Ci resta un quarto d'ora per andare a prendere le nostre dame in camera. Sono sul punto di vomitare.
-Andiamo?- chiede Sherlock.
-Andiamo.-
E ci dirigiamo verso le stanze femminili. Ci dividiamo in un corridoio, io per andare a prendere Mary e Sherlock per Irene. Avanzo per qualche metro finché non trovo la stanza giusta, la numero 254.
Respiro profondamente e busso. Qualche secondo dopo, Mary apre la porta.
STAI LEGGENDO
College. ||Johnlock||
FanfictionDal testo: -É strano.- dice lui. -Che cosa?- -Amare.- Continua ostinatamente a lasciare il suo sguardo nel mio. -É la mia prima volta. Pensavo che non avrei mai amato, in verità. Pensavo che l'amore fosse soltanto una delle tante emozioni futili del...