Molliccio.

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04 Ottobre 1993, Hogwarts.
Era ormai il mio terzo anno.
Eravamo a lezione con il nostro professore di Difesa contro le arti oscure, Lupin.
Davanti a noi comparve un baule e il professore ci spiegò che all'interno di esso potevamo trovare un molliccio ossia la nostra più grande paura.
Ci avvicinammo lentamente al baule dove comparivano le nostre paure più nascoste.
Quando fu il mio turno, mi sentii leggermente in ansia.
Tutti avrebbero visto la mia paura e avrebbero potuto usarla contro di me.
Incoraggiata dal professore mi avvicinai ad esso.
Comparvi io. Rannicchiata a terra in un angolo, mentre intorno a me si avvicinavano delle persone e mi puntavano il dito contro ridendo.
Non essere accettata, questa era la mia più grande paura.
I miei occhi ormai erano umidi e le lacrime minacciavano di uscire.
<Riddikulus!> dissi.
E quell'immagine svanì.
Μi voltai verso i miei compagni e scoprì Malfoy osservarmi attentamente con uno sguardo affranto.
Non gli diedi molto peso e ritornai al mio posto.
Toccava a Draco.
Si avvicinò all'armadio e comparve la figura di un uomo anziano, molto elegante seduto su una panchina con una piccola torta in mano mentre da solo spegneva le candeline.
La solitudine.
Draco Malfoy aveva paura della solitudine.
Per la prima volta mi era sembrato anche lui umano e sentì una morsa stringermi nel petto.
<Riddikulus!> recitò.
Si voltò con uno sguardo glaciale, mi guardò e uscì fuori dalla porta.
Forse in quel momento iniziai a capire che Malfoy non era quello che voleva apparire.

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